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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI LUGLIO 2016
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Inviato da Alba il 25/7/2016 10:40:00 (1401 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
"Signore, insegnaci a pregare!". Questa richiesta rivolgono a Gesù i suoi discepoli, dopo averlo osservato in preghiera. In questa occasione Gesù insegna il Padre Nostro. Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno. Prima di tutto si chiede il dono di realizzare ciò che piace a Dio. Poi chiediamo ciò che ci serve nella giornata e anche il perdono dei nostri peccati, impegnandoci a perdonare chiunque ci sia in qualche modo debitore. Terminiamo chiedendo di non soccombere alle tentazioni.
Gesù poi aggiunge: "Se un amico viene di notte a chiedere qualcosa, noi non siamo disposti ad alzarci per accontentarlo, ma per togliercelo di torno, ci alzeremo ad accontentarlo". Gesù ci invita a chiedere con insistenza nella preghiera, certi che saremo accontentati. Un padre a cui un figlio chiede qualcosa di buono, non gli darà certamente qualcosa di cattivo. Gesù poi conclude: "Se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, tanto più il Padre vostro del Cielo darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono".
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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI LUGLIO 2016
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Inviato da Alba il 18/7/2016 13:20:00 (1470 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e fu ospitato da una donna di nome marta. Ella aveva una sorella di nome Maria che, seduta ai piedi di Gesù, lo ascoltava. Marta invece si dava da fare per servirlo. Si avvicinò a Gesù, facendogli notare che la sorella la lasciava sola nel lavoro e gli chiede di dirle di aiutarla. Ma Gesù le disse che lei si stava preoccupando per troppe cose, mentre ne occorreva una sola. Maria aveva scelto la parte migliore, che non le sarebbe stata tolta. Infatti è l'ascolto del Maestro ciò che vale di più. Questo non vuol dire che Gesù non apprezzasse l'impegno di Marta per servirlo, ma semplicemente che non doveva angustiarsi per questo trascurando di ascoltarlo. La casa dove si trovavano era vicina a Gerusalemme, dove Gesù si stava recando per l'ultima volta. L'ansia per le occupazioni toglie il piacere di stare con l'Ospite.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI LUGLIO 2016
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Inviato da Alba il 11/7/2016 12:50:00 (1040 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
Un Dottore della legge, per mettere alla prova Gesù, chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli rispose: «Che cosa c'è scritto nella Legge?». il dottore citò tutto il Comandamento dell'amore e Gesù gli disse che aveva risposto bene e che avrebbe dovuto metterlo in pratica per avere la vita eterna. Ma egli, per giustificarsi, chiese chi fosse il suo prossimo a cui si riferiva il comandamento. Allora Gesù iniziò a raccontare una parabola. Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, quando incappò nei briganti che gli portarono via tutto e lo lasciarono mezzo morto sulla strada. Passò di là un sacerdote che lo vide, ma passò oltre. Arrivò poi un levita, che fece altrettanto. Invece un Samaritano gli passò accanto e ne ebbe compassione. Gli fasciò le ferite dopo avervi versato olio e vino, poi lo caricò sulla sua cavalcatura e lo condusse in un albergo, prendendosi cura di lui. Il giorno seguente diede due denari all'albergatore, raccomandandogli di curarlo e assicurandogli che, se avesse speso di più lo avrebbe pagato al suo ritorno.
Ora Gesù chiese chi si fosse comportato da prossimo di quel malcapitato. Certamente il samaritano, che si era preso cura di lui, rispose il dottore della legge. Gesù allora lo invitò a fare anche lui come quel samaritano. E' un esempio che ci aiuta a riflettere sul nostro modo di farci prossimi di coloro che hanno bisogno di noi.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI LUGLIO 2016
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Inviato da Alba il 4/7/2016 12:30:00 (1436 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
Gesù sceglie settantadue discepoli per mandarli davanti a sé nei luoghi in cui sta per recarsi. Il numero settantadue è da considerarsi come indicativo della totalità dei discepoli: e' la comunità che viene inviata davanti a Gesù. Li manda a due a due. Dice loro che la messe è abbondante, ma gli operai sono pochi, perciò occorre pregare il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe. Nell'inviare i discepoli dice loro che li manda come agnelli in mezzo ai lupi, dice che non portino borsa o sandali e che non si fermino a salutare nessuno lungo la strada. Entrando nelle case augurino pace a quelle case; se trovano figli della pace, questa rimarrà su di loro, altrimenti tornerà sui discepoli. Raccomanda che si fermino nelle case in cui vengono accolti mangiando quello che offriranno loro. Guariscano i malati e annuncino che il Regno di Dio è vicino. Se in una città non li accoglieranno, escano scuotendo la polvere dei loro calzari contro di loro. Quella città sarà trattata peggio di Sodoma.
I settantadue tornarono dopo la loro missione ed erano pieni di gioia. Dicevano: «Anche i demoni si sottomettono a noi nel Tuo Nome». Disse loro Ges: «Vedevo satana cadere dal cielo come una folgore. Vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: niente potrà danneggiarvi. Però non rallegratevi perché i demòni si sottomettono a voi, ma perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Anche i nostri nomi sono scritti nei cieli, dal momento del nostro Battesimo; occorre però che rimaniamo fedeli a Gesù.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI APRILE 2016
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Inviato da Alba il 18/4/2016 10:10:00 (1272 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
Questa è la domenica detta del Buon Pastore. Dice Gesù: "Le mie pecore ascoltano la mia voce. Io le conosco ed esse mi seguono. Do loro la vita eterna e non andranno perdute: nessuno le strapperà dalla mia mano, perché io non sono un mercenario e difenderò sempre le mie pecore. Me le ha date il Padre mio, che è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla Sua mano. Io e il Padre siamo una cosa sola".
Con tanto amore Gesù si prende cura di ciascuno di noi e ci fa vivere in intimità col Padre e con lo Spirito Santo. Già da ora ci fa partecipare alla Vita Trinitaria ed eterna. Egli, che è il Risorto, è garanzia della nostra immortalità.
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