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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE AGOSTO E INIZIO SETTEMBRE 2021
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Inviato da Alba il 28/8/2021 6:50:00 (534 letture) |
Si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate, gli chiesero perché i suoi discepoli prendevano cibo con mani impure. Gesù rispose loro che Isaia aveva profetato di loro, ipocriti, che onoravano Dio con le labbra, ma il loro cuore era lontano da Lui. Invano rendevano culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini, trascurando il comandamento di Dio. Chiamata di nuovo la folla, diceva loro che non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro. E diceva ai suoi discepoli che dal cuore degli uomini uscivano i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive venivano fuori dall'interno e rendevano impuro l'uomo. Gesù critica il formalismo vuoto e sterile dei farisei, la loro ricerca di sicurezza tradotta in pratiche rituali, che soffoca la novità, la bellezza e la fantasia di Dio. Gesù li condanna per due motivi. Il primo: hanno deformato il comandamento di Dio, mettendo in bocca a Dio leggi e norme degli uomini. Il secondo: non ci sono cose pure o impure ma è il cuore puro o impuro. Non è ciò che è fuori ma ciò che è dentro che consacra o contamina le cose e le persone. Tutto è secondo il tuo cuore. Il male non può entrare dall'esterno, può essere scelto liberamente dall'uomo ed essere da lui compiuto, con parole ed azioni. Non c'è niente che possa rendere impuro il discepolo tra le realtà che sono fuori del suo corpo: né il cibo, né il contatto, né le relazioni. C'è una frase di questo brano, che Gesù riprende da Isaia: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me." Le labbra cantano le lodi di Dio, ma le orecchie non sono pronte a custodire la Parola. Gesù non invita i suoi discepoli a trasgredire, ma invita chi è osservante ad esserlo veramente. E per essere veramente osservanti non bisogna salvare la forma, ma il cuore.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI AGOSTO 2021
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Inviato da Alba il 20/8/2021 9:30:00 (313 letture) |
Molti dei discepoli, dopo aver ascoltato Gesù, dissero che la sua parola era dura, difficile da ascoltare. Gesù disse che è lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla. Le parole dette da Lui erano spirito e vita, ma tra loro vi erano alcuni che non credevano. Nessuno può andare a Gesù se non gli è concesso dal Padre. Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Allora Gesù chiese ai Dodici se volevano andarsene anche loro. Gli rispose Simon Pietro che solo Lui aveva parole di vita eterna e che loro avevano creduto e conosciuto che Lui era il Santo di Dio. Il brano di Vangelo che si legge oggi è quello che conclude il lungo discorso sull'Eucaristia tenuto da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, il discorso che abbiamo letto a brani nelle scorse domeniche. "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue.", "Colui che mangia me.": queste e simili espressioni, da lui usate, non potevano lasciare indifferenti; sono così forti, che potevano suscitare solo una risposta decisa, di accettazione o di rifiuto. Ed ecco che da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Ma Gesù non cambiò niente, perché la verità era quella. La Chiesa trae la risposta anche ai suoi problemi di oggi. Le chiese si svuotano; le confessioni si fanno rare; preti e suore sono sempre meno; le convivenze non destano più meraviglia; quelli che si sposano in chiesa sono vistosamente in calo, e anche loro poi spesso divorziano; per tanti, il papa e i vescovi possono ben parlare: chi se ne importa? Insomma è in atto un'ennesima crisi, una delle tante che, ciascuna a modo proprio, nel corso dei secoli hanno investito il mondo cristiano. Che cosa farebbe Gesù? Non addomesticherebbe sicuramente la verità per essere accolto. Siamo noi che, se vogliamo essere dei veri cristiani, dobbiamo accogliere la verità, così come Gesù ce l'ha presentata.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI AGOSTO 2021
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Inviato da Alba il 14/8/2021 9:00:00 (799 letture) |
Furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli rimproverarono quelle persone. Gesù però disse di non impedire che i bambini venissero a lui, perché a chi è come loro appartiene il regno dei cieli. Dopo avere imposto loro le mani, andò via di là. Nuovamente troviamo i bambini come protagonisti della pagina di Vangelo di oggi. Siamo chiamati a diventare bambini per fare esperienza di tenerezza e diventare capaci di perdonare e di vivere da perdonati. E ci vuole un cuore da bambini per imparare a stupirci delle grandi cose che Dio ha compiuto in Maria e che continua a compiere in noi. Se diventiamo bambini, se lasciamo emergere in noi la parte più autentica e spontanea della nostra anima, la capacità di sognare, di emozionarci, di credere, possiamo tranquillamente avvicinarci a Gesù e, attraverso di lui, accedere a Dio. Ci benedice il Signore, impone le sue mani su di noi, ci invita a possedere il Regno. Proprio perché i bambini, come le vedove, come i poveri contemporanei di Gesù, fanno parte delle categorie deboli della società ebraica, gli invisibili ignorati da tutti ma ben presenti nel cuore di Dio. Lasciamo emergere in noi il bambino che ci abita, che realizza il Regno intorno a sé, che sa individuare la presenza di Dio in ogni cosa.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI AGOSTO 2021
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Inviato da Alba il 7/8/2021 3:40:00 (629 letture) |
I Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto che era il pane disceso dal cielo e dicevano che Gesù era il figlio di Giuseppe. Di lui conoscevano il padre e la madre, perciò come poteva dire di essere disceso dal cielo. Gesù disse loro di non mormorare e che nessuno poteva andare a lui, se non perché attirato dal Padre che lo aveva mandato ed egli lo avrebbe risuscitato nell'ultimo giorno. I profeti annunciarono che tutti sarebbero stati istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, va a Gesù. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. Chi crede ha la vita eterna. Gesù ripete che egli è il pane della vita. I loro padri avevano mangiato la manna nel deserto ed erano morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Gesù ripete che Egli è il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che Egli darà è la sua carne per la vita del mondo. Gesù esorta ad essere tra coloro che ascoltano il Padre e imparano da lui, che sta parlando attraverso Gesù. Prega per essere attratto dal Signore. La nostra anima è attratta anche dall'Amore. E ciò non vale solo per l'amore, ma per la verità, la gioia, la pace, il senso profondo della vita che solo Cristo sa rivelare e trasmettere. Il Padre dunque attira a Gesù e lo fa attraverso le parole di Gesù che, accolte con fede, ci conducono ad una maggiore intimità con Lui. Gesù aggiunge che il pane che egli darà è la sua carne per la vita del mondo. Il verbo "donare" indica il sacrificio di Gesù, il dono della sua vita per noi. Gesù dona se stesso e ci dona la sua vita divina. E questa presenza reale, questo cibo vivo e vero, ci è donato nell'Eucaristia! Gesù dice: «In verità, in verità vi dico: chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI AGOSTO 2021
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Inviato da Alba il 31/7/2021 4:50:00 (646 letture) |
La folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, allora salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli chiesero quando fosse andato là. Gesù rispose loro che essi lo cercavano perché avevano mangiato quei pani che Egli aveva donato loro e si erano saziati. Disse di darsi da fare per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo avrebbe dato loro. Gli chiesero che cosa dovessero compiere per fare le opere di Dio. Gesù rispose loro che l'opera di Dio è di credere in colui che Egli ha mandato. Chiesero ancora quale segno avrebbe compiuto perché loro vedessero e credessero. I loro padri avevano mangiato la manna nel deserto. Rispose loro Gesù che non era stato Mosè a dare loro il pane dal cielo, ma Dio Padre. Infatti il Pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo. Allora gli chiesero di dare loro sempre quel pane. Gesù rispose loro che era lui il Pane della vita. Chi verrà a Lui non avrà più fame e chi crederà in Lui non avrà mai più sete.
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