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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA, 14 MAGGIO 2023
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Inviato da Alba il 12/5/2023 21:40:00 (170 letture) |
La prima parola che Gesù dice, nel Vangelo di questa domenica è: ”Se mi amate”, non è un obbligo, c'è quel “SE”, che esprime la libertà che Dio dà a ogni persona. Un Dio che non impone, ma che propone. Gesù chiede ai discepoli di accogliere il suo amore, per poi darlo agli altri; solo accogliendo l'amore, si può dare amore. Nessuno può dare ciò che non ha. Solo ricevendo, gustando, accogliendo l'amore di Gesù, possiamo diventare degli strumenti d'amore per gli altri.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA 7 MAGGIO 2023
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Inviato da Alba il 4/5/2023 13:30:00 (184 letture) |
Chi vuole la vita deve aprirsi a Gesù, perchè Lui stesso dice: “Io sono la vita”. La nostra vita cristiana consiste in un rapporto personale e comunitario con Gesù. La comprensione del Padre, la comprensione della vita,la si acquista in proporzione a quanto spazio lasciamo a Gesù, dentro di noi. Maria, che è la piena di Grazia”, possa aprire il nostro cuore all'accoglienza del Signore, così da poter dire, come dice San Paolo: Cristo è entrato in me, al punto che non sono più io che vivo,ma Cristo vive in me”.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI APRILE 2023
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Inviato da Alba il 14/4/2023 12:40:00 (187 letture) |
Nel Vangelo di questa domenica Gesù appare agli apostoli, chiusi nel Cenacolo per paura dei Giudei e dona la pace, quella che viene dal sapere chi siamo e dove stiamo andando, poi dà loro il mandato di testimoniare quello che hanno vissuto e perché ne siano capaci, dona lo Spirito Santo e dona il perdono. Ma nel Cenacolo c'è un grande assente, Tommaso che per lungo tempo si è pensato come grande incredulo, ma non è così, egli è ferito, amareggiato, deluso dagli avvenimenti e soprattutto non crede che siano gli altri discepoli a raccontargli di Cristo risorto. Quando, però, otto giorni dopo Gesù ritorna, Tommaso fa la più grande professione di fede, testimoniando non solo che Gesù è il Cristo, ma che è Dio. Tommaso riconosce Gesù vedendo i segni della passione; è proprio Lui, Lo sente e ne è conquistato. Ora il discepolo ha un nuovo modo di capire, sentire, rivelare il Padre. É bello vivere in Gesù risorto, non basta lavorare per il Signore, bisogna vivere nel Signore. Se lavoriamo solo, siamo facchini, rimanendo lontani da Lui; se si lavora nel Signore, significa che siamo innamorati di tutti e si rimane in Lui. Preghiamo perché Gesù si riveli anche a noi, come a Tommaso, per essere conquistati.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI APRILE 2023
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Inviato da Alba il 7/4/2023 12:10:00 (185 letture) |
Maria di Magdala è stata la prima a dare l'annuncio della Pasqua, scoprendo la tomba vuota, poi, dopo di lei, sono stati Pietro e Giovanni a constatare l'assenza del corpo di Gesù, le bende posate e il sudario ripiegato. La consapevolezza della risurrezione avviene in quel momento per Giovanni, che "vide e credette" per un'intuizione d'amore. Gli apostoli erano vissuti seguendo Gesù per tre anni, ma non avevano capito il senso della Scrittura, che cioè Egli dovesse risuscitare dai morti. Pensavano di averlo perduto per sempre. La constatazione della risurrezione avverrà quando Gesù apparirà loro nel Cenacolo e soprattutto nel giorno della Pentecoste. Nella nostra vita la Pasqua di Gesù sia la costante del nostro modo di credere, vivere e sperare, perché la nostra esistenza è un correre verso la Pasqua eterna, dove Cristo ci ha preceduti e ci attende.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI APRILE 2023 SETTIMANA SANTA
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Inviato da Alba il 31/3/2023 9:10:00 (186 letture) |
Gesù, dopo essere passato dalla gioia del popolo che sembrava volergli bene, ha cenato coi suoi discepoli e come leggiamo nel Vangelo di Matteo, Gesù ricorda che nella Bibbia c'è scritto che Dio: "Percuoterà il pastore e saranno disperse le pecore del gregge" e poi conclude: Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea. Gesù non lascia l'ultima parola alla tristezza e alla morte, ma alla speranza. Possiamo compiere un gesto forte e bello: abbracciare chi vive in casa con noi e rendere più saporita e armoniosa la nostra convivenza. In fondo se la pace non parte dalla nostra casa, non potremo mai portarla fuori. Mi piace pensare che Gesù ci stia dicendo che dopo la Sua risurrezione anche noi torneremo a vivere meglio di prima. Una settimana di vita di Gesù raccontata tutta in un'unica domenica! E si passa dalla gioia alla tristezza, dalla tranquillità alla confusione, dalla serenità all'angoscia. Manca solo il finale, per quello dovremo aspettare domenica prossima. Vivremo tre giorni in cui ripercorreremo ancora quanto sentito oggi ma molto più intensamente e, finalmente, domenica faremo festa! Gesù è in cammino verso Gerusalemme. Non è molto felice in realtà; sa a cosa sta andando incontro ma sa anche gustare i momenti che passa con i suoi amici e ha ancora tante cose da insegnare loro. I suoi discepoli sono pieni di dubbi, non hanno capito molto bene che cosa succederà e che cosa ha in mente il loro Maestro. Sanno che Gesù sta andando nei giorni di Pasqua incontro ai dottori della legge che non Lo vedono proprio di buon occhio, anzi vorrebbero ucciderlo se potessero e questo li preoccupa, ma Gesù sa sempre cosa fare e fa miracoli! Questo li tranquillizza. Potremmo immedesimarci in un personaggio vicino a Gesù per conoscerlo meglio! Se scegliamo di essere uno dei discepoli, allora dobbiamo fare molta attenzione, obbedire al Maestro che ci manda a prendere l'asinello, tenere le orecchie bene aperte per non perderci neanche una parola di quelle che ci dirà durante l'ultima cena, guardare attentamente i gesti che fa Lui per ricordarceli e raccontarli quando non sarà più con noi, fare domande quando non capiamo. E dobbiamo stare attenti a due cose importanti: prima di tutto dobbiamo usare poco la nostra testa perché noi ragioniamo sempre da uomini mentre Gesù ragiona da Dio! Pietro giura solennemente che non si vergognerà mai di dire che è amico di Gesù, ma poi sappiamo che lo rinnegherà non una ma tre volte! Giuda è arrabbiato con Gesù che non è il Messia che tutti, e anche lui, si aspettavano e per questo decide che vuole chiudere questa amicizia. Poi dobbiamo stare attenti a non addormentarci! Gesù vuole la nostra collaborazione! Vuole averci vicino, vuole sentire che ci siamo, che preghiamo con Lui, che Lo accompagniamo, che, anche se non capiamo molto, non Lo abbandoniamo. I discepoli nel Getsemani si addormentano mentre Lui prega il Padre e si sente solo, triste, e confuso. Chi vorrebbe essere senza amici in un momento così? Nessuno! Perciò restiamo svegli, restiamoGli vicino! I sacerdoti con Giuda e i soldati vengono a prendere Gesù, Lo portano via, Lo trattano come se fosse un ladro o peggio; Lo accusano, Lo insultano, Lo rinchiudono. Vicino a Gesù, nelle ultime ore della sua vita, troviamo sua Madre, un discepolo, solo, qualche soldato che fa il suo lavoro e due ladri che stanno scontando la loro pena. Il discepolo non dice nulla ma il suo cuore e la sua mente stanno iniziando a capire cosa vuol dire amare come Gesù, dare la propria vita per gli altri, morire per salvare: il suo amico Gesù ha lasciato vincere il nemico perché tutti vedessero che per sé non ha tenuto nulla, ha dato tutto quello che aveva. Chi saprà dare tutto quello che ha per aiutare gli altri sarà avvolto dal Suo Amore, preso per mano da Lui e attirato fino in Paradiso, per vivere per sempre! Uno dei due ladroni seppe guardare Gesù con umiltà e scoprì in Lui l'unica via per salvarsi. Chiese perdono e si abbandonò alla Sua compagnia. Gesù gli promise di portarlo in Paradiso. Morì felice su quella croce!
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