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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA, 4 FEBBRAIO 2024
Inviato da Alba il 2/2/2024 21:40:00 (92 letture)


PRIMA SETTIMANA DI FEBBRAIO 2024






Gesù passa tra noi e ci guarisce. Ci ha rigenerati e guariti con la grazia del battesimo e ci rinnova ogni giorno con la sua misericordia. Siamo dei salvati, ma lo siamo per essere segno del Cristo presso i nostri fratelli e le nostre sorelle. La suocera di Pietro dà ad ognuno di noi l'esempio di chi, guarito dal Cristo, sceglie di servire. Le folle cercano Gesù attirate da ciò che egli dice e dai segni che opera. È la carità che le richiama e la carità è certamente il segno più luminoso e distintivo di ogni comunità cristiana. Ma per essere davvero testimoni e annunciatori del Cristo occorre ancorare la propria vita nella preghiera e nella contemplazione: Gesù si ritira a pregare solo in un luogo deserto e indica la strada maestra che dobbiamo seguire se vogliamo essere suoi veri discepoli.






IL SAPERE IN PILLOLE : GIOVEDI', 1 FEBBRAIO 2024
Inviato da Alba il 31/1/2024 20:00:00 (86 letture)


GIOVEDI', 1 FEBBRAIO 2024


IL SAPERE IN PILLOLE



Gesù, per la prima volta, invia i suoi apostoli in missione di evangelizzazione. Egli vuole che essi facciano, sotto la sua direzione, l'esperienza di quella che sarà la loro vita di pescatori di uomini. Egli pensa che essi abbiano capito che ciò che egli ha condiviso con loro non è destinato solo a loro. L'insegnamento che essi hanno ricevuto non è per un piccolo gruppo di iniziati privilegiati. Un giorno essi dovranno "andare per tutto il mondo e predicare il vangelo ad ogni creatura".Questa evangelizzazione deve sgorgare dall'abbondanza del cuore, dal bisogno di condividere le "ricchezze" che hanno ricevuto. Poiché essi non sono dei propagandisti, ma dei testimoni. Non sono degli stipendiati, ma dei volontari: "Ciò che avete ricevuto gratuitamente, datelo gratuitamente". Queste parole sono rivolte anche a noi e se nessuno ci ascolta, è molto semplice: bisogna scrollare la polvere dai sandali e ripartire, a digiuno, verso il prossimo villaggio.



IL SAPERE IN PILLOLE : VENERDI', 2 FEBBRAIO 2024
Inviato da Alba il 31/1/2024 20:00:00 (79 letture)


VENERDI', 2 FEBBRAIO 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell'adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi. Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all'amore di Dio per noi, di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù. Giovanni Paolo II nella "Redemptoris Mater" ci ricorda che "quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell'incomprensione e nel dolore". 


IL SAPERE IN PILLOLE : MERCOLEDI', 31 GENNAIO 2024
Inviato da Alba il 30/1/2024 19:20:00 (76 letture)


MERCOLEDI', 31 GENNAIO 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Lo stupore e la meraviglia caratterizzano questo racconto. Sono stupiti i concittadini del Maestro che si interrogano sulla sua sapienza. È meravigliato e addolorato il Signore per il netto rifiuto della sua predicazione fra i suoi famigliari e parenti. È così: facciamo tanta fatica a vedere con sguardo nuovo le persone che ci stanno accanto, di cui presumiamo di conoscere ogni aspetto. Facciamo tanta fatica ad accogliere la Parola senza giudicare chi la pronuncia, come se la validità della stessa fosse necessariamente legata alle labbra di chi la proclama... Ha ragione, il Signore: spesso non accogliamo il messaggio del Vangelo perché ci fermiamo all'apparenza, di chi lo annuncia e opponiamo resistenza all'ascolto trincerandoci dietro i nostri possenti pregiudizi. 


IL SAPERE IN PILLOLE : MARTEDI', 30 GENNAIO 2024
Inviato da Alba il 30/1/2024 11:10:00 (70 letture)


MARTEDI', 30 GENNAIO 2024

IL SAPERE IN PILLOLE



Di fronte alla malattia e alla morte, tutte le differenze si attenuano. Ci sentiamo tutti uguali: ricchi e poveri, potenti e meschini, ebrei e pagani. È questa l'esperienza che fanno i due personaggi del vangelo di oggi. La perdita della salute, la morte di un essere caro ci mettono di fronte alla nostra impotenza, alla nostra piccolezza, ai nostri limiti. Fortunati, dunque, coloro che si rendono conto di essere semplicemente delle "creature" che hanno bisogno del loro Creatore. Giairo e la donna pagana sanno farlo. Essi si rivolgono a Gesù, lo cercano e, ognuno a suo modo, compiono un gesto pieno d'umiltà. Il Signore non si accontenta di essere gentile con due persone disperate; egli vuole molto di più. Egli vuole la loro fede in lui, salvatore del mondo. Entrambi devono credere, avere la fede, nel bel mezzo dell'indifferenza e della incredulità. Essi devono credere controcorrente. I momenti di sofferenza e di dolore possono diventare momenti di grazia. Essi ci allontanano dalle nostre false certezze, dalla fiducia troppo grande in noi stessi e nei nostri mezzi umani. Ci ricordano la nostra condizione di creature, di figli di Dio, di redenti. Possono risvegliare la nostra fede e la nostra fiducia. Ci aiutano non solo a cercare di strappare una guarigione al Signore, ma soprattutto a rimetterci alla sua volontà, nelle mani del Padre.


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