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IL SAPERE IN PILLOLE : MARTEDI', 23 APRILE 2024
Inviato da Alba il 22/4/2024 17:30:00 (108 letture)

                 MARTEDI', 23 APRILE 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Tutti pensiamo al pastore che va in cerca della pecora che si è persa e che la riporta caricandosela sulle spalle. Ma il pastore di Giovanni, quello di cui si parla nel vangelo di oggi, assume altre caratteristiche: è duro e determinato e lotta strenuamente per difendere il gregge dai lupi e dai mercenari. Un pastore che veglia, che lotta, disposto a dare la propria vita per la salvezza del gregge. Gesù ci sta dicendo che siamo nelle sue mani, in mani sicure, che nessuno ci strapperà mai dal suo abbraccio, che solo in lui riceviamo la vita dell'Eterno. Ma per seguirlo occorre ascoltarlo e riconoscere la sua voce, cioè frequentare la sua Parola, meditarla assiduamente. Ci conosce, il Maestro. Conosce il nostro limite, la nostra fatica, ma anche la nostra costanza e la gioia che abbiamo nell'amarlo. E Gesù, oggi, ci esorta: niente ti strapperà dal mio abbraccio. Non il dolore, non la malattia, non la morte, non l'odio, non la fragilità, non il peccato, non l'indifferenza. Nulla ci può rapire, strappare, togliere da Lui. Siamo di Cristo, ci ha pagati a caro prezzo.


 

IL SAPERE IN PILLOLE : LUNEDI', 22 APRILE 2024
Inviato da Alba il 19/4/2024 12:20:00 (105 letture)


LUNEDI', 22 APRILE 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Sto a cuore al Signore Gesù. Tanto. E mi conosce come io conosco lui. Anzi: mi conosce meglio di quanto io stesso possa conoscermi. Ai mercenari non importa chi sono: importa cosa faccio, quanto produco, quanto consumo, quanto sono utile. Divento merce di scambio: per gli affetti, per i denari, per il tornaconto di coloro a cui sono utile. Valgo, se servo a qualcuno. Non così per Gesù, il pastore bello che chiama le pecore per nome. Ogni capello del mio capo è contato, ogni mio fiato conosciuto, ogni mio passo osservato. Non controllato. Gesù mi conosce perché mi ama e mi conduce. 

IL SAPERE IN PILLOLE : VENERDI', 19 APRILE 2024
Inviato da Alba il 18/4/2024 18:20:00 (94 letture)


VENERDI', 19 APRILE 2024


IL SAPERE IN PILLOLE




Per i Giudei la parola di Gesù è un assurdo. E' impossibile mangiare la carne di un uomo e tanto meno bere il suo sangue. Ancora oggi gli Ebrei non mangiano il sangue, perché il sangue è vita e la vita appartiene a Dio. Perciò il linguaggio di Gesù è inaccettabile e nei loro dibattiti mettono in evidenza quello che per loro è un assurdo. Per i cristiani invece la rivelazione di Gesù è meravigliosa e chiara. Essa richiama quanto è avvenuto nel Cenacolo. Gesù continua a dire loro: «Prendete e mangiate: questo è il mio Corpo... Prendete e bevetene: questo è il mio Sangue». Mangiare Gesù "pane" significa già fin d'ora possedere la vita eterna. Il dono eucaristico è il dono più bello che Gesù ci ha fatto; esso ci fa entrare nella più intima comunione con Lui e con il Padre: ci fa vivere la sua vita e ci insegna a donare la nostra. 

IL SAPERE IN PILLOLE : GIOVEDI', 18 APRILE 2024
Inviato da Alba il 17/4/2024 19:50:00 (96 letture)


GIOVEDI', 18 APRILE 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Prosegue il discorso di Gesù già iniziato ieri sul tema della salvezza. Oggi offrendoci qualche dettaglio in più. Dettagli che non vogliono sconfessare quanto già dichiarato - e cioè che Lui è venuto per la salvezza di tutti - ma anzi per confermarlo e renderlo ancora più chiaro. La nostra salvezza può avvenire soltanto perché Gesù la compie. Non siamo noi a realizzarla. Non è una scaltrezza o una bravura nostra. Abbiamo bisogno di Gesù come l'acqua e come l'aria, altrimenti siamo destinati a morire. L'evangelista Giovanni continua a comunicare il grande messaggio di un Dio che si fa pane e carne per noi. "La carne di Gesù, la sua umanità offerta sulla croce, come dono totale di amore, è la manifestazione di quel Dio che nessuno mai ha visto". Carne e vita sono le due parole molto presenti in questi brani evangelici. Una vita per il mondo, che abbraccia tutti, nessuno escluso. Una promessa, anzi una realtà che si attua perennemente e che dovrebbe metterci nell'atteggiamento del grazie profondo e sentito: siamo chiamati alla felicità eterna, alla vita senza fine guadagnata per noi dall'Agnello di Dio.

 


IL SAPERE IN PILLOLE : MERCOLEDI', 17 APRILE 2024
Inviato da Alba il 16/4/2024 18:30:00 (91 letture)


MERCOLEDI', 17 APRILE 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Perché Gesù si paragona al pane? Perché il pane (che è un modo per riferirsi al cibo in generale) è indispensabile per vivere. Il rapporto che una persona ha con il cibo non è opzionale o incidentale. Anzi, il nostro rapporto con il pane - e con il cibo in generale - è caratterizzato dal fatto che dobbiamo necessariamente ricorrere ad esso. Non ci si può permettere di dire che si vivrà in questo mondo senza nutrirsi. Dipendiamo dal pane non come qualcosa a cui rinunciare, ma come base della nostra esistenza, della nostra vita. Gesù ci sta dicendo che Lui è la "causa" della vita, dove c'è Lui nasce la vita. E così come il cibo è necessario per la vita, così Egli è necessario per noi. Dobbiamo cercare Gesù con la stessa motivazione con cui cerchiamo il cibo ogni giorno. Gesù deve essere una necessità vitale per noi!


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