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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI MAGGIO 2021
Inviato da Alba il 21/5/2021 9:10:00 (306 letture)


QUARTA SETTIMANA DI MAGGIO 2021


Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà lo Spirito Santo, che io vi manderò dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Nella Chiesa degli apostoli il perdono viene offerto attraverso i sacramenti del Battesimo e della Riconciliazione e nei gesti della vita cristiana. Dio ha conferito al suo popolo una grande autorità stabilendo che la salvezza fosse concessa agli uomini per mezzo della Chiesa! Ma questa autorità, per essere conforme al senso della Pentecoste, deve sempre essere esercitata con misericordia e con gioia, che sono le caratteristiche di Cristo, che ha sofferto ed è risorto, e che esulta eternamente nello Spirito Santo. Ricordiamo i sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.

PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI MAGGIO 2021
Inviato da Alba il 14/5/2021 18:00:00 (300 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA


Gesù apparve agli Undici e disse loro di proclamare il Vangelo a ogni creatura in tutto il mondo. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Quelli che crederanno nel Suo nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno. Dopo aver parlato con loro Gesù fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora i discepoli partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Ieri, domenica abbiamo festeggiato proprio l'Ascensione di nostro Signore Gesù al cielo. Egli siede alla destra del Padre. Anche tutti noi cristiani siamo degli inviati ad annunciare il Vangelo. Se crediamo siamo salvati; se rifiutiamo di credere siamo perduti. Attraverso la fede, che è il sì dato dall'uomo a Dio, noi riceviamo la vita. Il Signore conferma la predicazione degli apostoli e dei credenti con molti segni. Attraverso questi segni, Dio vuole garantire la sua azione in coloro che Egli ha inviato e invita tutti gli uomini ad abbandonare ciò che nel mondo è attraente per ottenere la salvezza.

PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI MAGGIO 2021
Inviato da Alba il 8/5/2021 18:40:00 (300 letture)


SECONDA SETTIMANA DI MAGGIO 2021  


Gesù disse ai suoi discepoli: "Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici E voi fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Io vi ho scelto e desidero che portiate frutto. Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo concederà. Amiatevi gli uni gli altri". Continua la catechesi di Gesù ai Dodici, durante la cena di addio: ritorna due volte la preghiera del Maestro di rimanere nel Suo amore; il Figlio di Dio spiega cosa significhi rimanere nel Suo amore: osservare i Suoi comandamenti. Lui stesso ha osservato i comandamenti del Padre suo per rimanere nel Suo amore. Obbedire ai Suoi comandi, è la condizione per avere in dono la vera gioia. È singolare sentire Gesù che parla di gioia pochi minuti prima di essere arrestato.


PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI MAGGIO 2021
Inviato da Alba il 1/5/2021 8:00:00 (307 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA


PRIMA SETTIMANA DI MAGGIO 2021 


Come i tralci della vite, che sono generati e nutriti dalla vite stessa, noi cristiani siamo legati in modo vitale a Gesù Cristo nella comunità della Chiesa. Vi sono molte condizioni perché la forza vitale e la grazia di Cristo possano portare i loro frutti nella nostra vita: ogni tralcio deve essere liberato dai germogli superflui, deve essere sano e reagire in simbiosi fertile con la vite. Dice Gesù: "Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli". Per mezzo del battesimo, Cristo ci ha accolti nella sua comunità. E noi siamo stati liberati dai nostri peccati dalla parola sacramentale di Cristo. La grazia di Cristo non può agire in noi che nella misura in cui noi la lasciamo agire. La Provvidenza divina veglierà su di noi e si prenderà cura di noi se saremo pronti. Ma noi non daremo molti frutti se non restando attaccati alla vite per tutta la vita, cioè se viviamo coscienziosamente la nostra vita come membri della Chiesa di Cristo. Poiché, agli occhi di Dio, ha valore duraturo solo ciò che è compiuto in seno alla comunità, con Gesù Cristo e nel suo Spirito: "Senza di me non potete far nulla". Chi l'ha riconosciuto, può pregare Dio di aiutarlo affinché la sua vita sia veramente fertile nella fede e nell'amore.


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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE APRILE E INIZIO MAGGIO 2021
Inviato da Alba il 24/4/2021 19:00:00 (322 letture)






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 "Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, perché è un mercenario e non gli importa delle pecore". Gesù è buon pastore, perché non ha paura di rimetterci. "Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore". La conoscenza di cui parla Gesù, è una conoscenza intima, profonda. Come il Padre e il figlio si conoscono, cosi lui conosce me, e desidera che anche io conosca lui. "E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore". Con questo discorso Gesù annuncia che desidera essere un pastore universale, non solo per Israele o i cristiani. "Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio". Ma quand'è che Gesù mi dà la sua vita e come? Con il perdono. Per riuscire a vederlo posso cominciare col ringraziarlo del dono della vita. Quando diciamo che Gesù prende su di se il peccato del mondo, vuol dire che si prende il male, anche il mio. Il Signore desidera avere un rapporto autentico con noi. Gesù è sempre pronto a risalire in croce, ogni volta che glielo chiedo. Sempre pronto a condividere il nostro malessere, come fece con i due ladroni in croce. Gesù è il buon pastore, capace di perdonarci e di aiutarci. Più prendo coscienza di quante volte l'ho fatto, più capisco quanto mi ama. Io sono contento di avere un pastore così.

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