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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA, 27 AGOSTO 2023
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Inviato da Alba il 24/8/2023 19:50:00 (155 letture) |
"Voi chi dite che io sia?"Questa domanda Gesù la pone a tutti noi Non possiamo più rifugiarci dietro ad opinioni di altri, siano essi teologi o conduttori di dibattiti televisivi. Gesù vuole la nostra risposta personale. Dobbiamo prendere posizione personalmente nei suoi confronti. E' quello che succede con l'atto di fede. Gesù lancia una sfida a ogni uomo e a ogni donna direttamente e personalmente: "Tu, chi dici che io sia?". la nostra risposta possa essere quella di Pietro: "Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente". La nostra risposta possa essere quella della Chiesa, che fu fondata da Cristo, su Pietro come su una pietra, affinché il "credo" diventasse un "crediamo": Crediamo in Dio, Padre onnipotente..., in un solo Signore Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio..., per opera dello Spirito Santo... incarnato nel seno della Vergine Maria.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA, 20 AGOSTO 2023
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Inviato da Alba il 19/8/2023 17:30:00 (154 letture) |
Il brano del Vangelo di questa domenica ci presenta la fede della donna cananea, che non cede davanti al silenzio di Gesù, né al suo inziale rifiuto e neppure davanti al suo apparente dispregio. Questo incontro con la donna cananea sta a significare che Dio vuole salvi tutti, non solamente alcuni; egli non guarda a steccati di alcun genere e non riconosce i confini che noi siamo soliti stabilire. Nessuno può sentirsi unico destinatario della bontà misericordiosa di Dio. Già i profeti insistevano su questa verità sia con le parole, che con i gesti di accoglienza e di guarigione, come il profeta Eliseo che guarì Naaman il siriano. Questa verità è ancor più sottolineata e realizzata da Gesù che è venuto tra noi per abbattere ogni muro di divisione e di inimicizia. Nessuno può considerare gli altri degli estranei; siamo tutti concittadini, fratelli, tutti amati da Dio, eredi dei beni da lui promessi; pertanto non è lecito al cristiano fare la lista dei «buoni» e dei «cattivi», perché Dio vuole l'unità dei popoli e non la divisione. Impariamo a rendere grazie al Signore, «sempre e in ogni luogo», nei momenti di gioia e in quelli della prova; impariamo ad essere dei veri cristiani perché, come diceva sant'Ignazio di Antiochia: «È meglio essere cristiani senza dirlo, che dirlo senza esserlo».
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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA, 13 AGOSTO 2023
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Inviato da Alba il 11/8/2023 20:40:00 (154 letture) |
La paura e la mancanza di coraggio rappresentano un notevole ostacolo ad una vita di fede e d'amore. Anche noi, proprio come gli apostoli sulla barca, possiamo lasciarci paralizzare dalla paura, che ci impedisce di vedere quanto Cristo ci sia vicino. Egli è l'Emmanuele, il Dio-con-noi, ed è anche il Dio della natura, che comanda alle tempeste e a tutte le forze distruttrici: "Egli annunzia la pace... La sua salvezza è vicina a chi lo teme"; anche quando ci sembra di essere su una barca a "qualche miglio da terra e... agitata dalle onde, a causa del vento contrario", Egli non è mai lontano da ognuno di noi. Come san Pietro, dobbiamo essere pronti a rischiare la nostra sicurezza e l'eccessiva preoccupazione per noi stessi, se vogliamo che la nostra fede si rafforzi. Cristo dice ad ognuno di noi: "Vieni". Per rispondere e per andare a Lui, a volte, dobbiamo attraversare le acque della sofferenza. Che cosa succede, allora, quando, sentendo la forza del vento, cominciamo ad avere paura e ad affondare? Per superare la paura si deve seguire l'esempio di Gesù: "Salì sul monte, solo, a pregare". La fede si rafforza solo con una pratica regolare della preghiera.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA, 6 AGOSTO 2023
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Inviato da Alba il 3/8/2023 20:10:00 (152 letture) |
Nell'episodio della trasfigurazione, dopo aver udito la voce del Padre: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in Lui ho posto il mio compiacimento» ed avendo ricevuto il comando: «Ascoltatelo», i tre discepoli sono colti da un grande timore e cadono con la faccia a terra, ma subito Gesù si avvicina e li tocca confidenzialmente invitandoli ad alzarsi e a non temere. Infine Gesù pone il sigillo del silenzio su questa visione: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti». I tre discepoli hanno fatto l'esperienza di stare di fronte a Dio, di stare di fronte a Gesù, il Messia, la Parola di Dio diventata uomo: ora sono chiamati a fidarsi di Gesù ed ad ascoltarlo, a guardare i suoi gesti, ad imitarlo, a seguirlo, a continuare a contemplare questa gloria, nella fede e non più nella visione, fino al giorno in cui la contempleranno definitivamente nel Regno. Cerchiamo, nell'ascolto della Parola di Dio e nella preghiera assidua, di fare esperienza di Dio, di contemplare il volto glorioso del Signore, che un giorno sarà anche il nostro volto, perché saremo simili a lui, per avere la forza di riconoscere ora nelle nostre prove la presenza del Signore che ci ama e che non ci abbandona, e di riconoscere il volto sfigurato di Gesù nei sofferenti, negli oppressi, nel prossimo.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA, 30 LUGLIO 2023
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Inviato da Alba il 28/7/2023 16:30:00 (160 letture) |
Gesù ci presenta l'incontro con Dio, come la scoperta di un tesoro o di una perla d'inestimabile valore. Ci provoca dicendo che l'incontro con Dio è la cosa più bella che ci possa capitare. Il primo personaggio della parabola trova il tesoro, per caso, mentre il mercante trova la perla solo dopo una lunga ricerca. Sono le due condizioni per cui si giunge alla fede. Entrambi, però, provano una gioia incontenibile, che fa passare in secondo piano tutto il resto, tutto ciò che credevano essenziale. La gioia dello scoprirsi amati da Dio, è questo il tesoro o la perla, che fanno passare in secondo piano tutto il resto. Questo significa che il vero convertito, non sottolinea ciò che perde, ma quello che trova, non dice: "ho lasciato", ma: "ho trovato". L'Essenziale è Dio, il Dio della gioia. Molti pensano che la fede sia qualcosa di giusto, doveroso, importante, ma terribilmente noioso e se ne tengono a distanza, giustamente, ma questa parabola ci fa capire che non è così. È la gioia che spinge, è la gioia che converte e convince, è la gioia che fa cambiare. Infine Gesù paragona il regno dei cieli a una rete gettata nel mare, che raccoglie pesci buoni e cattivi, come il grano cresce insieme alla zizzania. Quando, però la rete è tirata a riva, vengono gettati via i pesci cattivi, mentre i pesci buoni entrano nel canestro. Questa separazione avverrà solo alla fine e solo a Dio spetta. Noi dovremo solo pensare a convertirci, imparando a discernere il bene dal male, ricordando le parole di Sant'Agostino: "Nell'ultimo giorno, molti che pensavano di essere dentro, si scopriranno fuori, mentre molti che pensavano di essere fuori, saranno dentro".
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