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IL SAPERE IN PILLOLE : VENERDI', 18 AGOSTO 2023
Inviato da Alba il 17/8/2023 20:50:00 (157 letture)


VENERDI', 18 AGOSTO 2023


IL SAPERE IN PILLOLE 


Nel Sacramento del matrimonio e nel dono del celibato e della verginità troviamo il segno con cui rispondiamo all'amore di Dio ,che ci viene donato gratuitamente. Ai tempi di Gesù, il divorzio era consentito, anche se solo per l'uomo. I farisei chiedono in quali casi era consentito ripudiare la moglie, ma Egli esclude questa possibilità, difendendo la donna e affermando che in Dio il vincolo diventa una forza. Il matrimonio è una rivelazione divina, è sulla parola, sulla chiamata, di Dio che si possono gettare le reti. Se è Dio a chiamare, allora è nella fiducia in lui che ci si promette amore fino alla fine. Senza questa grazia Gesù spiega, che Mosè non ha potuto fare altro che ammettere il ripudio, non è solo una legge che può tenere unita per tutta la vita una coppia. Allo stesso modo il celibato per il regno dei cieli può essere anch'esso solo una chiamata di Dio. Come lo sposo e la sposa diventano una sola carne nel matrimonio, anche la comunità cristiana, è fondamentale, si riconosca in un solo corpo ecclesiale, perché la Chiesa è il corpo mistico di Cristo. Allora tutti noi dobbiamo tendere verso quell'unione, di un solo corpo in Gesù Cristo. Sentiamo sempre forte in noi, come spinta del Vangelo di oggi, il desiderio di crescere nell'amore e come comunità di credenti. 


IL SAPERE IN PILLOLE : GIOVEDI', 17 AGOSTO 2023
Inviato da Alba il 16/8/2023 12:30:00 (148 letture)


GIOVEDI', 17 AGOSTO 2023


IL SAPERE IN PILLOLE 


Ancora sul perdono e, questa volta, il Vangelo punta in alto. Pietro crede di fare una bella figura proponendosi di perdonare fino a sette volte il torto subito. Pensateci: se qualcuno vi viene a chiedere scusa perché ha sparlato di voi e, dopo essere stato perdonato, torna a dirvi di avere di nuovo sparlato di voi, che fate, lo perdonate ancora? Gesù rialza la posta: bisogna perdonare sempre perché sempre siamo perdonati. La parabola che vede protagonisti i due debitori illustra bene ciò che intende dire Gesù: la sproporzione del debito condonato e la diversa reazione dei debitori ci dicono che, per quanto possiamo perdonare chi ci ha offeso, mai uguaglieremo l'azione di Dio. Non perdoniamo perché siamo migliori, non perdoniamo aspettandoci un ringraziamento o un riconoscimento, ma perdoniamo perché siamo figli di un Dio che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. E il perdono non è un'amnesia! Quando si dice: ti perdono ma non dimentico, si fa un'affermazione ovvia. E il perdono non è legato all'emozione ma alla volontà: è una scelta faticosa e consapevole di imitare Dio nel perdonare chi ci ha offeso. 


IL SAPERE IN PILLOLE : MERCOELEDI', 16 AGOSTO 2023
Inviato da Alba il 15/8/2023 18:20:00 (165 letture)


MERCOLEDI', 16 AGOSTO 2023


IL SAPERE IN PILLOLE 


Quanto sta a cuore il perdono, al Signore! Dopo avere chiesto ai suoi di diventare bambini, di lasciarsi condurre, di diventare compassionevoli, il Signore li invita a riflettere sulla prassi del perdono all'interno della comunità cristiana. Gli storici ci dicono che, con ogni probabilità, Matteo sta descrivendo la prassi usata nelle prime comunità nei confronti di un discepolo che commetteva un peccato pubblico. Prima un ammonimento privato, per non metterlo in imbarazzo, poi, in caso di recidiva, un ammonimento da parte dell'intera comunità. Ci sorprende quanto detto dal Signore: molto spesso, nella società ma anche nelle comunità, abbiamo sostituito questo garbato richiamo che denota attenzione e affetto con un'altra procedura: prima si sparla alle spalle, poi si fa finta di niente... Se davvero abbiamo conosciuto il Signore, se davvero ha segnato la nostra vita, se davvero ci siamo sentiti portare sulle spalle del buon pastore, anche le nostre relazioni cambiano, anche la nostra vita concreta viene contagiata e si converte. E denota, davanti al fratello che pecca, un dolore che è segno di affetto e volontà di aiuto. 

IL SAPERE IN PILLOLE : MARTEDI', 15 AGOSTO 2023
Inviato da Alba il 15/8/2023 7:40:00 (144 letture)


MARTEDI', 15 AGOSTO 2023


IL SAPERE IN PILLOLE 


Questa festa è anche la nostra festa, perché è una conferma della promessa di risurrezione che Gesù ci ha fatto. Prima la Chiesa ha definito Maria Immacolata, cioè libera dal peccato, libera di fidarsi ciecamente del Signore, affinché possa essere anche libera di dire di "si" alla proposta che il Signore le fa di diventare madre di Gesù. Finita questa sua vita, la chiesa dichiara che viene assunta alla gloria di Dio in anima e corpo. Ora Maria può vedere Dio, e può essere presente vicino a tutti noi, anche se siamo tanti e dispersi. E' una condizione che facciamo fatica ad immaginare, ma grazie alla quale molti la sentono vicina e attenta quando la pregano. Dire che viene assunta in anima e corpo è un modo di dire che è sempre lei, come anche noi saremo sempre noi, quando il Signore ci chiamerà a sé. Per questo è festa anche per noi: perché se Gesù è il primo risorto dai morti, Maria è la conferma che anche noi siamo chiamati a vivere in eterno con Dio e ad intercedere per i nostri cari.


 


IL SAPERE IN PILLOLE : LUNEDI', 14 AGOSTO 2023
Inviato da Alba il 13/8/2023 15:10:00 (150 letture)


LUNEDI', 14 AGOSTO 2023


IL SAPERE IN PILLOLE 


È questo il secondo annuncio della passione di Gesù, dove Egli, però, identifica i suoi carnefici, non come Scribi e Farisei, ma come gli uomini in genere, per sottolineare che della sua morte è responsabile tutto il genere umano, il peccato di ogni persona, vissuto in ogni tempo. I discepoli restano rattristati, perché non capiscono che la Sua morte, precede la gloria futura. Poi il Vangelo prende in considerazione un altro argomento, cioè la tassa religiosa, da pagare per il tempio, dovuta da tutti coloro che non erano sacerdoti. Gli esattori non hanno ben chiaro il ruolo esatto di Gesù, perciò chiedono a Pietro di pagare la tassa. Gesù dice che, essendo figli di Dio, non sarebbero tenuti a versarla, ma per non discutere, fa miracolosamente trovare a Pietro la moneta con cui pagare il tributo. E' la seconda volta che Gesù associa all'annuncio della sua passione, il tema della propria rivelazione come Figlio di Dio, quasi a sottolineare che Egli ha ricevuto proprio il compito di salire sulla croce. Egli sale sulla croce in quanto figlio. Per noi, questo significa che essendo anche noi figli, liberi dal mondo e dalle sue logiche, siamo chiamati, in quanto tali, ad accogliere la volontà di Dio e questo non deve rattristarci, perché se oggi la vita può sembrarci anche dura, la Resurrezione è l'unica parola che descrive pienamente il nostro destino futuro. Ricordiamocelo sempre, quando saremo nella lotta o nello sconforto, se anche ci sembra che Dio sia lontano, che ci abbia abbandonato, questo non è vero, Egli ci aspetta vittorioso, alla fine della battaglia.


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