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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI LUGLIO 2021
Inviato da Alba il 24/7/2021 8:00:00 (521 letture)


QUARTA SETTIMANA DI LUGLIO 20212


Gesù passò all'altra riva del mare di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e chiese a Filippo dove avrebbero potuto comprare il pane per tutta quella gente. Filippo gli rispose che non sarebbero bastati duecento denari di pane. Andrea, fratello di Simon Pietro disse che c'era un ragazzo che aveva cinque pani d'orzo e due pesci. Gesù disse di far sedere tutti. Erano circa cinquemila uomini. Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanti ne volevano. E quando tutti furono saziati, disse ai suoi discepoli di raccogliere i pezzi avanzati, perché nulla andasse perduto. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva che Gesù era davvero il profeta. Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI LUGLIO 2021
Inviato da Alba il 17/7/2021 7:40:00 (593 letture)


TERZA SETTIMANA DI LUGLIO 2021


Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro di andare in disparte in un luogo deserto, per riposarsi. Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Essi allora andarono con la barca verso un luogo deserto. Molti però li videro partire  e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Gesù, sceso dalla barca vide una grande folla ed ebbe compassione di loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Far silenzio a molti fa paura perché ci obbliga a guardarci dentro, a fare i conti con quelle difficoltà che non vogliamo vedere. Con la parola di oggi Gesù ci invita ad un silenzio pieno, intenso, che ci fa scendere dentro noi stessi per ritrovare noi stessi! La scena del Vangelo infatti è come una ricarica che ci deve spingere a donare e donarci di più. Emerge la figura di Gesù; da una parte pensa al ristoro dei suoi, dall'altra eccolo rinunciare a uno spazio di intimità per prendersi cura della folla. E lo fa con amore, sentendo compassione, perché vede le lacrime degli uomini che lo cercano, la sete di verità, di senso, il bisogno di essere guidati per evitare scelte sbagliate. Gesù vede il vuoto di queste persone che si sentono come pecore senza un pastore che li sappia guidare, illuminare e sostenere.



 


PREGHIERE : VIA CRUCIS PER ILTEMPO DI QUARESIMA
Inviato da Alba il 14/7/2021 9:20:00 (409 letture)

Via Crucis per il Tempo di Quaresima


G 1 - La via della croce è la strada che Gesù ha percorso 2000 anni fa per portare a termine la sua missione fino al dono più grande, morire per passione, per amore nostro.

Ciascuno di noi ha la sua strada da percorrere: a volte piana e senza buche; altre volte ingombra di ostacoli, di incomprensioni da vincere e delusioni da accogliere, di desideri di pace da ristabilire... in famiglia, a scuola o nel lavoro, in parrocchia.

Rileggere la nostra vita mentre ripercorriamo la Via Crucis di Gesù ci aiuta a vedere che ogni passo di servizio è un piccolo contributo alla costruzione di quel Regno di pace, di giustizia e di verità per il quale Gesù è morto in croce ed è risorto il terzo giorno.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R 1 - Amen

G 1 - Il Signore sia con voi.

R 1 - E con il tuo spirito

G 1 - 1^ STAZIONE: GESÙ NELL'ORTO DEGLI ULIVI



G 1 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 1 - perché con la tua Santa Croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo

L 1 - Dal vangelo di Marco (Mc 14,32-36)

Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate". Poi, andato un po' innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell'ora. E diceva: "Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu".

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

Gesù racconta che c'era un uomo ferito, a terra lungo la strada, che era stato assalito. Passarono diverse persone accanto a lui ma se ne andarono, non si fermarono. Erano persone con funzioni importanti nella società, che non avevano nel cuore l'amore per il bene comune. Non sono state capaci di perdere alcuni minuti per assistere il ferito o almeno per cercare aiuto. Uno si è fermato, gli ha donato vicinanza, lo ha curato con le sue stesse mani, ha pagato di tasca propria e si è occupato di lui. Soprattutto gli ha dato una cosa su cui in questo mondo frettoloso lesiniamo tanto: gli ha dato il proprio tempo. Sicuramente egli aveva i suoi programmi per usare quella giornata secondo i suoi bisogni, impegni o desideri. Ma è stato capace di mettere tutto da parte davanti a quel ferito, e senza conoscerlo lo ha considerato degno di ricevere il dono del suo tempo.

M 1 - Per redimere il genere umano, Gesù, il Figlio di Dio, deve consegnarsi alla Giustizia del Padre, perché così Sapienza infinita aveva voluto, come fosse l'unico e più grande peccatore mai esistito sulla Terra, espiando tutti i peccati del mondo, dal suo inizio alla sua fine, dalla Colpa di Adamo ed Eva al Giorno del Giudizio. Il Suo adorabile Corpo arriva a sudare Sangue nel Getsemani, preso da dolori indicibili che portano la Sua Anima a sperimentare una terribile e spaventosa Agonia. Con le rivelazioni private di Gesù e con gli scritti dei santi della Sua Chiesa, oggi possiamo meditare profondamente il mistero della Passione spirituale di nostro Signore Gesù Cristo avvenuta nel Getsemani e comprendere più chiaramente quanto Dio ci abbia amato e cosa sia arrivato a sostenere pur di poterci salvare dalla Dannazione, prima ancora di soffrire la Passione fisica, seppur tanto dolorosa e umiliante, iniziata con il Suo arresto e conclusa con la Sua morte in croce. Il Getsemani è un mare di indicibili dolori e di infinite amarezze per Gesù, sofferenze che non tramontano in quella notte di tormento ma durano ancora oggi, nei secoli. Come scopriremo da questi scritti importantissimi, è volontà Divina e desiderio intimo di Gesù poterci rendere partecipi della sua Passione spirituale nel Getsemani, per trovare in noi degli amici, dei fratelli pronti a dargli sollievo nella sofferenza e addolcire le Sue pene. Entriamo con il Signore nel Getsemani, facciamoGli compagnia e diamoGli conforto, pregando l'Eterno Padre come Gesù aveva chiesto di fare ai Suoi tre Apostoli più fidati in quella notte spaventosa. Le gravissime parole del Salvatore riecheggino nella nostra mente e si posino nei nostri cuori rimanendovi custodite, siano impresse nella nostra anima come il sacratissimo Volto di Gesù si degnò per noi di rimanere impresso sul velo della Veronica: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate".

R 1 - Gesù, ricordati di noi, che siamo nella prova.

G 1 - Siete sempre tutti nel mio cuore.

R 1 - Gesù, ricordati di noi, che siamo nella prova.

G 1 - Per voi ho patito, sono morto e risorto.

R 1 - Gesù, ricordati di noi, che siamo nella prova.

G 1 - Affidatevi sempre a me.



G 2 - 2^ STAZIONE: GESÙ TRADITO DA GIUDA

G 2 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 2 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo

L 1 - Dal vangelo di Marco (Mc 14,43-46)

Mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta". Appena giunto, gli si avvicinò e disse: "Rabbì" e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono.

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

La parabola del buon Samaritano raccoglie uno sfondo di secoli. Poco dopo la narrazione della creazione del mondo e dell'essere umano, la Bibbia presenta la sfida delle relazioni tra di noi. Caino elimina suo fratello Abele, e risuona la domanda di Dio: «Dov'è Abele, tuo fratello?» (Gen 4,9). La risposta è la stessa che spesso diamo noi: «Sono forse io il custode di mio fratello?». Con la sua domanda, Dio mette in discussione ogni tipo di determinismo o fatalismo che pretenda di giustificare l'indifferenza come unica risposta possibile. Ci abilita, al contrario, a creare una cultura diversa, che ci orienti a superare le inimicizie e a prenderci cura gli uni degli altri.

M 2 - Giuda ha avuto la piena capacità di fare la sua scelta almeno fino al momento in cui "Satana entrò in lui" e l'onniscenza di Dio in nessun modo sostituì l'abilità di Giuda di fare qualsiasi scelta. Piuttosto, quel che Gesù eventualmente avrebbe scelto, Dio lo vide come una osservazione presente e Gesù rese chiaroche Giuda era responsabile per la sua scelta e l'avrebbe ritenuto responsabile per l'accaduto. "Vi dico la verità, uno di voi mi tradirà: colui che mangia con me". Nota che Gesù caratterizzò la partecipazione di Giuda come un tradimento. E riguardo la responsabilità per questo tradimento Gesù disse:" Certo il Figlio dell'uomo se ne va, com'è scritto di lui; ma guai a quell'uomo per cui il Figlio dell'uomo è tradito! Ben sarebbe per quell'uomo di non esser nato!". Satana, anche, ebbe una parte in questo, come vediamo in Giovanni e anche lui sarà responsabile per le sue opere. Dio nella sua saggezza era in grado, come sempre di manipolare anche la ribellione di satana per il beneficio dell'umanità. Satana ha aiutato Gesù ad andare sulla croce e sulla croce il peccato e la morte furono sconfitti.

R 2 - Aiutaci a non tradirti mai

G 2 - Vivete sempre nella verità

R 2 - Aiutaci a non tradirti mai

G 2 - Illuminate la vostra vita con la mia Parola

R 2 - Aiutaci a non tradirti mai

G 2 - Lasciatevi guidare dalla Santissima Trinità

G 1 - 3^ STAZIONE: GESÙ È CONDANNATO DAL SINEDRIO

G 1 -
Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 1 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo

L 1 - Dal Vangelo di Marco (Mc 14.55.60-64)

I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?". Gesù rispose: "Io lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo". Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: "Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?". Tutti sentenziarono che era reo di morte.

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

In quell'incontro fraterno, che ricordo con gioia, con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, abbiamo fermamente dichiarato che le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, ostilità, estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue. Queste sciagure sono frutto della deviazione dagli insegnamenti religiosi, dell'uso politico delle religioni e anche delle interpretazioni di gruppi di uomini di religione che hanno abusato - in alcune fasi della storia - dell'influenza del sentimento religioso sui cuori degli uomini [...]. Infatti Dio, l'Onnipotente, non ha bisogno di essere difeso da nessuno e non vuole che il suo nome venga usato per terrorizzare la gente.

M 1 - Gesù è condannato a morte

Gesù non è vittima della forza del destino; è salito sulla croce perché l'ha voluto. La sua accettazione non è rassegnazione passiva, ma è accoglimento della croce, è accettazione della volontà del Padre. Il Sinedrio era la corte di giustizia del popolo di Dio. Ora questa corte condanna il Cristo, il Figlio di Dio benedetto, e lo giudica reo di morte. L'Innocente viene condannato « perché ha bestemmiato », dichiarano i giudici e si stracciano le vesti. Ma noi dall'Evangelista sappiamo che lo hanno fatto per invidia e odio. San Giovanni dice che, in fondo, il sommo sacerdote aveva parlato a nome di Dio: solo lasciando condannare l'innocente Suo Figlio, Dio Padre poté salvare i colpevoli fratelli di Lui.

R 1 - Per noi sei morto in croce

G 1 - Ho voluto obbedire al Padre mio e Padre vostro

R 1 - Per noi sei morto in croce

G 1 - Ho patito molto, ma mi ha guidato l'amore

R 1 - Per noi sei morto in croce

G 1 - Il mio desiderio è stato quello di salvare tutti



G 2 - 4^ STAZIONE: GESÙ È RINNEGATO DA PIETRO

G 2 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 2 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo

L 1 - Dal Vangelo di Marco (14,66-72)

Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: "Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù". Ma egli negò, dicendo: "Non so e non capisco che cosa dici". Poi uscì fuori verso l'ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: "Costui è uno di loro". Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: "È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo". Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: "Non conosco quest'uomo di cui parlate". E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: "Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai". E scoppiò in pianto.

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

Dobbiamo riconoscere la tentazione che ci circonda di disinteressarci degli altri, specialmente dei più deboli. Diciamolo, siamo cresciuti in tanti aspetti ma siamo analfabeti nell'accompagnare, curare e sostenere i più fragili e deboli delle nostre società sviluppate. Ci siamo abituati a girare lo sguardo, a passare accanto, a ignorare le situazioni finché queste non ci toccano direttamente. Ogni giorno ci troviamo davanti alla scelta di essere buoni samaritani oppure viandanti indifferenti che passano a distanza. E se estendiamo lo sguardo alla totalità della nostra storia e al mondo nel suo insieme, tutti siamo o siamo stati come questi personaggi: tutti abbiamo qualcosa dell'uomo ferito, qualcosa dei briganti, qualcosa di quelli che passano a distanza e qualcosa del buon samaritano.

M 2 - Ricordiamo che poche ore prima, Gesù aveva annunciato a Pietro che lo avrebbe rinnegato tre volte quella stessa notte. Pietro aveva categoricamente rifiutato quella affermazione di Gesù. Ora Pietro si trova nel cortile. Quasi sicuramente, Gesù poteva sentire tutto quello che accadeva a Pietro. Esattamente come Gesù aveva annunciato, tre volte Pietro negava di conoscere Gesù, perfino con giuramento e con imprecazione. In altre parole, davanti a queste persone, Pietro chiedeva a Dio di farlo morire, se non fosse stato vero quello che diceva. In pratica è come se Pietro dicesse "Vi giuro nel nome di Dio che non conosco quell'uomo, Gesù, e chiedo che Dio mi faccia morire se conosco quel Gesù!" Pietro aveva paura, e questo lo ha portato a negare di conoscere Gesù. Avete notato? Appena Pietro negò di conoscere Gesù per la terza volta, Gesù si voltò e lo guardò. Pietro guardava su, e vide gli occhi di Gesù fissati su di lui. In quell'istante le parole del Cristo, che gli annunciarono che Egli Lo avrebbe rinnegato, tornarono in mente a Pietro. Il cuore dell'Apostolo fu colpito, come se fosse trafitto con una grande spada. Corse fuori, e pianse amaramente! Che grande senso di vergogna! Che dolore nel suo cuore, aveva rinnegato il suo prezioso Signore! Pietro pianse amaramente. La cosa più grande che vediamo in questo episodio è l'immensa grazia di Dio, che si manifesta quando un credente veramente si ravvede.

R 2 - Signore Gesù, donaci la forza di non rinnegarti mai.

G 2 - Confido che la salvezza che ho guadagnato per voi a caro prezzo sia sempre su di voi

R 2 - Signore Gesù, donaci la forza di non rinnegarti mai.

G 2 - Prego per voi perché sappiate approfittare del dono che vi ho fatto

R 2 - Signore Gesù, donaci la forza di non rinnegarti mai.

G 2 - Vivete secondo i comandamenti e partecipate ai Sacramenti istituiti dalla Santa Chiesa.

G 1 - 5^ STAZIONE: GESÙ GIUDICATO DA PILATO



G 1 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 1 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo.

L 1 - Dal vangelo di Marco (Mc 15,14-15)

Pilato diceva loro: "Che male ha fatto?". Ma essi gridarono più forte: "Crocifiggilo!". Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

Guerre, attentati, persecuzioni per motivi razziali o religiosi, e tanti soprusi contro la dignità umana vengono giudicati in modi diversi a seconda che convengano o meno a determinati interessi, essenzialmente economici. Ciò che è vero quando conviene a un potente, cessa di esserlo quando non è nel suo interesse.

M 1 - Fu il governatore della provincia romana della Giudea . A lui competeva la facoltà di eseguire le condanne a morte. Risiedeva abitualmente a Cesare marittima, capitale politica e militare della provincia. In determinate occasioni, come le festività ebraiche, si spostava a Gerusalemme per tenere sotto controllo eventuali tumulti di popolo. La sede del prefetto a Gerusalemme non è nota con chiarezza. Sulla personalità e l'operato di Pilato le fonti evangeliche e le affermazioni di Filone convergono nel tracciarne una figura particolarmente negativa: Pilato "era per natura inflessibile e, in aggiunta alla sua arroganza, duro". Il suo operato era caratterizzato da "concussioni, violenze, rapine, brutalità, torture, esecuzioni senza processo e una crudeltà spaventosa e senza limiti".

R 1 - Pilato è convinto della innocenza di Gesù

G 1 - Egli vuole accontentare la folla

R 1 - Pilato è convinto della innocenza di Gesù

G 1 - Pilato sceglie di liberare un malfattore

R 1 - Pilato è convinto della innocenza di Gesù

G 1 - Pilato fa flagellare Gesù



G 2 - 6^ STAZIONE: GESÙ È FLAGELLATO E CORONATO DI SPINE

G 2 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 2 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo.

L 1 - Dal Vangelo di Marco (Mc 15,16-18)

Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: "Salve, re dei Giudei!".

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

Ci sono periferie che si trovano vicino a noi, nel centro di una città, o nella propria famiglia. C'è anche un aspetto dell'apertura universale dell'amore che non è geografico ma esistenziale. È la capacità quotidiana di allargare la mia cerchia, di arrivare a quelli che spontaneamente non sento parte del mio mondo di interessi, benché siano vicino a me. D'altra parte, ogni fratello o sorella sofferente, abbandonato o ignorato dalla mia società è un forestiero esistenziale, anche se è nato nello stesso Paese. Può essere un cittadino con tutte le carte in regola, però lo fanno sentire come uno straniero nella propria terra. Il razzismo è un virus che muta facilmente e invece di sparire si nasconde, ma è sempre in agguato. Tanto da alcuni regimi politici populisti quanto da posizioni economiche liberali, si sostiene che occorre evitare ad ogni costo l'arrivo di persone migranti. Al tempo stesso si argomenta che conviene limitare l'aiuto ai Paesi poveri, così che tocchino il fondo e decidano di adottare misure di austerità. Non ci si rende conto che, dietro queste affermazioni astratte difficili da sostenere, ci sono tante vite lacerate. Molti fuggono dalla guerra, da persecuzioni, da catastrofi naturali.

M 2 - Il Signore venne trascinato bruscamente vicino al corpo di guardia del pretorio, dove si trovava la colonna di marmo munita di anelli e ganci; essa era destinata esclusivamente alla flagellazione dei condannati. I carnefici, senza cessare le loro orrende imprecazioni, legarono le mani di Gesù a un grande anello fissato alla sommità della colonna dell'infamia. Così facendo, gli tesero talmente le braccia al di sopra della testa che i piedi legati fortemente alla colonna non toccavano completa mente il suolo. Due di quei bruti, assetati di sangue, iniziarono a flagellare il corpo immacolato di Gesù provocandogli i più atroci tormenti. Non mi è possibile descrivere le tremende atrocità inflitte a nostro Signore. L'orribile flagellazione durava già da tre quarti d'ora, quando uno straniero d'infima classe, parente di un cieco sanato da Gesù, si precipitò dietro la colonna con un coltello a forma di falce e gridò con voce indignata: "Fermatevi! Non colpite quest'innocente fino a farlo morire!". Approfittando dello stupore dei carnefici ebbri, lo straniero recise le corde annodate dietro la colonna e subito disparve tra la folla. L'incoronazione di spine fu eseguita nel cortile del corpo di guardia, le cui porte erano aperte; nell'interno si trovavano una cinquantina di aguzzini, servi e furfanti, i quali presero parte attiva ai martiri di Gesù. La folla si accalcava da tutti i lati, finché l'edificio fu isolato dai soldati romani. Indicibile fu il tormento di quella incoronazione: intorno al capo di Gesù venne legato un serto intrecciato di tre rami spinosi, alto due palmi, le cui punte erano rivolte verso l'interno. Nel legare posteriormente la corona al santo capo, i carnefici gliela strinsero brutalmente per fare in modo che le spine grosse un dito si conficcassero nella sua fronte e nella nuca. Poi gli infilarono una canna tra le mani legate, si posero in ginocchio davanti a lui e inscenarono l'incoronazione di un re da burla.

R 2 - Chiediamo perdono per le offese inflitte a Gesù

G 2 - Gesù ha accettato di soffrire per amore, per salvare noi.

R 2 - Chiediamo perdono per le offese inflitte a Gesù

G 2 - Gesù ci ama a tal punto da accettare tante sofferenze

R 2 - Chiediamo perdono per le offese inflitte a Gesù

G 2 - Gesù si è fatto uomo come noi tranne che nel peccato



G 1 - 7^ STAZIONE: GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE



G 1 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 1 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo.

L 1 - Dal Vangelo di Marco (Mc 15,20-21)

Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo.

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

La vera carità è capace di includere tutto questo nella sua dedizione, e se deve esprimersi nell'incontro da persona a persona, è anche in grado di giungere a un fratello e a una sorella lontani e persino ignorati, attraverso le varie risorse che le istituzioni di una società organizzata, libera e creativa sono capaci di generare. Nel caso specifico, anche il buon samaritano ha avuto bisogno che ci fosse una locanda che gli permettesse di risolvere quello che lui da solo in quel momento non era in condizione di assicurare. L'amore al prossimo è realista e non disperde niente che sia necessario per una trasformazione della storia orientata a beneficio degli ultimi.

M 1 - Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene,che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Il Cireneo è uno qualsiasi. Non ha notorietà, non è importante. E' un uomo qualunque che un giorno, passando sulla strada che abitualmente faceva mentre tornava dal lavoro, incontra Gesù.L'evangelista dice:"gli misero addosso la croce: croce: è un'espressione forte, cruda. Dice l'istante. E quest'uomo, che aveva una famiglia normale, una vita normale, un lavoro normale, si trova fianco a fianco di uno sconosciuto, per di più condannato a morte. E con Lui, a fianco di Lui sale verso la meta della morte, della fine. Poteva scappare, rifiutarsi, ma il Cireneo resta. Abitualmente il Cireneo è raffigurato in fondo alla croce, ma nella realtà doveva essere a fianco di Gesù, legato a Lui al patibolo: si saranno guardati negli OCCHI e da lontano saranno sembrati alla folla come due "che portano la stessa pena". Il Cireneo aiuta Gesù a portare la croce, ma guardando bene, ci chiediamo: chi porta chi? Gli occhi raccontano il mondo che uno ha dentro. Cosa avrà visto Gesù nel Cireneo? Ma soprattutto, cosa ha visto il Cireneo negli occhi di Gesù: amore, tenerezza, coraggio, consolazione. Pensiamo a quanti in questi giorni si trovano come il Cireneo, a portare la croce di altri: anche loro sono persone normali, con la loro vita, e invece intercettano la vita sofferente di altri. Sono sostegno per gli altri. Medici e infermieri raccontano di sguardi: Gesù ci guarda, e ci sostiene.

R 1 - Portiamo anche noi la croce di Gesù

G 1 - Gesù ci ha amato fino ad accettare la croce

R 1 - Portiamo anche noi la croce di Gesù

G 1 - Le sofferenze accettate da Gesù ci devono far capire quanto Egli ci ami

R 1 - Portiamo anche noi la croce di Gesù

G 1 - L'amore di Gesù per noi è sempre presente

G 2- 8^ STAZIONE GESÙ PROMETTE L SUO REGNO AL BUON LADRONE



G 2 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 2- perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo

L 1 - Dal Vangelo di Luca

Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno".

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!". L'altro invece lo rimproverava dicendo: "Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male". E disse: "Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno". Gli rispose: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso".

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

Il perdono non implica il dimenticare. Diciamo piuttosto che quando c'è qualcosa che in nessun modo può essere negato, relativizzato o dissimulato, tuttavia, possiamo perdonare. Quando c'è qualcosa che mai dev'essere tollerato, giustificato o scusato, tuttavia, possiamo perdonare. Quando c'è qualcosa che per nessuna ragione dobbiamo permetterci di dimenticare, tuttavia, possiamo perdonare. Il perdono libero e sincero è una grandezza che riflette l'immensità del perdono divino. Se il perdono è gratuito, allora si può perdonare anche a chi stenta a pentirsi ed è incapace di chiedere perdono.

Quanti perdonano davvero non dimenticano, ma rinunciano ad essere dominati dalla stessa forza distruttiva che ha fatto loro del male. Spezzano il circolo vizioso, frenano l'avanzare delle forze della distruzione. Decidono di non continuare a inoculare nella società l'energia della vendetta, che prima o poi finisce per ricadere ancora una volta su loro stessi.

M 2 - Scorrono i minuti dell'agonia e l'energia vitale di Gesù crocifisso si sta lentamente attenuando. Eppure egli ha ancora la forza per un ultimo atto d'amore nei confronti di uno dei due condannati alla pena capitale che gli stanno accanto in quegli istanti tragici, mentre il sole è ancora alto in cielo. Tra Cristo e quell'uomo scorre un esile dialogo, affidato a due frasi essenziali. Da un lato, c'è l'appello del malfattore, divenuto nella tradizione «il buon ladrone», il convertito nell'ora estrema della sua vita: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno!» Ecco la risposta di Gesù, brevissima, simile a un soffio: «Oggi sarai con me nel paradiso».

R 2 - Un malfattore all'ultimo momento si converte

G 2 - Gesù accetta il pentimento del ladrone

R 2 - Un malfattore all'ultimo momento si converte

G 2 - Al ladrone pentito Gesù promette il Paradiso

R 2 - Un malfattore all'ultimo momento si converte

G 2 - Chiediamo a Gesù la salvezza ed Egli ce la concederà

G 1 - 9^ STAZIONE GESU' CONSEGNA SUA MADRE E MUORE IN CROCE



G 1 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo,

R 2 - perchè con la tua santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo

L 1 - Dal Vangelo di Giovanni (Gv.9,25-30)

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

Chiamata a incarnarsi in ogni situazione e presente attraverso i secoli in ogni luogo della terra - questo significa "cattolica" -, la Chiesa può comprendere, a partire dalla propria esperienza di grazia e di peccato, la bellezza dell'invito all'amore universale. Infatti, «tutto ciò ch'è umano ci riguarda. Dovunque i consessi dei popoli si riuniscono per stabilire i diritti e i doveri dell'uomo, noi siamo onorati, quando ce lo consentono, di assiderci fra loro». Per molti cristiani, questo cammino di fraternità ha anche una Madre, di nome Maria. Ella ha ricevuto sotto la Croce questa maternità universale e la sua attenzione è rivolta non solo a Gesù ma anche al «resto della sua discendenza» . Con la potenza del Risorto, vuole partorire un mondo nuovo, dove tutti siamo fratelli, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società, dove risplendano la giustizia e la pace.

M 1 - Gesù affida la madre al giovane Giovanni perché sia sicura. Una donna sola, in Oriente, in quel tempo, era in una situazione impossibile. Affida la mamma a questo giovane e al giovane dà la mamma, quindi Gesù realmente agisce da uomo con un sentimento profondamente umano. Questo mi sembra molto bello, molto importante, che prima di ogni teologia vediamo in questo la vera umanità, il vero umanesimo di Gesù. Ma naturalmente questo attua diverse dimensioni, non riguarda solo questo momento, ma concerne tutta la storia. In Giovanni Gesù affida tutti noi, tutta la Chiesa, tutti i discepoli futuri, alla madre e la madre a noi. E questo si è realizzato nel corso della storia: sempre più l'umanità e i cristiani hanno capito che la madre di Gesù è la loro madre. «Camminerò alla presenza del Signore» «La fede, se non ha le opere, è morta» «Tu sei il Cristo - Il Figlio dell'uomo deve molto soffrire» Quale il senso della morte sulla croce? La domanda è doverosa e non solo per il cristiano, anche perché non sarà mai sottolineato abbastanza il paradosso della Croce che, sia per soli tre giorni, è segno di sconfitta, ma che insieme, per sempre, diviene segno di vittoria. Giovanni nel suo Vangelo scosso e sconcertato sul Calvario, ci offre la spiegazione: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita «piena». Certamente lo sguardo dovrà passare dalla Croce di Cristo a Dio che «ama il mondo»! «Padre, glorifica il Tuo nome; per questo sono giunto a quest'ora». Il dolore è un momento di verità, per rivelare alla persona ciò che essa è: per una persona di fede, sia pure con le difficoltà e refrattarietà, il dolore è invito all'Amen sempre più generoso e fedele, perché scopre che questo entra «nei progetti di salvezza di Dio» e non solo la sua ma anche di tanti altri!

R 1 - Abbiamo ricevuto Maria, la Mamma di Gesù, come Mamma nostra.

G 1 - Maria ha adottato Giovanni come suo figlio

R 1 - Abbiamo ricevuto Maria, la Mamma di Gesù, come Mamma nostra.

G 1 - Giovanni ha accolto Maria come Mamma sua e l'ha presa con sé

R 1 - Abbiamo ricevuto Maria, la Mamma di Gesù, come Mamma nostra.

G 1 - Ricordiamo sempre di avere una Santa Mamma in Cielo

G 2 - 10^ STAZIONE: GESÙ È DESPOSTO NEL SEPOLCRO



G 2 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 1 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo

L 1 - Dal Vangelo di Giovanni (Gv 19,38-42)

Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

Le maggiori preoccupazioni di un politico non dovrebbero essere quelle causate da una caduta nelle inchieste, bensì dal non trovare un'effettiva soluzione al «fenomeno dell'esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato. È tale l'ordine di grandezza di queste situazioni e il numero di vite innocenti coinvolte, che dobbiamo evitare qualsiasi tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante sulle coscienze. Dobbiamo aver cura che le nostre istituzioni siano realmente efficaci nella lotta contro tutti questi flagelli»... Siamo ancora lontani da una globalizzazione dei diritti umani più essenziali.

M 2 - Avvolto nel lenzuolo funerario, la «sindone», il corpo crocifisso e martoriato di Gesù scivola lentamente dalle mani pietose e amorose di Giuseppe d'Arimatea nel sepolcro scavato nella roccia. Nelle ore di silenzio che seguiranno, Cristo sarà veramente come tutti gli uomini che entrano nel grembo oscuro della morte, della rigidità cadaverica, della fine. Eppure c'è già in quel crepuscolo del Venerdì Santo un fremito. L'evangelista Luca nota che «splendevano ormai le luci del sabato» dalle finestre delle case di Gerusalemme. La veglia degli Ebrei nelle loro abitazioni diventa quasi il simbolo dell'attesa delle donne e dei discepoli. E' l'attesa di un'alba diversa, quella che tra non molte ore, trascorso il sabato, apparirà davanti ai nostri occhi di discepoli di Cristo. In quell'aurora sulla strada delle tombe ci verrà incontro l'angelo e ci dirà: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui! E' risuscitato!». E sulla strada del ritorno alle nostre case sarà allora il Risorto ad accostarsi al nostro fianco, camminando con noi, varcando le nostre soglie per essere ospitato alla nostra mensa e spezzare il pane con noi.

R 2 - Avevamo sperato in Gesù, ma Egli è morto e sepolto

G 2 - Gesù ci ha tanto amato da accettare le peggiori sofferenze

R 2 - Avevamo sperato in Gesù, ma Egli è morto e sepolto

G 2 - Gesù ha accettato persino la morte, e la morte in croce

R 2 - Avevamo sperato in Gesù, ma Egli è morto e sepolto G 2 - Un angelo del Signore ci annuncia che Gesù è risorto ed è vivo

G 1 - 11^ STAZIONE: GESÙ RISORGE E SI MANIFESTA A MARIA DI MAGDALA E AI DISCEPOLI

G 1 - Ti adoriamo, o Cristo Gesù, e ti benediciamo

R 1 - perché con la tua Santa croce e la tua risurrezione hai salvato il mondo

L 1 - Dal Vangelo di Marco (Mc 16,9-15)

Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere. Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.

L 2 - Dall'Enciclica "Fratelli tutti"

Il culto a Dio, sincero e umile, «porta non alla discriminazione, all'odio e alla violenza, ma al rispetto per la sacralità della vita, al rispetto per la dignità e la libertà degli altri e all'amorevole impegno per il benessere di tutti». Le convinzioni religiose riguardo al senso sacro della vita umana ci permettono di «riconoscere i valori fondamentali della comune umanità, valori in nome dei quali si può e si deve collaborare, costruire e dialogare, perdonare e crescere, permettendo all'insieme delle diverse voci di formare un nobile e armonico canto, piuttosto che urla fanatiche di odio». Siamo chiamati ad essere veri "dialoganti", ad agire nella costruzione della pace non come intermediari, ma come autentici mediatori. Il mediatore è colui che non trattiene nulla per sé, ma si spende generosamente, fino a consumarsi, sapendo che l'unico guadagno è quello della pace.

M 1 - Maria di Magdala, dopo essere venuta a dar l'allarme raccontando «hanno portato via» il suo Signore, ritorna di nuovo al sepolcro. Vede e riconosce Gesù risorto dai morti. Vedere il segno della tomba vuota non basta da solo a fare credere nella risurrezione. Occorre l'apparizione di Gesù risorto, l'incontro con lui. Questa risurrezione di Gesù non è un ritorno alla vita precedente, ma l'inizio di una vita nuova e diversa. Perciò anche il rapporto con Gesù non può continuare come prima. Ora egli è il "Signore" e sale presso il Padre suo e Padre nostro, il suo Dio e il nostro Dio. Quando i due discepoli, immersi nelle loro meditazioni, se ne vanno via dal sepolcro, Maria di Magdala resta lì, macerata da un solo amore: Gesù. Nella sua solitudine, il pensiero di lui penetra:«hanno portato via il mio Signore e non so dove l'abbiano messo». Non è più l'informazione un po' impersonale che aveva portato agli altri; è il grido di una tenerezza umana molto pura, ma profondamente femminile. Mentre parla, indovina una presenza dietro di sé. Si volta di scatto, ma l'apparizione che vede è così soave e tranquilla che non può credere a ciò che il suo cuore le fa sperare. Resta prostrata e scambia colui che è davanti al lei per giardiniere; forse potrà dare qualche informazione su quella sparizione che la strazia. Una parola è sufficiente a mutare tutta la sua tristezza in gioia: «Maria!» Essa diventa l'appassionata e sollecita annunciatrice della risurrezione ai discepoli.

R 1 - Maria di Magdala teme che abbiano portato via il corpo di Gesù

G 1 - Infatti Maria vede il sepolcro vuoto

R 1 - Maria di Magdala teme che abbiano portato via il corpo di Gesù

G 1 - Sentendosi chiamare "Maria" ella scopre che Gesù è vivo

R 1 - Maria di Magdala temeva che avessero portato via il corpo di Gesù

G 1 - Gesù è vivo e va ad incontrare anche i discepoli

G 2 - Preghiera della pace di San Francesco

Signore, fa' di me uno strumento della tua pace:

L 1 - dov'è odio, fa' ch'io porti amore,

dov'è offesa, ch'io porti il perdono,

dov'è discordia, ch'io porti la fede,

dov'è l'errore, ch'io porti la Verità,

dov'è la disperazione, ch'io porti la speranza.

Dov'è tristezza, ch'io porti la gioia,

dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.

Maestro, fa' che io non cerchi tanto di essere compreso, quanto di comprendere.

di essere amato, quanto di amare

Poiché è dando, che si riceve;

perdonando che si è perdonati;

morendo che si risuscita a Vita Eterna. Amen.

L 2 - (Preghiera che conclude l'enciclica Fratelli tutti)

Dio nostro, Trinità d'amore,

dalla potente comunione della tua intimità divina

effondi in mezzo a noi il fiume dell'amore fraterno.

Donaci l'amore che traspariva nei gesti di Gesù,

nella sua famiglia di Nazaret e nella prima comunità cristiana.

Concedi a noi cristiani di vivere il Vangelo

e di riconoscere Cristo in ogni essere umano,

per vederlo crocifisso nelle angosce degli abbandonati

e dei dimenticati di questo mondo

e risorto in ogni fratello che si rialza in piedi.

Vieni, Spirito Santo! Mostraci la tua bellezza

riflessa in tutti i popoli della terra,

per scoprire che tutti sono importanti,

che tutti sono necessari, che sono volti differenti

della stessa umanità amata da Dio. Amen.

LETTURA DEL SANTO VANGELO DEL GIORNO

« O alto e glorioso Dio,

illumina le tenebre dei nostri cuori.

Dacci una fede retta, speranza certa,

carità perfetta e umiltà profonda.

Dacci, Signore, senno e discernimento

per compiere la tua vera e santa volontà. Amen »


Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

Tutti - Amen



MUSICA



PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI LUGLIO 2021
Inviato da Alba il 8/7/2021 16:00:00 (315 letture)


SECONDA SETTIMANA DI LUGLIO 2021


Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. Ordinò loro di non prendere per il viaggio nient'altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. Diceva loro che quando entravano in una casa dovevano rimanervi finché non fossero partiti di là. Se in qualche luogo non li avessero accolti e non li avessero ascoltati, avrebbero dovuto andarsene e scuotere la polvere sotto i loro piedi come testimonianza contro di loro. Essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. La missione profetica è tutt'altro che facile, ma diventa molto sostenibile e ricca di frutti quando ci si convince che essa non procede dalla nostra iniziativa, sia pure lodevole e mirata, ma che è sempre Dio a eleggere e a inviare i suoi emissari. Nessuno intraprende un incarico missionario senza obiettare all'inizio di non esserne all'altezza o almeno senza domandarsi se riuscirà a realizzare quanto gli viene chiesto. Dio agisce liberamente nella sua elezione e nella sua vocazione, prendendo le distanze dai nostri giudizi e dai nostri parametri di scelta. E soprattutto è lui a fornire i mezzi adeguati allo svolgimento di una determinata missione perché non lascia nessuno sprovvisto e impreparato. I discepoli di Gesù prendono sul serio il loro mandato, non possono che assumerlo dopo essersi immedesimati in esso e devono trovare solo in Dio la motivazione per perseverarvi nonostante le difficoltà. La missione del ministro non è mai fallimentare, anche quando sembra che i risultati del suo impegno tardino ad arrivare. Il suo lavoro arrecherà frutti, anche se a raccoglierli saranno altri. Ecco perché il latore di divini messaggi non deve demordere dal suo impegno, non deve scoraggiarsi e deve essere deciso a seguire la chiamata del Signore.


PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI LUGLIO 2021
Inviato da Alba il 3/7/2021 3:50:00 (294 letture)


PRIMA SETTIMANA DI LUGLIO 2021


Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e si chiedevano da dove gli venissero quelle cose e che sapienza era quella che gli era stata data. Si stupivano dei prodigi compiuti dalle sue mani. Lo conoscevano come il falegname, figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone. E le sue sorelle stavano là da loro. Tutto questo era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro che un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua. E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando. Gesù si trovava a Nazareth, il luogo dove era cresciuto. Di sabato va nella sinagoga e inizia ad insegnare. Gli abitanti di Nazareth sono tutti d'accordo: questo Gesù fa delle cose fuori dal comune, le sue parole lasciano a bocca aperta, i suoi prodigi sono portentosi, nessuno mai aveva operato cose del genere. Gesù insomma non lasciava indifferente nessun ascoltatore; dove lui passava fioriva lo stupore. Ci aspetteremmo una folla osannante. E invece non lo riconobbero come il Messia. Non riuscivano ad accettare che un profeta fosse un uomo non dotato di carismi particolari, un laico, che non aveva studiato teologia, uno della porta accanto. Gesù non si tira indietro e avanza deciso. Spiega che è difficile essere profeti a casa propria. Gesù non farà nessun miracolo qui. Purtroppo, con il tempo, prenderà coscienza che i suoi nemici sono proprio lì, tra i suoi parenti, in casa sua e si meravigliava della loro incredulità. Sono passati duemila anni e le cose non sembrano essere cambiate. Fatichiamo a passare dallo stupore alla fede.


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