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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI LUGLIO 2022
Inviato da Alba il 20/7/2022 6:10:00 (258 letture)






QUARTA SETTIMANA DI LUGLIO 2022


Grazie alle letture bibliche, oggi la Chiesa ci insegna come bisogna pregare. Il racconto dell'intercessione di Abramo in favore delle città depravate di Sodoma e Gomorra dimostra che l'intercessione degli uomini che conoscono l'amore di Dio è capace di risvegliare la sua misericordia. San Luca ci riporta una serie di insegnamenti di Gesù su come bisogna pregare. Gesù invita innanzitutto a pregare, per qualsiasi richiesta, con fiducia, ed assicura ad ognuno che tutte le preghiere sincere saranno esaudite: "Chiunque chiede ottiene; chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto". Poi Gesù dice che un padre terreno dà solo buone cose ai suoi figli e non vuole ingannarli. Come potrebbe Dio, il migliore dei padri, mandarci qualcosa di cattivo quando noi suoi figli gli chiediamo il suo aiuto? Se un amico terreno non è capace di mandare via colui che è venuto per pregarlo, a maggior ragione Dio - che è il nostro migliore amico - esaudirà le nostre preghiere! Tanto più che noi per Lui non siamo mai importuni. La preghiera del Signore è il riassunto di tutto il Vangelo. Ed è per questo che è il fondamento e il cuore di tutta la preghiera umana. Gesù si trovava in un luogo a pregare. Gesù in quanto persona fisica è in un luogo, e in questo luogo prega. Il Figlio di Dio pregante ci svela il suo "segreto" ci dona il tesoro più grande di tutto l'universo: la relazione con Dio! Signore, insegnaci a pregare. I discepoli vedono il Maestro pregante: solo in un angolo, in un atteggiamento di serenità e pace, gli occhi socchiusi, tutto teso al colloquio interiore che comunemente chiamiamo preghiera. Capiscono che sta pregando, cioè è in relazione con Dio. Essendo alunni desiderano avere qualche indicazione pratica da mettere in atto, una formula universale da applicare. Interessante notare che chiedono a Gesù di insegnargli a pregare, tuttavia non lo chiamano Maestro, ma Signore: il Maestro trasmette una nozione, il Signore trasmette un esempio e un'azione concreta. Normalmente ciò che manca a chi studia è la pratica, e i discepoli di Gesù chiedono che sia loro trasmessa questa esperienza concreta. Quando pregate, dite "Padre".

PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI LUGLIO 2022
Inviato da Alba il 9/7/2022 12:10:00 (227 letture)


                                   TERZA SETTIMANA DI LUGLIO 2022



I testi biblici che ci riportano il messaggio di questa domenica ci insegnano che il Dio della Trinità ama recarsi di tanto in tanto dagli uomini, perché la sua presenza è un onore e una benedizione. Al tempo dei patriarchi, si reca da Abramo e promette un figlio a Sara che non ne ha ancora. Gesù, da parte sua, esalta due donne nubili, Maria e Marta, onorandole della sua visita e della sua parola. Il racconto di questa visita ci mostra che si deve manifestare a Gesù un vero rispetto. Il Dio della Trinità oggi continua a recarsi presso gli uomini. Questo noi la chiamiamo visita. Spesso, ci rendiamo conto della venuta di Dio solo dopo la sua visita. In questo giorno, il nostro Signore e Salvatore ci invita a recarci da lui. Egli è il sacerdote, l'annunciatore e l'ospite di questa festa liturgica. Gioiamo di questo onore, ascoltiamo la sua parola con attenzione e festeggiamo con lui la comunione di oggi con atteggiamento di venerazione. Ma soprattutto prendiamo a cuore quello che Lui ci dice: è colui che si impregna della sua parola e vive secondo essa che gli manifesta il più grande rispetto. L'atteggiamento, soave e dolce, che fa da sfondo alla liturgia della Parola oggi, è l'ospitalità. L'ospitalità è bella come la delicatezza dell'amore quando la si esercita, quando fa stare a proprio agio gli altri, quando mette gli altri nella condizione di sentirsi amati da qualcuno, rispettati da qualcuno, gioiosamente accolti da qualcuno. L'ospitalità appare tanto più meravigliosa in un contesto umano, come quello nel quale siamo immersi, pieno di distrazione e di indifferenza. Spesso le persone che dovremmo accogliere, ospitandole, ci infastidiscono. Tutte le ragioni sono plausibili per giustificare l'insofferenza e il disagio che suscitano in noi. Opponiamo il nostro rifiuto interiore che mette a nudo, ma anche in evidenza, l'egoismo subdolo che ci corrode. Abramo è la persona dell'ospitalità. La Scrittura ce lo fa conoscere così: immagine dell'ospitalità; uomo di Dio che si identifica nell'ospitalità. Tre sconosciuti si affacciano alla sua tenda. Vengono da lui per annunciargli un fatto straordinario. Abramo, anche se non li conosce, non si manifesta disattento o infastidito. Li accoglie con premura, con gesti raffinati di apertura d'animo. L'ospite è sacro. Chiunque esso sia. "State qui", dice Abramo, "preparerò per voi tutto quello che vi rivela la mia gioia, la gioia che siate entrati nella mia tenda, la gioia di potervi ascoltare e servire". I tre personaggi sono messaggeri del Signore Dio. Abramo lo intuisce, ed esprime tutta la venerazione del cuore e dei gesti. Ed ecco l'annuncio inatteso e sorprendente: "Abramo da te e da tua moglie Sara, nella vostra vecchiaia, nascerà un figlio. Fra un anno toccherai con mano la veridicità di questa bella notizia che viene tutta dal Signore". Abramo va, colmo di gioia e di stupore, da sua moglie Sara per dirle: "Dio ci ha visitati e ci ha donato nella sua bontà questa grazia insperata".


PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI LUGLIO 2022
Inviato da Alba il 9/7/2022 9:10:00 (311 letture)


                  SECONDA SETTIMANA DI LUGLIO 2022



Gli Ebrei dell'antica Alleanza avevano stabilito un sistema di più di cinquecento comandamenti e divieti, che doveva permettere loro di compiere in tutto la volontà di Dio, perché non avevano più una visione chiara di che cosa fosse assolutamente essenziale agli occhi di Dio e si perdevano nei dettagli. Per i dottori della legge, discutere di gerarchie e di comandamenti era spesso ben più importante delle istituzioni destinate a compiere veramente la volontà di Dio. È ciò che dimostra l'esempio del dottore della legge che cerca di rendere Gesù ridicolo: ponendogli una domanda in apparenza sincera, egli vuole provare che è un teologo dilettante. Ma Gesù non sta al gioco. Costringe il dottore della legge a dare da sé la risposta giusta e gli mostra allora qual è il prossimo che ciascuno deve amare come se stesso: è quello che si trova in miseria ed è bisognoso del nostro aiuto. Si risparmia così ogni discussione saccente attorno al problema di sapere se qualcuno che non è ebreo, oppure è un ebreo peccatore, ha il diritto di aspettarsi il nostro aiuto. Egli va anche più lontano, mostrando che un Samaritano da disprezzare (agli occhi dei dottori della legge) è capace di fare del bene in modo naturale seguendo la voce del suo cuore, mentre due pii Ebrei si disinteressano in modo disdicevole. Non dimentichiamo che Gesù sottolinea ben due volte al dottore della legge: "Agisci seguendo il comandamento principale e meriterai la vita eterna!". 

PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI LUGLIO 2022
Inviato da Alba il 2/7/2022 7:40:00 (267 letture)


PRIMA SETTIMANA DI LUGLIO 2022


Non ci si fa da sé discepoli di Gesù. Si ricevono da Lui la missione e la grazia necessaria per compierla. Si è mandati. Vi è dunque un doppio compito: ascoltare Dio per ricevere da Lui la nostra missione particolare, e ciò spesso attraverso il ministero della Chiesa, e pregare, perché Dio mandi operai nella sua messe. Ma non bisogna mai perdere di vista il fatto che la missione è quella di Gesù; e che noi non siamo che i suoi inviati. È necessario che ci rendiamo trasparenti perché si possa riconoscere, attraverso di noi, la Persona di Gesù. Di qui le molteplici raccomandazioni che sono altrettanti mezzi di conformarsi al Maestro. E per vivere ciò, bisognerà domandare sempre la grazia di essere discepoli: pregare, perché Dio abiti in noi e possa trasparire da noi, affinché altri uomini, incontrandoci, possano incontrarLo. Gesù invia 72 discepoli. Non sono i "dodici" apostoli, ma semplici cristiani, semplici discepoli. Sono servi umili del Salvatore, ma la loro opera è importante. Che bello pensare a Gesù che si fa aiutare da questi fratelli nella fatica dell'evangelizzazione! Grande è il compito, ma piccoli sono i gesti. L'importante è che questi riescano a cambiare il cuore. I 72 "tornano pieni di gioia". La gioia è grande perché il Signore salva noi e i nostri fratelli. Per questo madre Teresa diceva alle sue suore che non basta fare il bene; bisogna farlo con gioia. L'insegnamento di Gesù è rivolto alla gioia, ad accrescerla, a farla profonda, vera, così potente da sottomettere i demoni. Questa è la gioia dello stesso Gesù, riconoscente al Padre perché preferisce i piccoli.

PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE GIUGNO E INIZIO LUGLIO 2022
Inviato da Alba il 25/6/2022 8:50:00 (410 letture)


fine giugno e inizio luglio 2022
  



Seguire Cristo non è una cosa come un'altra, che si possa conciliare con esigenze parallele o contrarie. Chi intraprende questo cammino deve sapere fin dall'inizio che sarà il discepolo di un povero che non ha un luogo dove posare il capo, di un uomo che ha saputo non senza pericolo rompere certi legami, e che, una volta impegnatosi in una missione, non si è più guardato alle spalle. Bisogna rinnovare il nostro impegno battesimale ricevendo le dure parole di Gesù, ed accettare coraggiosamente di essere dei discepoli che camminano sui suoi passi, sicuri di trovare, oltre il cammino pietroso, la felicità della vera vita. Paura e coraggio, forza e debolezza si intrecciano nella nostra vita. Ed è in questo divenire contradditorio che si svela la nostra vocazione. Signore, rendici capaci di generare, di trasmettere ai nostri giovani il patrimonio che abbiamo ricevuto, da Te e dai nostri Padri. In una reciprocità che va al di là del tempo, lo abbiamo trafficato e fatto crescere. Loro possano accoglierlo e a loro volta trasformarlo, aumentarlo, diffonderlo, lasciarlo in eredità ad altri ancora. Una virtù rarissima è di mettere in discussione le proprie certezze, di non cercare nelle cose che ci accadono gli elementi che confermano le nostre idee, ma quelli che le negano o le sfidano. Il pensiero auto-sovversivo è utile per tutti, ma è essenziale per chi ha abbracciato una fede, religiosa o laica, per chi ha aderito a una proposta grande che gli ha promesso una terra nuova. L'esercizio di auto-sovversione è la migliore prevenzione contro ogni forma di ideologia. 

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