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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI OTTOBRE 2017
Inviato da Alba il 15/10/2017 10:30:00 (910 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA




Gesù, rivolto ai capi dei sacerdoti ed ai farisei, disse una parabola. Il regno dei cieli è simile ad un re che fece una festa di nozze per suo figlio. Mandò i servi a chiamare gli invitati, ma questi non volevano venire. Mandò altri servi ma gli invitati andarono ai propri affari, altri poi presero quei servi e li insultarono e alcuni li uccisero. Il re s'indignò e mandò le sue truppe e fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi di andare per le strade e di invitare alle nozze quanti trovavano. I servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala si riempì. Il padrone venne per vedere i commensali e vide un uomo che non indossava l'abito nuziale. Gliene chiese ragione, ma egli tacque. Il re ordinò di legarlo mani e piedi e di gettarlo fuori nelle tenebre dove è pianto e stridore di denti, perché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti. Per essere accolto alla festa del Regno di Dio devo adeguarmi in opere e in parole alla volontà divina. Questo è l'abito che devo indossare: fare la volontà di Dio e vivere in grazia di Dio.   Donami, Signore, il tuo Santo Spirito, affinché guidi la mia libertà a scegliere ogni giorno la tua sequela e perché io sia accolto al tuo banchetto celeste.


PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI OTTOBRE 2017
Inviato da Alba il 9/10/2017 15:50:00 (979 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA




Gesù narra una parabola ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo. Un uomo che aveva un terreno vi piantò una vigna e la circondò con una siepe. Vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Mandò poi dei servi a ritirare il raccolto, ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero e un altro lo lapidarono. Il padrone mandò altri servi più numerosi dei primi, ma i contadini li trattarono allo stesso modo. Infine mandò suo figlio pensando che avrebbero avuto rispetto per lui, invece i contadini pensarono di uccidere l'erede per avere per loro l'eredità. Gesù chiese: «Che cosa farà dunque il padrone a quei contadini?» Risposero che li farà morire e darà la vigna ad altri contadini che gli consegnino il raccolto al momento opportuno. Gesù disse loro che la pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo. E aggiunse rivolto a loro che sarà tolto loro il Regno di Dio e sarà dato ad un popolo che ne produca i frutti. Grazie, Signore che ci hai scelti come tua vigna e hai mandato per noi il tuo Figlio che per noi è giunto fino alla morte di croce. Egli è la pietra che scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo. Aiutaci, Signore, a dare frutti di amore e di misericordia e a guidare la nostra vita in modo da rispettare i doni che Tu ci fai gratuitamente.


PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI OTTOBRE 2017
Inviato da Alba il 2/10/2017 10:50:00 (949 letture)


 PAROLA DELLA SETTIMANA




Gesù, rivolto ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo dice una parabola. Un padre, che ha due figli, dice al primo di andare a lavorare nella vigna; egli risponde che non ne ha voglia, ma poi ci ripensa e va a lavorare. Il padre invita anche l'altro figlio, il quale risponde di sì, ma poi non ci va. Quale dei due figli ha fatto la volontà del padre? I presenti rispondono che è il primo. Gesù allora dice che pubblicani e prostitute passeranno davanti a loro nel Regno dei Cieli. Gesù intende dire a quelle persone apparentemente impeccabili che non si deve agire da ipocriti, come ha fatto il secondo figlio. Il Signore aspetta anche da noi che sappiamo trasformare in sì i nostri no. Nessuno che si comporta bene è sicuro di non sbagliare mai. Deve comunque esercitare la propria volontà per rimanere nel bene. Esaminiamo sempre la nostra coscienza per correggerci se abbiamo sbagliato e per non comportarci da ipocriti. 
Signore, fa' che ascoltiamo la tua chiamata a lavorare nella tua vigna e non permettere che rimaniamo sordi e insensibili al tuo invito.


PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI SETTEMBRE 2017
Inviato da Alba il 25/9/2017 11:00:00 (804 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA




Gesù racconta la parabola del padrone di una vigna, che cerca operai. Ne trova al mattino, poi alle undici, poi più tardi e più tardi ancora, fino alle cinque del pomeriggio. Quando, al termine della giornata li chiama per saldare i conti dà a tutti la stessa paga, quella che aveva convenuto con i primi chiamati al mattino. Questi protestano, ma il padrone dice che ha rispettato l'impegno con loro e che è libero di fare ciò che vuole dei suoi denari. Che cosa ci vuol dire Gesù con questa parabola? Intanto ci dice di stare attenti, perché in ogni momento può arrivare la sua chiamata, e non è detto che nei diversi tempi della nostra vita vi sia una sola chiamata, che può essere per la nostra vita o per operare nei confronti dei fratelli con amore, con dedizione, con aiuto alla conversione. Ci dice anche che ci sarà una retribuzione, che per noi significa la salvezza eterna. Se diciamo sì e se ci comportiamo in modo coerente otteniamo la salvezza sia che siamo tra i chiamati della prima ora o no. Il Signore è venuto per dare la salvezza a tutti; per questo ha donato la sua vita... Preoccupiamoci dunque di accogliere la chiamata o le chiamate quando ci vengono fatte e di aderire con tutto il cuore e otterremo la salvezza per l'eternità. Possiamo aggiungere una cosa. Se amiamo veramente, non saremo invidiosi se Gesù salva anche gli altri, ma anzi ne saremo contenti.  Siamo invitati sempre a pregare non solo per noi, ma anche per i nostri fratelli.


PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI SETTEMBRE 2017
Inviato da Alba il 17/9/2017 10:40:00 (812 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA




Pietro chiede a Gesù quante volte deve perdonare un fratello che commette una colpa contro di lui e propone sette volte. Gesù gli risponde "settanta volte sette", cioè sempre. E aggiunge che il Regno dei Cieli è simile a un re che vuole regolare i conti con i suoi servi. Gli viene presentato uno che gli deve diecimila talenti, ma non è in grado di restituirglieli. Il re ordina che sia venduto lui, con la moglie e quanto possiede e così saldi il suo debito. Il servo si prostra e chiede di aver pazienza con lui. Il padrone sente compassione di lui e gli condona il debito. Appena uscito, quel servo incontra un suo compagno che gli deve cento denari. Lo prende per il collo e gli dice di restituirgli la somma che gli deve. Quello lo supplica di avere pazienza con lui finché non gli può restituire i denari: Egli non si impietosisce e lo fa mettere in prigione. Gli altri compagni restano dispiaciuti dell'accaduto e lo rideriscono al re. Questi lo fa chiamare e gli dice: «Servo malvagio, io ho avuto compassione di te e ti ho condonato il grosso debito che avevi con me, ma tu non sei stato capace di fare altrettanto col tuo compagno». E lo dà in mano agli aguzzini finché non abbia restituito tutto il dovuto.

Impariamo dunque a perdonare di cuore i nostri fratelli, se vogliamo essere perdonati dal Padre che sta nei Cieli.


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