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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2020
Inviato da Alba il 14/11/2020 5:00:00 (294 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA


TERZA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2020


Gesù disse ai discepoli una parabola. Un padrone chiamò i suoi servi e disse che stava per partire. Consegnò ad un servo cinque talenti, a un altro due e ad un altro uno. Quando tornò chiese conto ai suoi servi. Il primo aveva guadagnato altri cinque talenti, il secondo ne aveva guadagnati altri due. Ricevettero i complimenti dal padrone. Il terzo servo disse che aveva scavato una buca e vi aveva nascosto il talento ricevuto. Il padrone gli disse che era stato malvagio e pigro. Avrebbe potuto portare il talento ai banchieri per farlo fruttare. Gli fece togliere il talento e lo diede a chi ne aveva dieci, poi disse:"A chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti". 



 


PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2020
Inviato da Alba il 6/11/2020 6:10:00 (324 letture)




PAROLA DELLA SETTIMANA



SECONDA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2020

Siamo nell'ambito di una parabola, dove si usa un linguaggio simbolico per dare un messaggio. Il regno dei cieli è il regno di Dio che proviamo a costruire oggi, dove viviamo. Cinque è simbolo di Israele, cosi come le vergini. Rappresentano la sposa che aspetta lo sposo, che è il Signore. Tutte si addormentano, come i discepoli nel Getsemani.  L'unica cosa che distingue questi due Israele è l'olio in piccoli vasi. L'olio è il carburante che ti da la forza per affrontare le situazioni. Può essere l'aver approfondito la Parola di Dio in modo che possa ispirarmi e consigliarmi al momento giusto, può anche essere l'essersi esercitati nella carità e nello spirito di servizio. Tutte cose che non si improvvisano ma che vanno coltivate. E' in piccoli vasi perché sono il frutto di tante piccole cose vissute. La vita è fatta di giornate, nelle quali facciamo tante piccole scelte. Se sono buone, costruiscono la fraternità e la famiglia. Questa è la buona notizia: nel bel mezzo della notte, simbolo di oscurità e quindi di difficoltà, il Signore viene, il Signore passa, come passò in Egitto per liberare il suo popolo. Il grido di entusiasmo viene da chi se n'è accorto, come Maria nel Magnificat. Non ci piace l'immagine di queste cosi dette buone che si comportano da cattive, ma va capito di cosa si parla: se l'olio è qualche cosa che ho assimilato ascoltando la Parola e esercitandomi nella carità, non sono in grado di darlo. Posso solo suggerire di fare la stessa cosa che ho fatto io per acquistarlo, e ci vuole tempo e impegno per riuscirci.  Non posso ricevere l'amore per una persona da un altro, nè ricevere i meriti di un servizio caritatevole fatto da altri. Ognuno di noi è il frutto di ciò che ha coltivato. Ogni tanto, nella nostra vita, il Signore passa. Signore ti prego, fa' che me ne accorga.








PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2020
Inviato da Alba il 31/10/2020 5:20:00 (282 letture)




PAROLA DELLA SETTIMANA


PRIMA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2020


 Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l'eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Beati i poveri in spirito, beati quelli che sono nel pianto, beati i miti, beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, beati i misericordiosi, beati i puri di cuore, beati gli operatori di pace, beati i perseguitati per la giustizia. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.


PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI OTTOBRE 2020
Inviato da Alba il 24/10/2020 5:40:00 (335 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA


QUARTA SETTIMANA DI OTTOBRE 2020


I farisei, avendo saputo che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, vollero metterlo alla prova. Un dottore della legge gli chiese quale fosse il più grande dei comandamenti. Gesù rispose che il più grande comandamento è di amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente. Il secondo, poi, è di amare il prossimo come se stessi. Da questi due comandamenti derivano tutta la Legge e i Profeti. Gesù disfa il repertorio molto complicato dei precetti dei farisei, e lo riassume nell'amore di Dio e del prossimo sopra tutto. Egli considera che questo è il primo comandamento, da cui tutti gli altri derivano. Di fronte a queste parole non possiamo fare altro che rivedere la nostra condotta, riconoscere i nostri errori e proporci in modo concreto di vivere per amore e di morire per amore. 

PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI OTTOBRE 2020
Inviato da Alba il 17/10/2020 5:20:00 (313 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA


TERZA SETTIMANA DI OTTOBRE 2020


In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Gesù non è il capo di un movimento di rivolta: il suo discepolo deve compiere i suoi obblighi civici. È in questo modo che l'ha capito la prima Chiesa. Soltanto a Dio si devono l'adorazione e il culto, e né lo Stato né alcun'altra realtà di questo mondo possono pretendere ciò che è dovuto esclusivamente a Dio.


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