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IL SAPERE IN PILLOLE : GIOVEDI', 28 SETTEMBRE 2023
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Inviato da Alba il 27/9/2023 19:50:00 (139 letture) |
GIOVEDI', 28 SETTEMBRE 2023
IL SAPERE IN PILLOLE
Possiamo cacciare tutti i profeti dalla nostra anima, e decapitarli. Possiamo fare come Erode, archiviare la scomoda pratica del Battista. Ma succede, come è successo al piccolo sovrano, di essere nuovamente travolti dalla Parola infuocata del profeta, che ci raggiunge in altro modo. Ora è Gesù che parla come lui, ora è il Nazareno a disturbare i sonni inquieti del dittatore. No, la profezia non può essere spenta. Possiamo uccidere i profeti, ridicolizzarli, ignorarli, ma la profezia non può finire. E finché esiste qualcuno che ci indica Dio e la verità dell'essere, che non tira diritto sulle nostre mancanze, che ci ama, perciò ci pungola e ci inquieta, senza giudicarci, abbiamo qualche speranza di conversione...
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IL SAPERE IN PILLOLE : MERCOLEDI', 27 SETTEMBRE 2023
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Inviato da Alba il 26/9/2023 21:50:00 (161 letture) |
MERCOLEDI', 27 SETTEMBRE 2023
IL SAPERE IN PILLOLE
Il Signore dona ai suoi discepoli e a noi la forza e il potere di guarire ogni infermità e di cacciare i demoni, la parte oscura. Anzitutto, scacciarli da noi stessi: siamo dei guaritori feriti e guariti, dei peccatori perdonati, consolatori consolati. Portiamo ciò che noi per primi abbiamo vissuto; diventiamo capaci di guarigione, non perché migliori, ma perché sappiamo come si fa, avendolo sperimentato sulla nostra pelle. Abbiamo ricevuto la forza e il potere, che sono dono di Dio, manifestazione dello Spirito Santo, non certo capacità che abbiamo acquisito o di cui ci vantiamo. E la forza e il potere sono a servizio degli altri, non certo di noi stessi! Portiamo agli altri ciò che noi per primi abbiamo ricevuto: l'incontro con il Dio di Gesù che sana e libera.
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IL SAPERE IN PILLOLE : MARTEDI', 26 SETTEMBRE 2023
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Inviato da Alba il 25/9/2023 20:00:00 (155 letture) |
MARTEDI', 26 SETTEMBRE 2023
IL SAPERE IN PILLOLE
Ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica, confrontarci quotidianamente con la Scrittura, farne una lettura spirituale, cioè nello Spirito Santo, e lasciarla calare nelle decisioni che dobbiamo affrontare, ci rende famigliari del Signore Gesù e suoi fratelli nella fede. È una delle tante inaudite verità del Vangelo, se preso sul serio: ai legami di sangue, al clan, alla famiglia intesa come tessuto sociale legato alla parentela, Gesù osa contrapporre l'idea di comunità e di discepolato. Scegliamo di essere fratelli e sorelle, perché non condividiamo più il sangue ma la fede, le scelte di vita, la conoscenza del Vangelo. È Cristo che ci ha scelti, Lui ci unisce e questo legame supera ogni differenza di etnia, di condizione, di cultura. Anche voi lo avete sperimentato: potete trovarvi in un paese straniero, con cultura e tradizioni molto diverse dalla vostra, ed incontrare una comunità cristiana che vive la vostra stessa speranza, che accoglie la stessa Parola, che professa la stessa fede. Meglio: se abbiamo avuto dei pessimi legami famigliari, possiamo crearne di nuovi a partire dalla stessa esperienza di ascolto della Parola.
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IL SAPERE IN PILLOLE : LUNEDI', 25 SETTEMBRE 2023
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Inviato da Alba il 23/9/2023 3:10:00 (173 letture) |
LUNEDI', 25 SETTEMBRE 2023
IL SAPERE IN PILLOLE
Quando la Parola abbondantemente seminata germoglia e porta frutto, anche chi gli è attorno beneficia della sua bontà e se ne nutre. Se davvero la Parola ci abita e orienta le nostre scelte, non siamo solo noi a gioire e godere della vita nuova in Cristo, ma anche chi ci sta attorno. Accade come se nella nostra vita si accendesse una luce che ci rischiara e rischiara anche l'ambiente che ci sta attorno. Ma, perché ciò accada, ci ammonisce Gesù, occorre mettere la lampada sul lampadario, in alto. Se la nostra fede, le nostre scoperte, la nostra vita interiore resta nascosta, abitualmente perché ci vergognamo del giudizio altrui, pensiamo di non essere pronti o capaci nel difendere le novità che abbiamo scoperto, difficilmente riusciremo a portare luce. Intendiamoci: Gesù non ci chiede di girare con pesanti croci appese al collo, come dei profeti apocalittici, ma di lasciare che la compassione e la tenerezza del Vangelo emergano dalle nostre scelte. Una battuta incoraggiante al collega d'ufficio, un sorriso, una richiesta di scusa, possono davvero rendere una bella testimonianza al Vangelo.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : DOMENICA , 24 SETTEMBRE 2023
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Inviato da Alba il 23/9/2023 3:00:00 (145 letture) |
Il Vangelo di questa domenica ci sembra alquanto strano! Ragionando secondo il nostro concetto di giustizia, proprio non riusciamo a capire. Vi è un padrone della vigna che, in orari differenti, manda operai a lavorare nella sua vigna. Con i primi che vanno a lavorare all'alba si accorda con loro per un denaro; poi ne manda altri dicendo: «ciò che è giusto ve lo darò». Poi esce a mezzogiorno e fa altrettanto. Poi esce verso le cinque e dice: «Perché siete qui senza far niente?... Andate anche voi nella mia vigna». Quando arriva la sera dobbiamo scoprire quanto il padrone darà agli ultimi e agli altri ai quali ha detto che avrebbe pagato il giusto. Cosa succede? Che appositamente chiama i lavoratori, iniziando dagli ultimi perché i primi li vedano: c'è una provocazione. Che cosa dicono i lavoratori che hanno lavorato tutta la giornata, pensando di ricevere di più, al vedere che il padrone dà a tutti un denaro? Mormorano contro il padrone: «Noi abbiamo sopportato il peso e il caldo». Ora, secondo la nostra logica è assurdo che dia paghe uguali; la consideriamo come un'ingiustizia perpetrata ai lavoratori della prima ora! Ma qui la parola ingiustizia non è proprio esatta. Infatti dice: «Io non ti ho fatto torto... io ho concordato per te con un denaro, sei forse invidioso?» Ecco la nostra mentalità: noi diamo se gli altri ci danno. Noi misuriamo tutto; diamo se riceviamo. L'ottica economica applicata alla fede diventa pericolosa, ci convince che possiamo ottenere dei benefici osservando determinate regole. Si elimina così l'ottica della gratuità. Per Dio, infatti, le cose funzionano secondo la grazia. Egli vuole che tutti gli uomini siano salvi. Vuole che tutti gli uomini lavorino nella sua vigna, vuole che tutti stiano nel suo amore, nella sua volontà, perché al di fuori di ciò vi è solo disperazione! Noi dovremmo essere felici che il Signore chiami gli ultimi, che questi giungano a conoscere l'amore di Dio. Dovremmo gioire invece di essere invidiosi! Chiediamo la grazia di saper gioire per ciò che di bello il Signore compie negli altri. Preghiamo perché tanti nostri fratelli e sorelle possano tornare al Signore.
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