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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI MAGGIO 2020
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Inviato da Alba il 23/5/2020 6:40:00 (378 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
Gli undici discepoli andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro indicato. Gli si prostrarono dinanzi, però avevano dei dubbi. Gesù si avvicinò a loro e disse che gli era stato dato ogni potere in cielo e in terra. Li inviò nel mondo e comandò loro di fare discepoli tutti i popoli della terra, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e insegnando loro ad osservare tutto ciò che Egli aveva comandato loro. Aggiunse poi che sarebbe stato con loro tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI MAGGIO 2020
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Inviato da Alba il 16/5/2020 9:10:00 (387 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
È giusto chiedersi, chi ama Cristo Gesù? E ancora. Come lo si ama? L'amore per Gesù è duplice perché nasce da una duplice fonte: dal Vangelo e dallo Spirito Santo. Dal Vangelo nasce l'amore che è obbedienza ad ogni legge morale o anche spirituale. Ogni Parola di Gesù va osservata. Ma poi vi è la seconda fonte, lo Spirito Santo. Alcuni Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Ogni membro del corpo di Cristo, mentre osserva la Legge di Cristo, obbedisce alla missione che lo Spirito Santo gli ha conferito mediante il carisma elargito. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo? Se non si vive l'amore che sgorga dal Vangelo, mai si potrà vivere l'amore che nasce dallo Spirito Santo. Più si cresce nell'amore secondo il Vangelo e più crescerà l'amore secondo lo Spirito di Dio. Chi vuole essere potentemente condotto dallo Spirito Santo, deve essere forte, anzi fortissimo nell'amore di obbedienza alla legge di Cristo. Si ama il Vangelo, si obbedisce ad esso, si ascolta la Parola di Gesù, lo Spirito Santo viene e prende dimora in noi, abita in noi. Ma qual è il fine per cui lo Spirito ci spinge e ci muove? Il fine è uno ed è sempre lo stesso, immutabile nei secoli: fare crescere in santità il corpo di Cristo, perché cresca nell'acquisizione di nuovi membri. Un corpo che non cresce di numero attesta che non cresce neanche in santità. La santità moltiplica i figli per il nostro Dio. Se non si cresce in santità, è segno che si è fuori dalla prima obbedienza: l'obbedienza ad ogni Parola di Gesù. Quando il cristiano è senza Vangelo è anche senza lo Spirito. Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci cristiani dalla vera obbedienza a Cristo e allo Spirito.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI MAGGIO 2020
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Inviato da Alba il 9/5/2020 6:50:00 (405 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
Disse Gesù ai suoi discepoli che avessero fede in lui e nel Padre. Nella casa del Padre vi sono molte dimore. Quando sarò andato via e vi avrò preparato un posto verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. Del luogo dove vado voi conoscete la via. Tommaso osservò che se non sapevano dove Lui andasse come facevano a conoscere la via? Gesù rispose che era lui la via, la verità e la vita. Nessuno va al Padre se non per mezzo di Gesù. Filippo chiese di mostrare loro il Padre e Gesù disse che chi ha visto lui ha visto il Padre. "Le parole che vi dico sono parole del Padre e io compio le sue opere. Credete in me, almeno per le mie opere. Chi crede in me anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di esse, perché io vado al Padre".
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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI MAGGIO 2020
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Inviato da Alba il 2/5/2020 6:20:00 (416 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
Disse Gesù che chi non entra nell'ovile dalla porta, ma vi sale da un'altra parte è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce. Egli chiama ogni pecora per nome e le conduce fuori. Cammina davanti a loro e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Non seguirebbero un estraneo perché non conoscono la sua voce. Gli ascoltatori di Gesù non capirono questo suo discorso, allora Gesù disse di nuovo che era lui la porta delle pecore e che quelli che erano venuti prima di lui erano ladri e briganti e le pecore non li avevano ascoltati. Aggiunse: "Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato, entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro viene per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza". Noi credenti siamo chiamati ad "ascoltare la sua voce" e a "seguirlo" senza porre condizioni.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE APRILE E INIZIO MAGGIO 2020
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Inviato da Alba il 25/4/2020 5:30:00 (422 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
Il primo giorno della settimana due discepoli erano in cammino per Emmaus, un paese distante circa undici chilometri da Gerusalemme e parlavano tra loro di ciò che era accaduto. Gesù in persona si accostò e camminava con loro, ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Gesù chiese di che cosa stavano parlando ed essi gli raccontarono di Gesù, potente in opere e parole che era stato preso e consegnato per farlo condannare e lo avevano crocifisso. Essi avevano sperato che fosse Lui a liberare Israele, ma ormai erano passati tre giorni da quando queste cose erano accadute. Alcune donne si erano recate al sepolcro e non lo avevano trovato. Avevano avuto una visione di angeli che avevano detto loro che Gesù era risorto. Alcuni di loro erano andati al sepolcro e avevano visto quello che avevano detto loro le donne, ma Lui non l'avevano visto. Gesù rispose loro che erano lenti di cuore a credere nei profeti. Gesù doveva patire queste sofferenze per entrare nella sua gloria. Cominciò a spiegare loro le Scritture e tutto ciò che si riferiva a lui, cominciando da Mosè e da tutti i profeti. Quando furono vicini al villaggio essi lo invitarono con insistenza a fermarsi con loro ed Egli accettò. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero, ma Egli sparì dalla loro vista. Si stupirono di non averlo riconosciuto prima, lungo il cammino quando spiegava loro le Scritture. Partirono subito per far ritorno a Gerusalemme, dove trovarono gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano che Gesù era risorto ed era apparso a Simone. Ed essi raccontarono ciò che era accaduto a loro e come Lo avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
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