VIA CRUCIS PER IL TEMPO DI QUARESIMA
G1 - G 2
L1 - L2
M 1 - M 2
R 1 - R 2
G 1 - La via della croce è la strada che
Gesù ha percorso 2000 anni fa per portare a termine la sua missione fino al
dono più grande, morire per passione, per amore nostro. Ciascuno di noi
ha la sua strada da percorrere: a volte piana e senza buche; altre volte
ingombra di ostacoli, di incomprensioni da vincere e delusioni da accogliere,
di desideri di pace da ristabilire… in famiglia, a scuola o nel lavoro, in
parrocchia. Rileggere la
nostra vita mentre ripercorriamo la Via Crucis di Gesù ci aiuta a vedere che
ogni passo di servizio è un piccolo contributo alla costruzione di quel Regno
di pace, di giustizia e di verità per il quale Gesù è morto in croce ed è
risorto il terzo giorno.
Nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R 1 - Amen
G 1 - Il Signore sia con voi.
R 1 - E con il tuo spirito
G
1 - 1^
STAZIONE: GESÙ NELL’ORTO DEGLI ULIVI
Ti adoriamo, o
Cristo Gesù, e ti benediciamo
R
1 - perché con la tua Santa Croce e la
tua risurrezione hai salvato il mondo
L 1 - Dal vangelo di Marco (Mc 14,32-36)
Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate". Poi, andato un po' innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell'ora. E diceva: "Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu".
L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"
Gesù racconta che c’era un uomo ferito, a terra lungo
la strada, che era stato assalito. Passarono diverse persone accanto a lui ma
se ne andarono, non si fermarono. Erano persone con funzioni importanti nella
società, che non avevano nel cuore l’amore per il bene comune. Non sono state
capaci di perdere alcuni minuti per assistere il ferito o almeno per cercare
aiuto. Uno si è fermato, gli ha donato vicinanza, lo ha curato con le sue
stesse mani, ha pagato di tasca propria e si è occupato di lui. Soprattutto gli
ha dato
una cosa su cui in questo mondo frettoloso lesiniamo tanto: gli ha dato il
proprio tempo. Sicuramente egli aveva i suoi programmi per usare quella
giornata secondo i suoi bisogni, impegni o desideri. Ma è stato capace di
mettere tutto da parte davanti a quel ferito, e senza conoscerlo lo ha
considerato degno di ricevere il dono del suo tempo.
M 1 - Per redimere il
genere umano, Gesù, il Figlio di Dio, deve consegnarsi alla Giustizia del
Padre, perché così Sapienza infinita aveva voluto, come fosse l’unico e più
grande peccatore mai esistito sulla Terra, espiando tutti i peccati del mondo,
dal suo inizio alla sua fine, dalla Colpa di Adamo ed Eva al Giorno del
Giudizio. Il Suo adorabile Corpo arriva a sudare Sangue nel Getsemani, preso da
dolori indicibili che portano la Sua Anima a sperimentare una terribile e
spaventosa Agonia. Con le rivelazioni private di Gesù e con gli scritti dei
santi della Sua Chiesa, oggi possiamo meditare profondamente il mistero della
Passione spirituale di nostro Signore Gesù Cristo avvenuta nel Getsemani e
comprendere più chiaramente quanto Dio ci abbia amato e cosa sia arrivato a
sostenere pur di poterci salvare dalla Dannazione, prima ancora di soffrire la
Passione fisica, seppur tanto dolorosa e umiliante, iniziata con il Suo arresto
e conclusa con la Sua morte in croce. Il Getsemani è un mare di indicibili
dolori e di infinite amarezze per Gesù, sofferenze che non tramontano in quella
notte di tormento ma durano ancora oggi, nei secoli. Come scopriremo da questi
scritti importantissimi, è volontà Divina e desiderio intimo di Gesù poterci
rendere partecipi della sua Passione spirituale nel Getsemani, per trovare in
noi degli amici, dei fratelli pronti a dargli sollievo nella sofferenza e
addolcire le Sue pene. Entriamo con il Signore nel Getsemani, facciamogli
compagnia e diamogli conforto, pregando l’Eterno Padre come Gesù aveva chiesto
di fare ai Suoi tre Apostoli più fidati in quella notte spaventosa. Le
gravissime parole del Salvatore riecheggino nella nostra mente e si posino nei
nostri cuori rimanendovi custodite, siano impresse nella nostra anima come il
sacratissimo Volto di Gesù si degnò per noi di rimanere impresso sul velo della
Veronica: “La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate”.
R 1 – Gesù, ricordati di noi, che siamo nella prova.
G 1 – Siete
sempre tutti nel mio cuore.
R 1 – Gesù, ricordati di
noi, che siamo nella prova.
G 1 – Per voi ho patito, sono morto e risorto.
R 1 – Gesù, ricordati di noi, che siamo nella prova.
G 1 – Affidatevi sempre a me.
R 1 - Amen
G 2 -
2^ STAZIONE: GESÙ
TRADITO DA GIUDA
Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo
R
2 - perché con la tua Santa croce e la
tua risurrezione hai salvato il mondo
L
1 - Dal vangelo di Marco (Mc 14,43-46)
Mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con
lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi
e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo:
"Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona
scorta". Appena giunto, gli si avvicinò e disse: "Rabbì"
e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono.
L
2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"
La parabola del buon
Samaritano
raccoglie uno sfondo di secoli. Poco dopo la narrazione della creazione del
mondo e dell’essere umano, la Bibbia presenta la sfida delle relazioni tra di
noi. Caino elimina suo fratello Abele, e risuona la domanda di Dio: «Dov’è
Abele, tuo fratello?» (Gen 4,9). La risposta è la stessa che spesso
diamo noi: «Sono forse io il custode di mio fratello?». Con la sua domanda, Dio
mette in discussione ogni tipo di determinismo o fatalismo che pretenda di
giustificare l’indifferenza come unica risposta possibile. Ci abilita, al
contrario, a creare una cultura diversa, che ci orienti a superare le
inimicizie e a prenderci cura gli uni degli altri.
M 2 - Giuda ha avuto la piena capacità di fare la sua scelta
almeno fino al momento in cui “Satana entrò in lui” e l’onniscenza di Dio in nessun modo sostituì l’abilità di Giuda di
fare qualsiasi scelta. Piuttosto, quel che Gesù eventualmente avrebbe scelto, Dio
lo vide come una osservazione presente e Gesù rese chiaroche Giuda era
responsabile per la sua scelta e l’avrebbe ritenuto responsabile per
l’accaduto. “Vi dico la verità, uno di voi mi tradirà: colui che mangia con
me”. Nota che Gesù caratterizzò la partecipazione di Giuda come un tradimento.
E riguardo la responsabilità per questo tradimento Gesù disse:” Certo il Figlio
dell'uomo se ne va, com'è scritto di lui; ma guai a quell'uomo per cui il
Figlio dell'uomo è tradito! Ben sarebbe per quell'uomo di non esser nato!“.
Satana, anche, ebbe una parte in questo, come vediamo in Giovanni e anche lui sarà responsabile per le sue
opere. Dio nella sua saggezza era in grado, come sempre di manipolare anche la
ribellione di satana per il beneficio dell’umanità. Satana ha aiutato Gesù ad
andare sulla croce e sulla croce il peccato e la morte furono sconfitti.
R 2 – Aiutaci a non tradirti mai
G 2 – Vivete sempre nella verità
R 2 - Aiutaci a non
tradirti mai
G 2 – Illuminate la vostra vita
con la mia Parola
R 2 - Aiutaci a non
tradirti mai
G 2 – Lasciatevi guidare dalla
Santissima Trinità
G
1 - 3^ STAZIONE: GESÙ È CONDANNATO DAL SINEDRIO
Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo
R
1 - perché con la
tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo
L 1 - Dal Vangelo di Marco (Mc 14.55.60-64)
I capi dei
sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per
metterlo a morte, ma non la trovavano.
Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù
dicendo: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro
contro di te?". Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il
sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio
del Benedetto?". Gesù rispose: "Io lo sono! E vedrete
il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del
cielo". Allora il sommo
sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: "Che bisogno abbiamo ancora
di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?". Tutti
sentenziarono che era reo di morte.
L
2 - Dall’Enciclica “Fratelli tutti”
In quell’incontro fraterno, che ricordo con gioia, con
il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, abbiamo fermamente dichiarato che le religioni
non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, ostilità,
estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue. Queste
sciagure sono frutto della deviazione dagli insegnamenti religiosi, dell’uso
politico delle religioni e anche delle interpretazioni di gruppi di uomini di
religione che hanno abusato – in alcune fasi della storia – dell’influenza del
sentimento religioso sui cuori degli uomini […]. Infatti Dio, l’Onnipotente,
non ha bisogno di essere difeso da nessuno e non vuole che il suo nome venga
usato per terrorizzare la gente.
M 1 - Gesù è condannato a morte
Gesù non è vittima della forza del destino; è
salito sulla croce perché l'ha voluto. La sua accettazione non è rassegnazione
passiva, ma è accoglimento della croce, è accettazione della volontà del
Padre. Il Sinedrio era la corte di giustizia del popolo di Dio. Ora questa
corte condanna il Cristo, il Figlio di Dio benedetto, e lo giudica reo di
morte. L’Innocente viene condannato « perché ha bestemmiato », dichiarano i
giudici e si stracciano le vesti. Ma noi dall’Evangelista sappiamo che lo hanno
fatto per invidia e odio. San Giovanni dice che, in fondo, il sommo sacerdote
aveva parlato a nome di Dio: solo
lasciando condannare l’innocente
Suo Figlio, Dio Padre poté salvare i colpevoli fratelli di Lui.
R 1 – Per noi sei morto
in croce
G 1 – Ho voluto
obbedire al Padre mio e Padre vostro
R 1 - Per noi sei morto in croce
G 1 – Ho patito molto,
ma mi ha guidato l'amore
R 1 - Per noi sei morto in croce
G 1 – Il mio desiderio
è stato quello di salvare tutti
G 2 - 4^
STAZIONE: GESÙ È RINNEGATO DA PIETRO
Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo
R
2 - perché con la tua Santa croce e la
tua risurrezione hai salvato il mondo
L
1 - Dal Vangelo di
Marco (14,66-72)
Mentre Pietro
era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo
Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: "Anche tu
eri con il Nazareno, con Gesù". Ma egli negò, dicendo: "Non so e non
capisco che cosa dici". Poi uscì fuori verso l'ingresso e un gallo cantò.
E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: "Costui è uno di
loro". Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a
Pietro: "È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo". Ma
egli cominciò a imprecare e a giurare: "Non conosco quest'uomo di cui
parlate". E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si
ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: "Prima che due volte il
gallo canti, tre volte mi rinnegherai". E scoppiò in pianto.
L
2 - Dall’Enciclica
“Fratelli tutti”
Dobbiamo
riconoscere la tentazione che ci circonda di disinteressarci degli altri,
specialmente dei più deboli. Diciamolo, siamo cresciuti in tanti aspetti ma
siamo analfabeti nell’accompagnare, curare e sostenere i più fragili e deboli
delle nostre società sviluppate. Ci siamo abituati a girare lo sguardo, a
passare accanto, a ignorare le situazioni finché queste non ci toccano
direttamente. Ogni giorno ci troviamo
davanti alla scelta di essere buoni samaritani oppure viandanti indifferenti
che passano a distanza. E se estendiamo lo sguardo alla totalità della nostra
storia e al mondo nel suo insieme, tutti siamo o siamo stati come questi
personaggi: tutti abbiamo qualcosa dell’uomo ferito, qualcosa dei briganti,
qualcosa di quelli che passano a distanza e qualcosa del buon samaritano.
M
2 - Ricordiamo che poche ore
prima, Gesù aveva annunciato a Pietro che lo avrebbe rinnegato tre volte quella
stessa notte. Pietro aveva categoricamente rifiutato quella affermazione di
Gesù. Ora Pietro si trova nel cortile. Quasi sicuramente, Gesù poteva sentire
tutto quello che accadeva a Pietro.
Esattamente come Gesù aveva annunciato, tre volte Pietro negava di
conoscere Gesù, perfino con giuramento e con imprecazione. In altre parole,
davanti a queste persone, Pietro chiedeva a Dio di farlo morire, se non fosse
stato vero quello che diceva. In pratica è come se Pietro dicesse “Vi giuro nel
nome di Dio che non conosco quell’uomo, Gesù, e chiedo che Dio mi faccia morire
se conosco quel Gesù!” Pietro aveva
paura, e questo lo ha portato a negare di conoscere Gesù. Avete notato? Appena
Pietro negò di conoscere Gesù per la terza volta, Gesù si voltò e lo guardò.
Pietro guardava su, e vide gli occhi di Gesù
fissati su di lui. In quell’istante le
parole del Cristo, che gli annunciarono che Egli Lo avrebbe rinnegato,
tornarono in mente a Pietro. Il cuore dell’Apostolo fu colpito, come se fosse
trafitto con una grande spada. Corse fuori, e pianse amaramente! Che grande
senso di vergogna! Che dolore nel suo cuore, aveva rinnegato il suo prezioso
Signore! Pietro pianse amaramente. La cosa più grande che vediamo in questo
episodio è l’immensa grazia di Dio, che si manifesta quando un credente
veramente si ravvede.
R 2 – Signore Gesù, donaci
la forza di non rinnegarti mai.
G 2 – Confido che la salvezza che ho guadagnato per voi a
caro prezzo sia sempre su di voi
R 2 - Signore Gesù, donaci
la forza di non rinnegarti mai.
G 2 – Prego per voi perché sappiate approfittare del dono
che vi ho fatto
R 2 - Signore Gesù, donaci
la forza di non rinnegarti mai.
G 2 – Vivete secondo i comandamenti e partecipate ai
Sacramenti istituiti dalla Santa Chiesa.
G 1 - 5^
STAZIONE: GESÙ GIUDICATO DA PILATO
Ti adoriamo, o
Cristo Gesù, e ti benediciamo
R 1 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione
hai salvato il mondo.
L
1 - Dal vangelo di Marco (Mc 15,14-15)
Pilato diceva loro: "Che male ha fatto?". Ma essi gridarono più forte: "Crocifiggilo!". Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
L
2 - Dall’Enciclica
“Fratelli tutti”
Guerre, attentati, persecuzioni per motivi razziali o religiosi, e tanti soprusi contro la dignità umana vengono giudicati in modi diversi a seconda che convengano o meno a determinati interessi, essenzialmente economici. Ciò che è vero quando conviene a un potente, cessa di esserlo quando non è nel suo interesse.
M 1 - Fu il governatore della Provincia romana della Giudea. A lui competeva la facoltà di eseguire le
condanne a morte. Risiedeva abitualmente a Cesarea marittima,
capitale politica e militare della provincia. In determinate occasioni, come le
festività ebraiche, si spostava a Gerusalemme per tenere sotto controllo
eventuali tumulti di popolo. La sede del prefetto a Gerusalemme non è nota con chiarezza. Sulla
personalità e l'operato di Pilato le fonti evangeliche e le affermazioni di Filone
convergono nel tracciarne una figura particolarmente negativa: Pilato "era
per natura inflessibile e, in aggiunta alla sua arroganza, duro". Il suo
operato era caratterizzato da "concussioni, violenze, rapine, brutalità,
torture, esecuzioni senza processo e una crudeltà spaventosa e senza
limiti".
R 1 – Pilato è convinto della innocenza di Gesù
G 1 – Egli vuole accontentare la folla
R 1 - Pilato è convinto della
innocenza di Gesù
G 1 – Pilato sceglie di liberare un malfattore
R 1 - Pilato è convinto della
innocenza di Gesù
G 1 - Pilato fa flagellare Gesù
G
2 - 6^ STAZIONE: GESÙ È FLAGELLATO E CORONATO DI SPINE
Ti adoriamo, o
Cristo Gesù, e ti benediciamo
R 2 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione
hai salvato il mondo.
L 1 - Dal Vangelo di Marco (Mc 15,16-18)
Allora i soldati lo
condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa.
Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero
attorno al capo. Poi presero a salutarlo: "Salve, re dei Giudei!".
L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"
Ci sono periferie che si
trovano vicino a noi, nel centro di una città, o nella propria famiglia. C’è
anche un aspetto dell’apertura universale dell’amore che non è geografico ma
esistenziale. È la capacità quotidiana di allargare la mia cerchia, di arrivare
a quelli che spontaneamente non sento parte del mio mondo di interessi, benché
siano vicino a me. D’altra parte, ogni fratello o sorella sofferente,
abbandonato o ignorato dalla mia società è un forestiero esistenziale, anche se
è nato nello stesso Paese. Può essere un cittadino con tutte le carte in
regola, però lo fanno sentire come uno straniero nella propria terra. Il
razzismo è un virus che muta facilmente e invece di sparire si nasconde, ma è
sempre in agguato. Tanto da alcuni
regimi politici populisti quanto da posizioni economiche liberali, si sostiene
che occorre evitare ad ogni costo l’arrivo di persone migranti. Al tempo stesso
si argomenta che conviene limitare l’aiuto ai Paesi poveri, così che tocchino
il fondo e decidano di adottare misure di austerità. Non ci si rende conto che,
dietro queste affermazioni astratte difficili da sostenere, ci sono tante vite
lacerate. Molti fuggono dalla guerra, da persecuzioni, da catastrofi naturali.
M 2 - Il Signore venne
trascinato bruscamente vicino al corpo di guardia del pretorio, dove si trovava
la colonna di marmo munita di anelli e ganci; essa era destinata esclusivamente
alla flagellazione dei condannati. I
carnefici, senza cessare le loro orrende imprecazioni, legarono le mani di Gesù
a un grande anello fissato alla sommità della colonna dell'infamia. Così
facendo, gli tesero talmente le braccia al di sopra della testa che i piedi
legati fortemente alla colonna non toccavano completa mente il suolo. Due
di quei bruti, assetati di sangue, iniziarono a flagellare il corpo immacolato
di Gesù provocandogli i più atroci tormenti. Non mi è possibile descrivere le
tremende atrocità inflitte a nostro Signore. L'orribile flagellazione
durava già da tre quarti d'ora, quando uno straniero d'infima classe, parente
di un cieco sanato da Gesù, si precipitò dietro la colonna con un coltello a
forma di falce e gridò con voce indignata: "Fermatevi! Non colpite
quest'innocente fino a farlo morire!". Approfittando dello stupore dei
carnefici ebbri, lo straniero recise le corde annodate dietro la colonna e
subito disparve tra la folla. L'incoronazione di spine fu eseguita nel cortile
del corpo di guardia, le cui porte erano aperte; nell'interno si trovavano una
cinquantina di aguzzini, servi e furfanti, i quali presero parte attiva ai
martìri di Gesù. La folla si accalcava da tutti i lati, finché l'edificio fu
isolato dai soldati romani. Indicibile fu il tormento di quella incoronazione:
intorno al capo di Gesù venne legato un serto intrecciato di tre rami spinosi,
alto due palmi, le cui punte erano rivolte verso l'interno. Nel legare
posteriormente la corona al santo capo, i carnefici gliela strinsero
brutalmente per fare in modo che le spine grosse un dito si conficcassero nella
sua fronte e nella nuca. Poi gli infilarono una canna tra le mani legate, si
posero in ginocchio davanti a lui e inscenarono l'incoronazione di un re da
burla.
R 2 – Chiediamo perdono per le
offese inflitte a Gesù
G 2 – Gesù ha accettato di
soffrire per amore, per salvare noi.
R 2 - Chiediamo perdono
per le offese inflitte a Gesù
G 2 – Gesù ci ama a tal punto da
accettare tante sofferenze
R 2 - Chiediamo perdono
per le offese inflitte a Gesù
G 2 – Gesù si è fatto uomo come
noi tranne che nel peccato
G 1 - 7^ STAZIONE: GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE
Ti adoriamo, o
Cristo Gesù, e ti benediciamo
R 1 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione
hai salvato il mondo.
L 1 - Dal Vangelo di Marco (Mc 15,20-21)
Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo.
L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"
La vera carità è capace di includere tutto questo nella sua dedizione, e se deve esprimersi nell'incontro da persona a persona, è anche in grado di giungere a un fratello e a una sorella lontani e persino ignorati, attraverso le varie risorse che le istituzioni di una società organizzata, libera e creativa sono capaci di generare. Nel caso speciico, anche il buon samaritano ha avuto bisogno che ci fosse una locanda che gli permettesse di risolvere quello che lui da solo in quel momento non era in condizione di assicurare. L'amore al prossimo è realista e non disperde niente che sia necessario per una trasformazione della storia orientata a beneficio degli ultimi.
M 1 - Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Il Cireneo è uno qualsiasi. Non ha notorietà, non è importante. E' un uomo qualunque che un giorno, passando sulla strada che abitualmente faceva mentre tornava dal lavoro, incontra Gesù.L'evangelista dice:"gli misero addosso la croce: croce: è un'espressione forte, cruda. Dice l'istante. E quest'uomo ,che aveva una famiglia normale, una vita normale, un lavoro normale, si trova fianco a fianco di uno sconosciuto, per di più condannato a morte. E con Lui, a fianco di Lui sale verso la meta della morte, della fine. Poteva scappare, rifiutarsi, ma il Cireneo resta. Abitualmente il Cireneo è raffigurato in fondo alla croce, ma nella realtà doveva essere a fianco di Gesù, legato a Lui al patibolo: si saranno guardati negli occhi e da lontano saranno sembrati alla folla come due "che portano la stessa pena". Il Cireneo aiuta Gesù a portare la croce, ma guardando bene, ci chiediamo: chi porta chi?-Gl iocchi raccontano il mondo che uno ha dentro. Cosa avrà visto Gesù nel Cireneo? Ma soprattutto, cosa ha visto il Cireneo negli occhi di Gesù: amore, tenerezza, coraggio, consolazione. Pensiamo a quanti in questi giorni si trovano come il Cireneo, a portare la croce di altri: anche loro sono persone normali, con la loro vita, e invece intercettano la vita sofferente di altri. Sono sostegno per gli altri. Medici e infermieri raccontano di sguardi: Gesù ci guarda, e ci sostiene.
R 1 - Portiamo anche noi la croce di Gesù
G 1 - Gesù ci ha amato fino ad accettare la croce
R 1 - Portiamo anche noi la croce di Gesù
G 1 - Le sofferenze accettate da Gesù ci devono far capire quanto Egli ci ami
R 1 - Portiamo anche noi la croce di Gesù
G 1 - L'amore di Gesù per noi è sempre presente
G 2- 8^ STAZIONE GESÙ PROMETTE IL PARADISO AL BUON LADRONE
Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo
R 2- perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo
L 1 - Dal Vangelo di Luca
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno". Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!". L'altro invece lo rimproverava dicendo: "Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male". E disse: "Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno". Gli rispose: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso".
L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"
Il perdono non implica il dimenticare. Diciamo piuttosto che quando c'è qualcosa che in nessun modo può essere negato, relativizzato o dissimulato, tuttavia, possiamo perdonare. Quando c'è qualcosa che mai dev'essere tollerato, giustificato o scusato, tuttavia, possiamo perdonare. Quando c'è qualcosa che per nessuna ragione dobbiamo permetterci di dimenticare, tuttavia, possiamo perdonare. Il perdono libero e sincero è una grandezza che riflette l'immensità del perdono divino. Se il perdono è gratuito, allora si può perdonare anche a chi stenta a pentirsi ed è incapace di chiedere perdono. Quanti perdonano davvero non dimenticano, ma rinunciano ad essere dominati dalla stessa forza distruttiva che ha fatto loro del male. Spezzano il circolo vizioso, frenano l'avanzare delle forze della distruzione. Decidono di non continuare a inoculare nella società l'energia della vendetta, che prima o poi finisce per ricadere ancora una volta su loro stessi.
M 2 - Scorrono i minuti dell'agonia e l'energia vitale di Gesù crocifisso si sta lentamente attenuando. Eppure egli ha ancora la forza per un ultimo atto d'amore nei confronti di uno dei due condannati alla pena capitale che gli stanno accanto in quegli istanti tragici, mentre il sole è ancora alto in cielo. Tra Cristo e quell'uomo scorre un esile dialogo, affidato a due frasi essenziali. Da un lato, c'è l'appello del malfattore, divenuto nella tradizione «il buon ladrone», il convertito nell'ora estrema della sua vita: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno!» Ecco la risposta di Gesù, brevissima, simile a un soffio: «Oggi sarai con me nel paradiso».
R 2 - Un malfattore all'ultimo momento si converte
G 2 - Gesù accetta il pentimento del ladrone
R 2 - Un malfattore all'ultimo momento si converte
G 2 - Al ladrone pentito Gesù promette il Paradiso
R 2 - Un malfattore all'ultimo momento si converte
G 2 - Chiediamo a Gesù la salvezza ed Egli ce la concederà.
G 1 - 9^ STAZIONE GESU' CONSEGNA SUA MADRE E MUORE IN CROCE
Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo,
R 2 - perchè con la tua santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo
L 1 - Dal Vangelo di Giovanni (Gv.9,25-30)
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorNnella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"
Chiamata a incarnarsi in ogni situazione e presente attraverso i secoli in ogni luogo della terra - questo significa "cattolica" -, la Chiesa può comprendere, a partire dalla propria esperienza di grazia e di peccato, la bellezza dell'invito all'amore universale. Infatti, «tutto ciò ch'è umano ci riguarda. Dovunque i consessi dei popoli si riuniscono per stabilire i diritti e i doveri dell'uomo, noi siamo onorati, quando ce lo consentono, di assiderci fra loro». Per molti cristiani, questo cammino di fraternità ha anche una Madre, di nome Maria. Ella ha ricevuto sotto la Croce questa maternità universale e la sua attenzione è rivolta non solo a Gesù ma anche al «resto della sua discendenza» . Con la potenza del Risorto, vuole partorire un mondo nuovo, dove tutti siamo fratelli, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società, dove risplendano la giustizia e la pace.
M 1 - Gesù affida la madre al giovane Giovanni perché sia sicura. Una donna sola, in Oriente, in quel tempo, era in una situazione impossibile. Affida la mamma a questo giovane e al giovane dà la mamma, quindi Gesù realmente agisce da uomo con un sentimento profondamente umano. Questo mi sembra molto bello, molto importante, che prima di teologia vediamo in questo la vera umanità, il vero umanesimo di GesùMa naturalmente questo attua diverse dimensioni, non riguarda solo questo momento, ma concerne tutta la storia. In Giovanni Gesù affida tutti noi, tutta la Chiesa, tutti i discepoli futuri, alla madre e la madre a noi. E questo si è realizzato nel corso della storia: sempre più l'umanità e i cristiani hanno capito che la madre di Gesù è la loro madre. «Camminerò alla presenza del Signore» «La fede, se non ha le opere, è morta» «Tu sei il Cristo - Il Figlio dell'uomo deve molto soffrire» Quale il senso della morte sulla croce?é non sarà mai sottolineato abbastanza il paradosso della Croc La domanda è doverosa e non solo per il cristiano, anche perche che, sia per soli tre giorni, è segno di sconfitta, ma che insieme, per sempre, diviene segno di vittoria. Giovanni nel suo Vangelo scosso e sconcertato sul Calvario, ci offre la spiegazione: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita «piena». Certamente lo sguardo dovrà passare dalla Croce di Cristo a Dio che «ama il mondo»! «Padre, glorifica il Tuo nome; per questo sono giunto a quest'ora». Il dolore è un momento di verità, per rivelare alla persona ciò che essa è: per una persona di fede, sia pure con le difficoltà e refrattarietà, il dolore è invito all'Amen sempre più generoso e fedele, perché scopre che questo entra «nei progetti di salvezza di Dio» e non solo della sua Mamma, ma anche di tanti altri!
R 1 - Abbiamo ricevuto Maria, la Mamma di Gesù, come Mamma nostra.
G 1 - Maria ha adottato Giovanni come suo figlio
R 1 - Abbiamo ricevuto Maria, la Mamma di Gesù, come Mamma nostra.
G 1 - Giovanni ha accolto Maria come Mamma sua e l'ha presa con sé
R 1 - Abbiamo ricevuto Maria, la Mamma di Gesù, come Mamma nostra.
G 1 - Ricordiamo sempre di avere una Santa Mamma in Cielo
G 2 - 10^ STAZIONE: GESÙ È DESPOSTO NEL SEPOLCRO
Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo
R 1 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo
L 1 - Dal vangelo di Giovanni (Gv 19,38-42)