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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE GIUGNO E INIZIO LUGLIO 2020
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Inviato da Alba il 27/6/2020 6:20:00 (379 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
"Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me. Al centro di tutto c'è il verbo amare. Gesù si rivolge ai suoi interlocutori affermando che: "Chi ama padre o madre, figlio o figlia più di lui non è degno di lui". Il concetto di fondo ruota intorno all'incapacità per l'uomo di amare in modo perfetto senza l'aiuto della grazia. A tale proposito il Vangelo afferma: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente, questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti". Secondo il pensiero cristiano nessuno può amare il proprio fratello, i propri genitori o propri figli se prima non ama Dio, perché come afferma l'Evangelista Giovanni "L'amore è da Dio" ed è proprio Dio che ci partecipa, attraverso la grazia, la capacità di amare in modo perfetto, come lui ci ha amato in Cristo. Abbiamo in noi il desiderio di amare, ma a causa del peccato originale non abbiamo la capacità di amare perfettamente, l'amore è l'inabitazione della Santissima Trinità nella vita dell'uomo, che attraverso la grazia, per usare un termine caro alla teologia orientale, viene elevato vicino a Dio attraverso la capacità di amare come lui ama. Ecco allora che le parole di Gesù non vogliono altro che indicare la via più perfetta dell'amore. Abbiamo bisogno di imparare ad amare. La scuola dell'amore richiede un esercizio ascetico costante e rigoroso. "Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà".
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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI GIUGNO 2020
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Inviato da Alba il 19/6/2020 17:50:00 (398 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». Dopo la discesa dello Spirito Santo, gli apostoli hanno cominciato ad annunciare il Vangelo, chiaramente e coraggiosamente, quando hanno aperto le porte del cenacolo e sono andati verso i quattro punti cardinali dell'universo. Nonostante l'opposizione incontrata, il Vangelo è stato fatto conoscere sempre di più e sempre meglio e, quando la fine del mondo sarà ormai prossima, l'umanità tutta ne sarà a conoscenza. Gesù dice anche: "Non preoccuparti troppo della sorte del Vangelo, e non avere paura della gente. Non temere nessuno se non Dio. Non è la morte la più grande sventura, ma la dannazione". Noi dobbiamo superare la paura della morte, così come le persecuzioni e le difficoltà di ogni giorno, mediante la fede nella divina Provvidenza, che protegge anche il più insignificante fra gli uccelli: il passero. La cosa più bella che l'uomo possa fare sulla terra, in mezzo a persecuzioni e sofferenze, è di essere testimone di Gesù. Anche se il martirio non è il destino di tutti i suoi discepoli, ognuno deve sempre e dovunque riconoscere la sua appartenenza a Cristo, con le parole e le azioni, la vita e il comportamento. E noi lo facciamo in special modo durante la Messa, nella quale, in comunione con l'intera Chiesa, annunciamo le grandi opere di Dio.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI GIUGNO 2020
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Inviato da Alba il 13/6/2020 6:50:00 (386 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
In quel tempo, Gesù disse alla folla: "Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo". Allora i Giudei si misero a discutere «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI GIUGNO 2020
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Inviato da Alba il 6/6/2020 6:40:00 (385 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
Questa domenica festeggiamo la Santissima Trinità ed ecco un testo molto serio estratto dal dialogo tra Gesù e Nicodemo. Gesù annuncia come Dio Padre abbia tanto amato il mondo da dare il suo unico figlio, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna. Che mistero d'amore grande! Solo passo dopo passo vi si può entrare. Il Padre ha inviato il Figlio, che ha accolto con tutto se stesso questo disegno d'amore, donandosi per noi. E ci ha donato lo Spirito, che ci fa sperimentare l'amore di Dio in noi, rendendoci capaci di donarci a nostra volta. Gesù ha pagato con la vita il prezzo del nostro riscatto. In Gesù Dio ci ha dato tutto. Chi crede non è condannato. Ma chi non crede è già stato condannato, dice Gesù. A quanta e quale bellezza rinuncia: all'inabitazione dello Spirito Santo nel cuore, al balsamo della sua misericordia, alla grazia dei sacramenti, al respiro dell'anima nella preghiera, alla forza vitale del suo amore che rende capaci di amare, alla luce potente della sua Parola. In questo giorno, ringraziamo il Signore per averci aperto gli occhi della mente e del cuore. E preghiamo perché tanti possano incontrarlo e scoprire che con Gesù si è più felici. Sappiamo infatti che chi accoglie Lui viene innestato nella Trinità, reso partecipe della sua stessa vita divina.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE MAGGIO E INIZIO GIUGNO 2020
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Inviato da Alba il 30/5/2020 8:10:00 (399 letture) |
PAROLA DELLA SETTIMANA
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo ed è la Persona divina che diffonde nel mondo la possibilità di imitare Cristo. Nell'insegnamento e nell'opera di Cristo, nulla è più essenziale del perdono. Egli ha proclamato il regno futuro del Padre come regno dell'amore misericordioso. Sulla croce, col suo sacrificio perfetto, ha espiato i nostri peccati, facendo così trionfare la misericordia e l'amore. Nella sua vittoria pasquale, egli ha portato a compimento ogni cosa. Per questo il Padre si compiace di effondere, per mezzo del Figlio, lo Spirito di perdono. Nella Chiesa degli apostoli il perdono viene offerto attraverso i sacramenti del Battesimo e della Riconciliazione e nei gesti della vita cristiana. Lo ha conferito al suo popolo con una grande autorità stabilendo che la salvezza fosse concessa agli uomini per mezzo della Chiesa! Questa autorità, per essere conforme al senso della Pentecoste, deve sempre essere esercitata con misericordia e con gioia, che sono le caratteristiche di Cristo, che ha sofferto ed è risorto, e che esulta eternamente nello Spirito Santo.
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