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IL SAPERE IN PILLOLE : MARTEDI', 26 MARZO 2024
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Inviato da Alba il 25/3/2024 18:50:00 (117 letture) |
MARTEDI', 26 MARZO 2024
IL SAPERE IN PILLOLE
Nessuno fra i discepoli ha capito cosa sta per accadere. Gesù è drammaticamente solo davanti alla propria morte. Incapaci di vedere, turbati dall'annuncio della fine, si guardano gli uni gli altri invece di guardare dentro loro stessi. Gesù tenta un ultimo gesto: offre il boccone a Giuda, il traditore. Un gesto di amicizia, di conciliazione che viene interpretato come un'accusa. È buio nel cuore di Giuda, come è buio fuori dalla stanza del Cenacolo. Giuda è perso, certo. Ma Gesù non è venuto proprio per coloro che sono perduti? Gesù vuole salvare Giuda dalla sua tenebra e Pietro dalla sua immensa presunzione di voler insegnare a Gesù come comportarsi, mentre, in realtà non capisce nulla di ciò che sta accadendo. Fra Giuda e Pietro, fra la tenebra e la presunzione, Gesù fa un'affermazione sconcertante: è il momento della gloria. Certo: proprio quando è buio apprezziamo la luce del sole, proprio quando fa freddo scopriamo il valore della stufa accesa. Proprio quel tradimento e quella lontananza permetteranno a Gesù di manifestare il proprio amore incondizionato.
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IL SAPERE IN PILLOLE : LUNEDI', 25 MARZO 2024
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Inviato da Alba il 22/3/2024 20:20:00 (112 letture) |
LUNEDI', 25 MARZO 2024
IL SAPERE IN PILLOLE
Nella casa si sparge il profumo di nardo, ma in realtà è il profumo di Cristo, frutto dell'amore di Maria, che con questo gesto ci indica la centralità di Gesù e che il motore della fede è l'amore. Lei stessa diventa portatrice del profumo di Cristo. Molti commensali rimangono scandalizzati da questo gesto e Giuda parla di spreco e di danaro sottratto ai poveri, perchè essendo un ladro, misura la vita mettendo il prezzo su ogni cosa che vede; lui non vede però, l'amore che Maria mette in quello che fa. Gesù è più importante dei poveri, solo amandolo, si diventa capaci di amare chi non è amabile.
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IL SAPERE IN PILLOLE : VENERDI', 22 MARZO 2024
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Inviato da Alba il 21/3/2024 19:50:00 (96 letture) |
VENERDI', 22 MARZO 2024
IL SAPERE IN PILLOLE
Una volta ancora Gesù sta per essere lapidato, e le parole che scambia con i suoi persecutori mettono in rilievo il vero motivo del suo martirio ormai prossimo. Gesù non è stato condannato a morte, come Giovanni Battista, perché predicava la giustizia e nemmeno perché i suoi miracoli preoccupavano i potenti, ma piuttosto perché si dichiarava Figlio di Dio e, per la legge di Mosè, una simile affermazione meritava la morte. Alcuni l'hanno riconosciuto e sono venuti a lui. Sono quelli che, attraverso la sua parola, attraverso le sue opere di misericordia, i miracoli, le risurrezioni che manifestavano la gloria di Dio, oppure attraverso la testimonianza del suo precursore, hanno percepito lo Spirito del Padre, che li toccava nel più profondo del loro cuore e sono stati abbastanza umili, abbastanza poveri per aprirsi all'adorazione. Allora costoro sono stati rinsaldati nella fede e hanno riconosciuto che Gesù è nel Padre e che il Padre è in lui. In questi ultimi giorni prima della Passione, la Chiesa ci spinge ad attaccarci, con una fede amorosa e piena, a "colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo".
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IL SAPERE IN PILLOLE : GIOVEDI', 21 NARZO 2024
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Inviato da Alba il 20/3/2024 16:20:00 (110 letture) |
GIOVEDI', 21 MARZO 2024
IL SAPERE IN PILLOLE
Per non morire, basta osservare l'insegnamento di Gesù, osservarlo per intero. Gesù è il Messia promesso, atteso, colui che salverà Israele, ma gli Ebrei non ci credono. Si ostinano a guardare soltanto alla vita terrena, nel suo circolo chiuso che va dalla nascita alla morte, mentre la vita eterna, di cui parla Gesù, comincia con la nascita nell'acqua e nello spirito ed è infinita. Per giungere a questa vita eterna, bisogna osservare per intero l'insegnamento di Gesù.
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IL SAPERE IN PILLOLE : MERCOLEDI', 20 MARZO 2024
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Inviato da Alba il 19/3/2024 20:00:00 (108 letture) |
MERCOLEDI', 20 MARZO 2024
IL SAPERE IN PILLOLE
Essere libero significa appartenere completamente a Dio, fare la sua volontà, poiché egli desidera la nostra salvezza. Essere libero compiendo il bene è fare piacere a Dio. Al contrario, essere schiavo significa andare per la propria strada, essere signori di se stessi. Impariamo a perseverare nell'insegnamento di Cristo. Perseverare significa perdurare sempre, costantemente. Perseverare significa credere anche a scapito della logica umana e delle convinzioni universali. Abramo ha mostrato di avere del tutto fiducia in Dio. La patria, verso la quale per tutta la vita non ha smesso di incamminarsi, è Dio. Se fossimo davvero figli di Abramo, le nostre vite prenderebbero un'altra piega. Il Figlio di Dio è venuto sulla terra per cercare e per salvare ciò che era perduto. Se il Figlio vi libera, sarete davvero liberi. Il tempo di Quaresima ha questo senso: con l'ascolto della parola divina e con le azioni dettate da una fede profonda, noi vogliamo ottenere la liberazione operata per noi da Gesù Cristo. Essere un discendente di Abramo non ha un significato carnale, ma spirituale: continuare lo spirito del patriarca, cioè avere una fede sempre più forte.
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