Notizie su San Paolo
Rubrica curata da Alba su 6/2/2009 (1572 Letto)
Conosciamo San Paolo per mezzo degli Atti degli Apostoli e delle Lettere che Egli ha inviato alle Chiese che aveva visitato e guidato personalmente.Alcuni avvenimenti storici, a cui egli si riferisce, ci aiutano anche a fissare alcune date relative alla sua vita.Nacque a Tarso di Cilicia circa nell’anno 9 dell’era cristiana da famiglia giudaica della tribù di Beniamino e fu educato nella dottrina dei Farisei. Il suo nome era Saulo, ma lo trasformerà nel nome greco Paolo verso l’anno 49. Era anche cittadino romano dalla nascita. Da coerente fariseo, fu accanito persecutore dei Cristiani e fu presente al martirio di Santo Stefano. Ma il Signore lo aveva scelto e lo fermò sulla via di Damasco, dove era diretto per compiere una persecuzione di cristiani. In mezzo ad una luce abbagliante Gesù risorto gli apparve, gli manifestò la verità della fede cristiana e gli indicò la sua particolare missione di Apostolo delle genti, cioè dei pagani. Da quel momento (circa l’anno 36), Egli dedicò la sua vita al servizio di Cristo che lo aveva “afferrato”. Formato direttamente da Cristo, iniziò subito la sua predicazione e tornò a Gerusalemme solamente verso il 39, dove gli Apostoli inizialmente diffidavano di lui.Si spostò continuamente per annunciare la verità. Incontrò Barnaba col quale collaborò. A Gerusalemme nel 49 partecipò al Concilio apostolico nel quale si definì, anche per il suo influsso, che i pagani venuti alla fede non erano tenuti ad osservare la Legge giudaica. Nello stesso tempo la sua missione di Apostolo dei pagani ricevette un riconoscimento ufficiale. Paolo ripartì per i suoi viaggi apostolici. Di nuovo a Gerusalemme, fu arrestato nel 58 e fu trasferito a Roma dove rimase prigioniero fino al 61, quando fu assolto. Seguirono altri viaggi, fino al nuovo arresto a Roma nel 67, arresto che lo porterà al martirio.Le sue Lettere e gli Atti degli Apostoli, scritti da San Luca, ci danno un ritratto impressionante della sua personalità di apostolo totalmente consacrato al suo ideale. Pieno di zelo prima contro i Cristiani che egli considerava eretici, poi nell’assoluta fedeltà a Cristo Salvatore. Tutto ciò si tradusse in una vita di completa abnegazione al servizio di Gesù, che egli amava. Affrontò ogni disagio e ogni pericolo pur di adempiere la missione di cui sentiva la responsabilità. Egli sapeva che ogni disagio e ogni sofferenza lo conformava alla passione e alla croce del suo Signore. Era consapevole della sua singolare elezione che lo rendeva fiero del dono di grazia fatto a lui, persecutore e ultimo di tutti, ma reso strumento delle grandi cose che Dio compiva. Tutto questo si traduceva in tenero amore e cura apostolica verso i fedeli delle Chiese di cui si occupava. Per il loro bene rimproverava anche duramente e si commoveva come un padre affettuoso e una tenera madre. Se la prendeva con gli avversari che tentavano di sedurli e con i cristiani giudaizzanti che lo mettevano in cattiva luce, come un ribelle all’autorità di Pietro e di Giacomo, mentre egli rispettava la loro autorità. Egli rivendicava il diritto di essere anch’egli testimone di Cristo crocifisso e risorto secondo le Scritture e secondo le tradizioni apostoliche. Egli, pur non avendo conosciuto il Cristo durante la sua vita terrena, lo aveva incontrato sulla via di Damasco e aveva ricevuto rivelazioni direttamente da Lui. Paolo aveva una buona cultura anche greca e romana, ma credeva fermamente che, in campo apostolico, la forza di persuasione non si fonda sull’eloquenza, ma sulla potenza della Parola della fede, confermata dai segni dello Spirito.
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