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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI SETTEMBRE 2021
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Inviato da Alba il 11/9/2021 6:20:00 (770 letture) |
Gesù partì con i suoi discepoli e chiese loro che cosa la gente dicesse di lui, ed essi gli risposero che qualcuno diceva che era Giovanni il Battista, altri Elìa e altri uno dei profeti. Gesù chiese ancora che cosa dicessero loro di lui. Pietro gli rispose che Egli era il Cristo. Gesù ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo, ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse che non pensava secondo Dio, ma secondo satana e secondo gli uomini. Convocata la folla insieme ai suoi discepoli disse loro che, se qualcuno voleva andare dietro a lui, doveva rinnegare se stesso, prendere la sua croce e seguirlo. Aggiunse che chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa sua e del Vangelo, la salverà. Gesù, prendendo su di sé la nostra maledizione, ci restituì la benedizione dovuta ai figli di Dio. Infatti distruggendo con la morte di Croce il nostro peccato ci rivestì della sua benedizione, in modo che ora, Dio Padre, guardandoci ci vede rivestiti di Cristo, ci vede come il Figlio prediletto. Il Battesimo e la vita sacramentale operano proprio questo cambiamento in noi: da maledetti ci rendono benedetti. E ci rendono benedetti perché i sacramenti ci ridanno quella grazia che perdiamo se malauguratamente pecchiamo nuovamente. Quindi ora noi siamo posizionati in Cristo, rivestiti della sua giustizia.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE 2021
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Inviato da Alba il 4/9/2021 7:40:00 (554 letture) |
Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea nel territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano che aveva fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti. Per avvicinarsi a Gesù si devono fare alcuni passi, di cui il primo è di aprirsi alla solidarietà degli altri nella nostra condizione di povertà. Altri ci introducono a Gesù, ci fanno conoscere e amare Gesù all'interno di una comunità. Siamo grati che le persone solidali ci hanno aiutato a centrare la nostra vita su Gesù. Il secondo passo è di aprirsi all'azione di Gesù che ci chiama all'incontro personale con lui. Sentiamo di essere amati da Dio proprio come siamo in questa fase della nostra vita! Ma per sentire che Gesù è davvero al nostro fianco, accettiamo l'invito a stare con Lui nell'intimità della nostra preghiera, fuori dal caos del viavai delle faccende e delle relazioni quotidiane. Possiamo scegliere di vivere facendo l'opzione preferenziale per i poveri perché abbiamo già sperimentato di essere veramente amati da Dio così come siamo nell'intimità della nostra preghiera. Il terzo passo consiste nell'aprirsi all'azione di Gesù che ci dona lo Spirito Santo. La potenza divina dello Spirito Santo che agisce guidando le parole di Gesù e compiendo i suoi segni della liberazione, e che avrebbe risuscitato il corpo crocifisso di Gesù, posto sulla pietra del sepolcro, andò a toccare il corpo di quell'uomo nelle orecchie e nella lingua, là dove era necessario operare la guarigione. Il quarto passo consiste nell'aprirsi all'azione del Padre che ci restituisce alla comunione e ci manda in missione. Come quell'uomo, anche noi vogliamo uscire, vogliamo aprirci e parlare apertamente con gioia, annunciando che la pienezza della nostra vita sta nella comunione e nel rispetto reciproco, a partire dai più poveri.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE AGOSTO E INIZIO SETTEMBRE 2021
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Inviato da Alba il 28/8/2021 6:50:00 (534 letture) |
Si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate, gli chiesero perché i suoi discepoli prendevano cibo con mani impure. Gesù rispose loro che Isaia aveva profetato di loro, ipocriti, che onoravano Dio con le labbra, ma il loro cuore era lontano da Lui. Invano rendevano culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini, trascurando il comandamento di Dio. Chiamata di nuovo la folla, diceva loro che non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro. E diceva ai suoi discepoli che dal cuore degli uomini uscivano i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive venivano fuori dall'interno e rendevano impuro l'uomo. Gesù critica il formalismo vuoto e sterile dei farisei, la loro ricerca di sicurezza tradotta in pratiche rituali, che soffoca la novità, la bellezza e la fantasia di Dio. Gesù li condanna per due motivi. Il primo: hanno deformato il comandamento di Dio, mettendo in bocca a Dio leggi e norme degli uomini. Il secondo: non ci sono cose pure o impure ma è il cuore puro o impuro. Non è ciò che è fuori ma ciò che è dentro che consacra o contamina le cose e le persone. Tutto è secondo il tuo cuore. Il male non può entrare dall'esterno, può essere scelto liberamente dall'uomo ed essere da lui compiuto, con parole ed azioni. Non c'è niente che possa rendere impuro il discepolo tra le realtà che sono fuori del suo corpo: né il cibo, né il contatto, né le relazioni. C'è una frase di questo brano, che Gesù riprende da Isaia: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me." Le labbra cantano le lodi di Dio, ma le orecchie non sono pronte a custodire la Parola. Gesù non invita i suoi discepoli a trasgredire, ma invita chi è osservante ad esserlo veramente. E per essere veramente osservanti non bisogna salvare la forma, ma il cuore.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI AGOSTO 2021
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Inviato da Alba il 20/8/2021 9:30:00 (313 letture) |
Molti dei discepoli, dopo aver ascoltato Gesù, dissero che la sua parola era dura, difficile da ascoltare. Gesù disse che è lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla. Le parole dette da Lui erano spirito e vita, ma tra loro vi erano alcuni che non credevano. Nessuno può andare a Gesù se non gli è concesso dal Padre. Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Allora Gesù chiese ai Dodici se volevano andarsene anche loro. Gli rispose Simon Pietro che solo Lui aveva parole di vita eterna e che loro avevano creduto e conosciuto che Lui era il Santo di Dio. Il brano di Vangelo che si legge oggi è quello che conclude il lungo discorso sull'Eucaristia tenuto da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, il discorso che abbiamo letto a brani nelle scorse domeniche. "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue.", "Colui che mangia me.": queste e simili espressioni, da lui usate, non potevano lasciare indifferenti; sono così forti, che potevano suscitare solo una risposta decisa, di accettazione o di rifiuto. Ed ecco che da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Ma Gesù non cambiò niente, perché la verità era quella. La Chiesa trae la risposta anche ai suoi problemi di oggi. Le chiese si svuotano; le confessioni si fanno rare; preti e suore sono sempre meno; le convivenze non destano più meraviglia; quelli che si sposano in chiesa sono vistosamente in calo, e anche loro poi spesso divorziano; per tanti, il papa e i vescovi possono ben parlare: chi se ne importa? Insomma è in atto un'ennesima crisi, una delle tante che, ciascuna a modo proprio, nel corso dei secoli hanno investito il mondo cristiano. Che cosa farebbe Gesù? Non addomesticherebbe sicuramente la verità per essere accolto. Siamo noi che, se vogliamo essere dei veri cristiani, dobbiamo accogliere la verità, così come Gesù ce l'ha presentata.
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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI AGOSTO 2021
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Inviato da Alba il 14/8/2021 9:00:00 (799 letture) |
Furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli rimproverarono quelle persone. Gesù però disse di non impedire che i bambini venissero a lui, perché a chi è come loro appartiene il regno dei cieli. Dopo avere imposto loro le mani, andò via di là. Nuovamente troviamo i bambini come protagonisti della pagina di Vangelo di oggi. Siamo chiamati a diventare bambini per fare esperienza di tenerezza e diventare capaci di perdonare e di vivere da perdonati. E ci vuole un cuore da bambini per imparare a stupirci delle grandi cose che Dio ha compiuto in Maria e che continua a compiere in noi. Se diventiamo bambini, se lasciamo emergere in noi la parte più autentica e spontanea della nostra anima, la capacità di sognare, di emozionarci, di credere, possiamo tranquillamente avvicinarci a Gesù e, attraverso di lui, accedere a Dio. Ci benedice il Signore, impone le sue mani su di noi, ci invita a possedere il Regno. Proprio perché i bambini, come le vedove, come i poveri contemporanei di Gesù, fanno parte delle categorie deboli della società ebraica, gli invisibili ignorati da tutti ma ben presenti nel cuore di Dio. Lasciamo emergere in noi il bambino che ci abita, che realizza il Regno intorno a sé, che sa individuare la presenza di Dio in ogni cosa.
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