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IL SAPERE IN PILLOLE : MERCOLEDI', 27 MARZO 202
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Inviato da Alba il 26/3/2024 19:10:00 (137 letture) |
MERCOLEDI', 27 MARZO 2024
ILSAPERE IN PILLOLE
Giuda, che mistero! È un apostolo, è stato scelto da Gesù, ha seguito il Maestro per tre lunghi anni. Cosa è successo, ad un certo punto? Nella storia cattolica spesso, troppo spesso, abbiamo banalizzato il suo percorso, lo abbiamo ridotto ad un bieco personaggio, al traditore. Ma le sottili sfumature dei vangeli ci permettono, oggi, di capire meglio il suo cammino. Giuda è un apostolo, convinto di quello che fa. Eppure, ad un certo punto, qualcosa si inceppa. Forse vedendo le difficoltà incontrate, forse vedendo l'ostilità da parte della classe religiosa, Giuda si rende conto che il progetto del Signore sta miseramente naufragando. E non ci sta, non accetta il Messia dimesso e povero scelto dal Nazareno. È allora, forse, che decide di forzare la mano, di organizzare un incontro col Sinedrio, anche se forzoso. Lì, certamente, Gesù riuscirà a convincere tutti della verità della sua missione. Invece, che succede?, Gesù viene arrestato e condannato. Giuda ci assomiglia: quando pensiamo che l'opera di Dio vada corretta e migliorata, quando non siamo più discepoli, ma vogliamo diventare maestri.
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IL SAPERE IN PILLOLE : MARTEDI', 26 MARZO 2024
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Inviato da Alba il 25/3/2024 18:50:00 (116 letture) |
MARTEDI', 26 MARZO 2024
IL SAPERE IN PILLOLE
Nessuno fra i discepoli ha capito cosa sta per accadere. Gesù è drammaticamente solo davanti alla propria morte. Incapaci di vedere, turbati dall'annuncio della fine, si guardano gli uni gli altri invece di guardare dentro loro stessi. Gesù tenta un ultimo gesto: offre il boccone a Giuda, il traditore. Un gesto di amicizia, di conciliazione che viene interpretato come un'accusa. È buio nel cuore di Giuda, come è buio fuori dalla stanza del Cenacolo. Giuda è perso, certo. Ma Gesù non è venuto proprio per coloro che sono perduti? Gesù vuole salvare Giuda dalla sua tenebra e Pietro dalla sua immensa presunzione di voler insegnare a Gesù come comportarsi, mentre, in realtà non capisce nulla di ciò che sta accadendo. Fra Giuda e Pietro, fra la tenebra e la presunzione, Gesù fa un'affermazione sconcertante: è il momento della gloria. Certo: proprio quando è buio apprezziamo la luce del sole, proprio quando fa freddo scopriamo il valore della stufa accesa. Proprio quel tradimento e quella lontananza permetteranno a Gesù di manifestare il proprio amore incondizionato.
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IL SAPERE IN PILLOLE : LUNEDI', 25 MARZO 2024
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Inviato da Alba il 22/3/2024 20:20:00 (110 letture) |
LUNEDI', 25 MARZO 2024
IL SAPERE IN PILLOLE
Nella casa si sparge il profumo di nardo, ma in realtà è il profumo di Cristo, frutto dell'amore di Maria, che con questo gesto ci indica la centralità di Gesù e che il motore della fede è l'amore. Lei stessa diventa portatrice del profumo di Cristo. Molti commensali rimangono scandalizzati da questo gesto e Giuda parla di spreco e di danaro sottratto ai poveri, perchè essendo un ladro, misura la vita mettendo il prezzo su ogni cosa che vede; lui non vede però, l'amore che Maria mette in quello che fa. Gesù è più importante dei poveri, solo amandolo, si diventa capaci di amare chi non è amabile.
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IL SAPERE IN PILLOLE : VENERDI', 22 MARZO 2024
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Inviato da Alba il 21/3/2024 19:50:00 (95 letture) |
VENERDI', 22 MARZO 2024
IL SAPERE IN PILLOLE
Una volta ancora Gesù sta per essere lapidato, e le parole che scambia con i suoi persecutori mettono in rilievo il vero motivo del suo martirio ormai prossimo. Gesù non è stato condannato a morte, come Giovanni Battista, perché predicava la giustizia e nemmeno perché i suoi miracoli preoccupavano i potenti, ma piuttosto perché si dichiarava Figlio di Dio e, per la legge di Mosè, una simile affermazione meritava la morte. Alcuni l'hanno riconosciuto e sono venuti a lui. Sono quelli che, attraverso la sua parola, attraverso le sue opere di misericordia, i miracoli, le risurrezioni che manifestavano la gloria di Dio, oppure attraverso la testimonianza del suo precursore, hanno percepito lo Spirito del Padre, che li toccava nel più profondo del loro cuore e sono stati abbastanza umili, abbastanza poveri per aprirsi all'adorazione. Allora costoro sono stati rinsaldati nella fede e hanno riconosciuto che Gesù è nel Padre e che il Padre è in lui. In questi ultimi giorni prima della Passione, la Chiesa ci spinge ad attaccarci, con una fede amorosa e piena, a "colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo".
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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA, 24 MARZO 2024
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Inviato da Alba il 21/3/2024 7:20:00 (127 letture) |
Inizia la settimana santa, culmine di tutto l'anno liturgico. La liturgia ci aiuta a rivivere il cammino della passione-morte-risurrezione del Signore. Per quanto possibile, cerchiamo di viverla in modo serio e profondo. Oggi celebriamo la domenica delle Palme; si parte dalla gioia, dall'acclamare Gesù nostro Salvatore e dal camminare festanti con Lui, che entra a Gerusalemme. Stupisce un passaggio: dall'acclamazione del popolo "Osanna al Figlio di Davide", si passerà al grido "Crocifiggilo!". Dalla lode, all'imprecazione, dalla gratitudine, alla dimenticanza, o peggio, alla cattiveria. Non è uno dei rischi che corriamo anche noi? Lodiamo il Signore finché tutto va bene, ma quando incontriamo difficoltà e sofferenze, lo giudichiamo. È paradossale, ma a volte per crescere e capire a che punto siamo, abbiamo bisogno di passare attraverso le prove. È lì che si vede la misura della nostra fede e la gratuità dell'amore, sia verso Dio che verso gli altri. Gesù nell'ora della prova si è stretto ancor più al Padre e ha compiuto la sua missione, non scappando, non imprecando, non accusando, ma amando fino alla fine, riempiendo così, del suo amore e della sua presenza, l'umana sofferenza.
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