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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI GIUGNO 2022
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Inviato da Alba il 19/6/2022 15:10:00 (261 letture) |
Onoriamo e adoriamo oggi il "Corpo del Signore", spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra "vita nello Spirito". Il cibo spirituale è efficace se noi collaboriamo con Cristo, che vuole trasformare la nostra vita nella sua. L'Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la fede. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: "Qui c'è il Signore!". Se guardiamo a noi stessi, ci troviamo sempre piccoli, imperfetti, peccatori, pieni di limiti. Eppure Dio ci ama, come ama tutti gli uomini, fino a farsi nostro cibo e nostra bevanda per comunicarci la sua vita divina e farci vivere la sua vita di amore. L'Eucaristia non è credibile se rimane un rito, il ricordo di un fatto successo duemila anni fa. È invece una "scuola di vita", una proposta di amore che coinvolge tutta la nostra vita: deve renderci disponibili ad amare il prossimo, fino a dare la nostra vita per gli altri, secondo l'esempio che Gesù ci ha lasciato. Nel Vangelo di ieri, domenica, Gesù, si trova all'aperto, lontano dai luoghi abitati, mentre si fa sera. I discepoli sono preoccupati e chiedono a Gesù di congedare la folla perché vada nei paesi vicini a trovare cibo e alloggio. Congedare la folla vuol dire fare in modo che ognuno pensi a se stesso. Quante volte noi cristiani abbiamo questa tentazione! Ma la soluzione di Gesù va in un'altra direzione, una direzione che sorprende i discepoli: «Voi stessi date loro da mangiare». È un momento di profonda comunione: la folla prima dissetata dalla Parola del Signore, è ora nutrita dal suo pane di vita. E tutti ne sono saziati.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI GIUGNO 2022
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Inviato da Alba il 11/6/2022 10:10:00 (238 letture) |
La piena rivelazione di Dio come Padre, Figlio e Spirito Santo si ha quando Gesù dona la vita per amore dei suoi discepoli. Bisognava che questi sperimentassero innanzitutto il supremo dono dell'amore compiuto da Gesù per comprendere la realtà di Dio Amore che dona tutto se stesso. Egli, oltre a perdonare i peccati e a riconciliare l'uomo con sé, lo chiama ad una comunione piena di vita, gli rivela la ricchezza dei suoi doni e della speranza della gloria futura; li chiama ad una vita di santità e di donazione nell'amore al prossimo. I cristiani sull'esempio del loro Maestro sono chiamati a dare la vita per i fratelli. Lo Spirito Santo farà entrare nel cuore degli apostoli l'amore di Cristo crocifisso e risuscitato per loro, li consacrerà a lui in una vita di santità e d'amore, li voterà alla salvezza delle anime. Non saranno più essi a vivere, ma Gesù vivrà in loro. Ogni cristiano nel corso del suo cammino è chiamato ad arrendersi all'amore e allo Spirito di Cristo crocifisso e risorto.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI GIUGNO 2022
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Inviato da Alba il 4/6/2022 10:20:00 (243 letture) |
Gesù si allontana, seguito da Pietro. Pietro si gira e vede Giovanni che li segue. Interroga il Maestro sul conto di questo discepolo che si è comportato certo meglio di lui. Ora Pietro comprende più a fondo l'amore che Gesù ha verso di lui. Nonostante il tradimento, Gesù lo riammette alla sua sequela: «Tu seguimi!». Questa volta Pietro non oppone resistenze di nessun genere. Solo nutrendoci della Parola di Gesù possiamo crescere nell'amore vero verso i fratelli. Sì, anche a noi, come a Pietro, nonostante le nostre fragilità, Gesù oggi ripete: «Tu, seguimi!». La nostra fede si fonda sulla testimonianza degli apostoli, come la fede degli apostoli si fonda sulla testimonianza di Gesù. Gesù ha dato la vita in segno di fedeltà alla verità che egli stesso testimonia. Così, gli apostoli moriranno martiri, non perché fanatici, ma perché testimoni di fatti e non di idee. Quand'anche li si ucciderà, i fatti resteranno delle realtà, proprio come la morte e la risurrezione di Gesù. È su tale realtà che Giovanni insiste concludendo il suo Vangelo. È questa realtà che noi dobbiamo testimoniare. Ecco perché gli apostoli e, dopo di loro, tutti i fedeli tengono a sottolineare che Gesù è risorto veramente e che è veramente vivo.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE MAGGIO E INIZIO GIUGNO 2022
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Inviato da Alba il 28/5/2022 13:10:00 (389 letture) |
È attraverso la catechesi del Signore risuscitato, che i discepoli capiscono che il Messia doveva soffrire e risuscitare dai morti. Era il disegno di Dio manifestato nelle Scritture. Il senso della croce e dell'accompagnamento dei discepoli sulla croce, si scontra con l'intelligenza, con il cuore e con i progetti dell'uomo. Affinché i discepoli possano essere i testimoni autorizzati di Gesù Cristo, non solo devono comprendere la sua morte redentrice, ma anche ricevere lo Spirito Santo. Gesù si separa dai discepoli benedicendoli e affidandoli alla protezione di Dio Padre. Sono collegati l'Ascensione del Signore al cielo e l'invio dello Spirito Santo. I discepoli diventano dei testimoni coraggiosi in attesa del ritorno di Gesù. Lo Spirito Santo aumenterà la potenza della parola del predicatore e aprirà l'intelligenza degli ascoltatori. Nonostante la vita fragile dei missionari, essi saranno una testimonianza eloquente di Gesù Cristo morto sulla croce e vivo per sempre. Nel mondo, al fianco dei discepoli, lo Spirito Santo sarà il grande Testimone di Gesù.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI MAGGIO 2022
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Inviato da Alba il 21/5/2022 17:20:00 (227 letture) |
San Giovanni attira la nostra attenzione sul fatto che noi non dobbiamo lasciarci accecare dalle parole e dobbiamo tenere conto soprattutto dello Spirito nel quale esse sono dette. Dio ci ha mandato lo Spirito Santo per insegnarci la sua volontà. Il suo Spirito ci insegna anche a penetrare il senso delle parole. Possiamo allora rivolgerci a Lui quando siamo disorientati, quando ci sentiamo deboli, quando non sappiamo più cosa fare. È un aiuto al quale possiamo ricorrere quando ci aspettano decisioni difficili da prendere. Ha detto Gesù: il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Egli parla con la sovrabbondanza di un cuore colmo d'amore, e ci parla di come l'amore possa scaturire solo da un cuore aperto all'accoglienza. L'amore è l'unica condizione per cui l'uomo possa affidarsi, riposare nella verità, decidersi ed assumere un orientamento di vita. L'amore può essere soltanto un dono, che Dio gratuitamente ci porge. Lo accogliamo, lo riconosciamo e ne godiamo. Gesù è il nostro tutto, e grazie a Lui nella nostra vita tutto è già compiuto. Il nostro proposito oggi sarà di assumere la capacità critica di discernere di quali incontri o di quali condizioni noi possiamo dire che ci donano vera gioia. Consapevoli di ciò, impareremo a vivere in sintonia con l'amore vero che abita in noi. Chi ama non sente la fatica, ma anche se la sentisse, amerebbe persino la fatica.
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