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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI DICEMBRE 2021
Inviato da Alba il 4/12/2021 8:10:00 (548 letture)


PRIMA SETTIMANA DI DICEMBRE 2021



Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!». Una pagina solenne, quasi maestosa, dà avvio a questo Vangelo. Da un luogo senza nome il racconto si lancia fino al cuore dell'impero romano, sconfina dal Giordano fino al trono di Tiberio Cesare. Il Vangelo attraversa le frontiere politiche, sociali, etniche, religiose, per introdurre Gesù, l'uomo senza frontiere, l'asse attorno al quale ruotano i secoli e i millenni, mendicanti e imperatori. Traccia la mappa del potere politico e religioso, e poi, improvvisamente, introduce il dirottamento: nell'anno 15° dell'impero di Tiberio Cesare, la parola di Dio venne su un giovane un asceta senza tetto, che viveva mangiando il nulla che il deserto gli offriva: insetti e miele faticoso. La Parola di Dio vola via dal tempio, lontano dalle stanze del potere, e raggiunge un povero nel deserto, amico del vento senza ostacoli, del silenzio vigile, dove ogni sussurro raggiunge il cuore. La parola discese a volo d'aquila sopra Giovanni, figlio di Zaccaria nel deserto. La nuova capitale del mondo è un luogo senza nome, nelle steppe di Giuda. Là dove l'uomo non può neppure vivere, lì scende la parola che fa vivere. E percorreva tutta la regione del Giordano. Portava un annuncio, anzi era portato da un annuncio: Raddrizzate, appianate, colmate... C'è del lavoro da fare, un lavoro enorme: spianare e colmare, per diventare semplici e diritti e senza barriere. Quel giovane profeta un po' selvatico dipinge un paesaggio aspro, che ha i tratti duri e violenti della nostra storia, irta di barriere e burroni, dove ogni violenza apre un baratro da colmare, tronca strade, non permette il cammino degli uni verso gli altri e, insieme, verso Dio. E le strade su cui Dio sceglie di venire sono sempre le nostre strade. L'ultima riga del Vangelo è bellissima: ogni uomo vedrà la salvezza. Ogni uomo che fa esperienza dell'amore, viene in contatto con il Mistero di Cristo in un modo che noi non conosciamo. Ogni persona, di ogni razza e religione, di ogni epoca, sotto ogni cielo, che fa esperienza dell'amore, sfiora e tocca il Mistero di Dio. È da brividi la bellezza e la potenza di questa parola. Tu sei in contatto con il mistero, se ami. Ognuno di noi, se ama, confina con Dio ed entra nel pulsare stesso, profondo, potente e generativo della vita di Dio.







PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE NOVEMBRE E INIZIO DICEMBRE 2021
Inviato da Alba il 27/11/2021 12:10:00 (524 letture)


FINE NOVEMBRE E INIZIO DICEMBRE 2021


Gesù disse ai discepoli che vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. I discepoli allora dovranno sollevarsi e alzare il capo, perché la loro liberazione è vicina. Stiano attenti a loro stessi, che i loro cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non piombi loro addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia della terra. Dovranno vegliare in ogni momento pregando, perché abbiano la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo. Questo Vangelo è indirizzato ai cristiani di tutti i tempi, che devono vivere nella fede del Signore in mezzo al mondo. Sono parole di consolazione e di speranza, di fronte alle tribolazioni e alle tristezze della vita. Gli stessi avvenimenti che disorientano gli uomini saranno per i cristiani il segno che l'ora della salvezza si avvicina. Dietro tutte le peripezie, per quanto dolorose possano essere, essi potranno scoprire il Signore che annuncia la sua venuta, la sua redenzione e l'inizio di una nuova era. La venuta del Signore non è considerata come una cosa vicina nel tempo. I cristiani devono pensare che la storia duri a lungo, fino alla creazione definitiva del Regno di Dio. È necessario dunque che essi abbiano un'attitudine paziente di fronte alle avversità, e perseverante nel cammino che li conduce alla vita piena. Bisogna restare vigili, in preghiera, e chiedere forza, perché ogni affanno terreno distrae il pensiero e impedisce di vivere, senza angoscia né sorpresa, l'attesa gioiosa del Signore che è misericordia e vita nuova. E' iniziato il periodo dell'Avvento, quello che ci prepara al Natale.

PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021
Inviato da Alba il 20/11/2021 7:30:00 (611 letture)


QUARTA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021


Pilato chiese a Gesù se era lui il re dei Giudei. Gesù chiese se diceva questo da sé oppure altri gli avevano parlato di lui. Pilato rispose che la sua gente e i capi dei sacerdoti lo avevano consegnato a lui. Rispose Gesù che il suo regno non era di questo mondo; se il suo regno fosse di questo mondo, i suoi servitori avrebbero combattuto perché non fosse consegnato ai Giudei; ma il suo regno non era di quaggiù. Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Gesù lo confermò e aggiunse che suo compito era di dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità avrebbe ascoltato la sua voce. Per festeggiare Cristo, re dell'universo, la Chiesa non ci propone il racconto di una teofania splendente. Ma, al contrario, questa scena straziante della passione secondo san Giovanni, in cui Gesù umiliato e in catene compare davanti a Pilato, onnipotente rappresentante di un impero onnipotente. Scena straziante in cui l'accusato senza avvocato è a due giorni dal risuscitare nella gloria, e in cui il potente del momento è a due passi dallo sprofondare nell'oblio. Durante tutta la sua vita Gesù ha servito la verità, ha reso testimonianza alla verità. La verità sul Padre, la verità sulla vita eterna, la verità sulla lotta che l'uomo deve condurre in questo mondo, la verità sulla vita e sulla morte. Ecco cos'è essere re dell'universo: entrare nella verità e renderle testimonianza. Tutti i discepoli di Gesù sono chiamati a condividere la sua regalità, se ascoltano la sua voce. È veramente re colui che la verità ha reso libero.



PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021
Inviato da Alba il 13/11/2021 5:30:00 (573 letture)


SECONDA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021


Gesù disse ai suoi discepoli che dopo la tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Si vedrà il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino. Non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto a quel giorno o a quell'ora solo il Padre li conosce. E' un brano difficile, che non possiamo decifrare se non tenendo conto del suo genere letterario - quello apocalittico - e mettendo al centro della nostra lettura non la fine della storia, ma il finale che è bello. La storia andrà a finire bene. Quando Marco scrive questa pagina, i cristiani vivevano le prime persecuzioni. La situazione era drammatica, il cristianesimo sembrava alla fine ancora prima di iniziare. Nulla andrà perso. Ogni gesto d'amore sarà ritrovato nel cuore di Dio. Gesù non vuole terrorizzare e non annuncia catastrofi ma invita a guardare la vita di adesso con occhi nuovi. Se non viviamo da risorti qui, non risorgeremo nemmeno dopo. Tutta la vita, in fondo, è segnata dall'attesa. L'attesa è apertura all'imprevisto, accetta tutto ciò che le viene incontro. Non siamo noi a decidere cosa Dio deve darci. L'attesa si nutre di fiducia: crede che ogni arrivo abbia un senso, anche se non si comprende. Non preoccupiamoci se tutto cambia e si evolve, Dio resta per sempre! La bella notizia di questa Domenica è che il presente è gravido di una speranza che non rimarrà delusa. La fine del mondo non sarà una caduta nel nulla, ma un ingresso nella gloria. La sola cosa che conta è sapere che questo ritorno di Cristo ci sarà e che bisogna prepararsi ad esso, altrimenti ci si ritroverà irrimediabilmente esclusi dal Regno.

PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021
Inviato da Alba il 6/11/2021 9:10:00 (595 letture)



PRIMA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021

Gesù nel tempio diceva alla folla di guardarsi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Gesù, seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro che quella vedova aveva offerto più di tutti gli altri, perché aveva donato tutto quello che aveva per vivere. Dio si sa rendere vicino ai più deboli. Quella vedova dona pochi soldi, ma molto amore. E' maestra di generosità. Dio non giudica dall'apparenza, ma guarda il cuore. Gesù vuole che guardiamo in noi stessi. La salvezza non è una questione di successo. Il Signore chiede che si abbia un cuore puro, una fede autentica, una fiducia totale. Questa donna non ha nulla. È vedova, e dunque senza appoggio e senza risorse. È povera, senza entrate e senza garanzie. Eppure dà quello che le sarebbe necessario per vivere, affidandosi a Dio per non morire. Quando la fede arriva a tal punto, il cuore di Cristo si commuove, poiché sa che Dio è amato per se stesso. L'avvenire della Chiesa, il nostro avvenire, per i quali le apparenze contano tanto, è nelle mani di questi veri credenti.

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