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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE AGOSTO E INIZIO SETTEMBRE 2022
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Inviato da Alba il 28/8/2022 11:00:00 (298 letture) |
L'umiltà consiste essenzialmente nel volgere il proprio sguardo al di fuori di se stessi, verso Gesù e verso le grandi realtà della fede, come la grandezza di Dio e la piccolezza dell'uomo, l'eternità e la limitatezza del tempo, la speranza del paradiso e la minaccia proveniente dalle nostre debolezze, la bellezza della santità e l'orrore del peccato. "Chi si umilia sarà esaltato". Per diventare umili, bisogna cominciare ad amare. È quello che ha fatto Gesù. L'amore misericordioso l'ha fatto scendere dal cielo. L'amore l'ha spinto sulle strade della Palestina. L'amore l'ha condotto a cercare i malati, i peccatori, i sofferenti. Lo stesso amore l'ha portato, senza indugi, alla sua meta, il Calvario, dove "umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce". Maria era umile perché amava la volontà di Dio e delle persone che erano intorno a lei. Come possiamo noi mettere in pratica la frase del Vangelo? Dovremmo darci come obiettivo la carità primordiale del Vangelo e cercare di servire tutti quelli che incontriamo. Ogni persona è nostro Signore, e in ognuna di esse noi abbiamo il privilegio di servire Gesù.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI AGOSTO 2022
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Inviato da Alba il 19/8/2022 20:30:00 (312 letture) |
Gesù non risponde alla domanda riguardo al numero di coloro che si salveranno: la questione della salvezza riguarda ogni singola persona. Dipende dalla mia accettazione o dal mio rifiuto della salvezza che Gesù mi offre. Il cammino verso la salvezza consiste nel seguire Gesù: egli è la via e il Suo cammino è stato verso il Calvario. Questo fu solo una tappa nel cammino verso la destinazione finale, una tappa di grande sofferenza, di tenebre e di solitudine, ma che sboccò direttamente su un mondo di luce e di gioia, illuminato dal sole nascente della Pasqua, vivente nella gioia della Risurrezione. Proprio nel buio sepolcro la Risurrezione, levò il masso e aprì le tombe riempiendo il mondo di luce e di vita. Sulla croce Gesù stese le braccia fra il cielo e la terra, ed estese la sua offerta dell'amore e della salvezza di Dio a tutti gli uomini di tutti i luoghi e di tutti i tempi, invitando ogni uomo e ogni donna, di ogni età e di ogni razza, di ogni colore e di ogni lingua, a partecipare al banchetto del Regno di Dio. Gesù ha operato l'apertura verso l'amore senza confini, verso il perdono e verso la misericordia. Quando il padrone di casa chiuderà la porta e voi sarete rimasti fuori, vedrete arrivare tanti da oriente e da occidente entrare e mettersi a mensa. Vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI AGOSTO 2022
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Inviato da Alba il 13/8/2022 6:30:00 (218 letture) |
La pace che dà il Signore non è quella che dà il mondo; è fatta di perdono, di giustizia, di amore e di amicizia. La pace non è soltanto assenza di conflitti. La vera pace consiste nello stare con altri davanti a Dio, purificati e liberati dalla verità e dalla misericordia del giudizio divino. Stare in situazioni di conflitto fa parte dell'esperienza di vita di coloro che scelgono di essere fedeli all'incontro orante con la Parola di Dio, unendosi alla schiera degli innumerevoli testimoni di Cristo morto e risuscitato. Ricordando il Vangelo di oggi, sappiamo che Gesù resta fermo nella sua decisione di camminare verso Gerusalemme. Comunica ai suoi discepoli che nella città santa sta per ricevere il battesimo e per questo è angosciato. Oggi Gesù ci dice di essere venuto a gettare il fuoco sulla terra e desidera ardentemente che questo fuoco sia già acceso. Il «fuoco» rappresenta il potere di purificazione dal peccato del mondo, compiuto attraverso la sua morte in croce. Rappresenta anche la potenza della gratuità dell'amore divino, lo Spirito Santo, effuso nel cuore di ogni essere umano, che realizza, qui e ora, la nuova ed eterna alleanza del Padre con tutta l'umanità. Il «fuoco» è dunque il segno simbolico della morte e risurrezione del Figlio amato del Padre.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI AGOSTO 2022
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Inviato da Alba il 6/8/2022 7:30:00 (251 letture) |
Nel brano del Vangelo di oggi, domenica, Cristo ci dice di non avere paura, di non lasciarci prendere dall'angoscia: il nostro stato d'animo di sempre deve essere una tranquilla fiducia in Dio, poiché al Padre è piaciuto dare il Suo Regno. Dobbiamo aprire un conto in questo Regno, perché solo lì si trova la vera ricchezza. La motivazione e il fine dell'uomo provengono sempre da dove egli pensa che si trovino i veri valori: "Perché dove è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore". Questa priorità implica che noi siamo distaccati dal denaro e dai beni materiali, e che li utilizziamo per il bene altrui, essendo responsabili davanti a Dio della loro gestione. Dobbiamo anche tenerci in uno stato di veglia costante, aspettando la venuta di Cristo: "Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese". Come i servi non sanno quando il loro padrone rientrerà dal ricevimento di nozze, come un uomo non può sapere quando entreranno i ladri nella sua casa, così noi non conosciamo l'ora della nostra morte, quando cioè Cristo tornerà per noi. Le parole di Gesù di questa domenica sono un medicina al cuore. Egli ci esorta ad aver fiducia e a non temere perché il Padre ci ha dato il suo Regno, la Sua presenza viva e vivificante in noi e tra noi. E se Dio è con noi chi sarà contro di noi? Ecco, Gesù ci chiama ad aver fiducia in Lui. La tua elemosina sia proporzionata ai beni che possiedi. Così ti preparerai un bel tesoro per il giorno del bisogno, poiché l'elemosina libera dalla morte e salva dall'andare tra le tenebre. La sentenza finale esprime una verità generale. Il tesoro è ciò per cui l'uomo lavora, ciò che gli sta a cuore e a cui si attacca con passione. Per Gesù, il tesoro si identifica con la realtà del Regno di Dio che il discepolo è invitato a scegliere senza riserva. Siamo esortati ad essere pronti al ritorno del Signore. Questo ci ricorda qualcosa di prezioso. La vita è un dono di cui non siamo padroni. È un dono, ed è un cammino che si concluderà con un incontro, l'incontro con l'Amore che ci chiama a sé. Beati quelli che il Signore trovarà aderenti alla Sua volontà. Chiediamo aiuto al Signore! Invochiamo con forza lo Spirito Santo perché ci aiuti a cercare sempre Dio e la Sua volontà. E se il Suo Amore non bastasse, che un po' di sano timore ci aiuti. A chi molto è stato affidato, sarà chiesto molto di più!
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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE LUGLIO E INIZIO AGOSTO 2022
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Inviato da Alba il 30/7/2022 6:00:00 (338 letture) |
Il messaggio essenziale del Vangelo di oggi è chiaro: "arricchitevi davanti a Dio!". Ma, siccome conquistare dei beni è un'aspirazione fondamentalmente umana, vale quindi la pena entrare nei dettagli della parabola del ricco stolto raccontata da Gesù. La ricchezza conferisce agli uomini una certa sicurezza, permette loro di disporre della propria vita, di non dipendere completamente dagli altri o dallo Stato, di organizzare la propria sfera di vita, di occuparsi di cose che fanno loro piacere. In questa misura, i beni sono necessari per una giusta esistenza. Gesù non mette in questione il buon impiego dei beni e delle ricchezze. Ma afferma che beni e ricchezze portano gli uomini a sentirsi lontani da Dio e dal prossimo, a pensare di essere assicurati contro la miseria, la vecchiaia e la morte e a soddisfare i piaceri di questo mondo. La ricchezza deve essere per ognuno un mezzo di azione: un mezzo per impegnarsi per gli altri. Aiutando coloro che sono nello sconforto e condividendo con generosità, si sarà veramente ricchi: ricchi agli occhi di Dio. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. Quelli invece che vogliono arricchirsi, cadono nella tentazione, nell'inganno di molti desideri insensati e dannosi, che fanno affogare gli uomini nella rovina e nella perdizione. L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali; presi da questo desiderio, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti. Il Figlio redentore ha già donato gratuitamente, grazie alla sua morte e risurrezione, lo Spirito santificatore, presente nelle profondità del suo mondo interiore, ma soffocato dalla brama dell'avere, del piacere e del potere. Il ritorno del Signore, per noi cristiani, è già avvenuto grazie al Figlio amato del Padre, che ha assunto la nostra condizione umana, è morto ed è stato risuscitato per riscattarci dalla nostra condizione di «uomini vecchi», che «appartengono alla terra». Per noi cristiani il Santificatore è la vera eredità per cui vale la pena concentrare tutta la nostra attenzione. Testimoniamo con gioia che «la nostra vita non dipende dai beni materiali che possediamo», perché abbiamo scelto di «arricchirci presso Dio senza accumulare tesori in terra».
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