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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI OTTOBRE 2021
Inviato da Alba il 16/10/2021 5:20:00 (301 letture)


TERZA SETTIMANA DI OTTOBRE 2021


Gli apostoli Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, chiesero a Gesù di sedere, nella sua gloria, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Gesù chiese se potevano bere il calice che lui beveva, o essere battezzati nel battesimo in cui lui era battezzato. Gli risposero di sì. E Gesù disse loro che avrebbero bevuto quel calice e anche loro sarebbero stati battezzati nel suo stesso battesimo, ma non stava a lui concedere di sedere alla sua destra o alla sua sinistra. Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra loro però non era così; ma chi voleva diventare grande sarebbe stato servitore, e chi voleva essere il primo sarebbe stato schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. La lezione di Gesù è molto severa. Egli propone una nuova economia sociale: quella di una comunità senza potere la cui sola regola è servire, fino a offrire la propria vita per i fratelli, bevendo il calice fino all'ultima goccia. E per tutti i suoi membri, perché tutti sono fratelli. All'immagine del capo che comanda si oppone quella del capo che serve. Il suo prototipo è il Messia, diventato il Figlio dell'uomo, schiavo di tutti gli schiavi, per il riscatto dei quali egli offre quello che possiede e quello che è: tutto. Tutti i partecipanti devono aderire a questa regola: di essere servitori di tutti.

PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI OTTOBRE 2021
Inviato da Alba il 9/10/2021 7:50:00 (282 letture)


SECONDA SETTIMANA DI OTTOBRE 2021


Un tale corse incontro a Gesù e, gettandosi in ginocchio gli domandò che cosa dovesse fare per avere in eredità la vita eterna. Gesù gli disse che, conoscendo i comandamenti, doveva osservarli. Egli allora gli disse che li aveva osservati fin dalla sua giovinezza. Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse che gli mancava una cosa sola: vendere quello che possedeva e darlo ai poveri per guadagnarsi un tesoro in cielo, poi poteva seguirlo. Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato, perché possedeva molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli che era difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio. I discepoli erano sconcertati dalle sue parole, ma Gesù riprese e disse loro che era difficile entrare nel regno di Dio per un ricco. Essi, ancora più stupiti, si chiedevano chi potesse essere salvato. Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse che ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio. Pietro allora gli disse che loro avevano lasciato tutto e lo avevano seguito. Gesù gli rispose che non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa sua e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Per seguire Gesù occorre rinnegare se stessi e portare la propria croce. Occorre investire nel tesoro del cielo, e il cuore sarà libero di seguire Gesù e godere dell'amore di Dio.



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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI OTTOBRE 2021
Inviato da Alba il 2/10/2021 6:10:00 (274 letture)


PRIMA SETTIMANA DI OTTOBRE 2021


Alcuni farisei si avvicinarono a Gesù e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Aggiunsero che Mosè aveva permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla. Gesù disse loro che era stato per la durezza del loro cuore che egli scrisse questa norma. Ma dall'inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto. A casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. E Gesù disse loro che chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio. Gesù pone la donna sullo stesso piano del maschio: cosa incredibile per quel tempo! Dio è relazione, è contro la solitudine. Dio è Trinità.    Alcune persone gli presentarono dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro che lasciassero che i bambini andassero da lui. A chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. Aggiunse che chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso. E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.  Il bambino è l'immagine della fiducia totale. Sentirsi bambini significa sentirsi tra le braccia dell'amore, protetti e amati. Lì il bambino si sente a casa, non deve dimostrare nulla perché sa che è accettato per il solo fatto di esistere. 

PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE SETTEMBRE E INIZIO OTTOBRE 2021
Inviato da Alba il 25/9/2021 5:40:00 (368 letture)


FINE SETTEMBRE E INIZIO OTTOBRE 2021


Giovanni disse a Gesù di aver visto uno che scacciava demòni nel suo nome e voleva impedirglielo, perché non li seguiva. Ma Gesù disse di non impedirglielo, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel suo nome e subito possa parlare male di lui: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel suo nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il fuoco non si estingue. Ognuno di noi è responsabile di comportamenti buoni o di azioni cattive. Ma c'è un orizzonte uguale per tutti: la nostra morte fisica. La morte è l'unica certezza del futuro e può arrivare in qualsiasi momento. Al suo arrivo, non c'è più nulla da sperare per tutti i nostri progetti immediati. Ci sono molte persone che, quando arriva una grave malattia o si trovano di fronte alla morte imminente, si rendono conto di aver usato la loro libertà solo per soddisfare il loro egoismo e raggiungere mete puramente terrene. C'è un orizzonte che inizia qui ed ora, ma si raggiunge pienamente oltre la soglia della nostra morte: è il regno del Padre. Questo regno è una bella esperienza di comunione. Possiamo veramente sperimentare di sentire, tutti insieme, la gioia di essere figli dello stesso "Abbà" per il dono dello Spirito Santo che già abita nel tempio vivo del nostro fragile e vulnerabile corpo umano. Questa fantastica esperienza di comunione ci è stata offerta quando Gesù Cristo, l'eterno Figlio del Padre, si è fatto uomo come noi, è stato crocifisso, è morto per tutti noi e per la nostra salvezza ed è stato risuscitato per volere del Padre e ad opera dello Spirito Santo. Tutti voi che siete stati battezzati siete stati vestiti in Cristo. Se decidiamo che la meta del cammino della nostra vita sia il regno del Padre, ciò si realizza perché davanti ai nostri occhi, fuori di noi, scegliamo di avere la Parola di Dio e il nostro sguardo interiore si concentrerà solo su Cristo morto e risorto. Se scegliamo la lettura orante della parola di Dio, lo Spirito Santo in noi ci porta ad avere Gesù Cristo al centro del nostro cuore e a vivere per Cristo, con Cristo e in Cristo la nostra vita quotidiana.  Scartando la parola di Dio come oggetto principale del nostro sguardo, gettiamo lo sguardo sul denaro, sui piaceri dei nostri istinti egoistici, sulla ricerca del benessere individuale; trasformiamo in idoli il nostro lavoro, i nostri progetti, la nostra famiglia e il nostro popolo.

PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI SETTEMBRE 2021
Inviato da Alba il 18/9/2021 5:30:00 (370 letture)


TERZA SETTIMANA DISETTEMBRE 2021


Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma Egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro che il Figlio dell'uomo verrà consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà. Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro di che cosa discutessero per la strada. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro che se uno vuole essere il primo, dovrà essere l'ultimo di tutti e il servitore di tutti. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro che chi accoglie uno solo di quei bambini nel suo nome, accoglie lui; e chi accoglie lui accoglie Colui che lo ha mandato. Il santo Battesimo ci ha inseriti nella morte del Signore, ci ha resi conformi al suo sacrificio. Questa è la radice della nostra esistenza cristiana, la sua sorgente profonda: il frutto deve essere l'umiltà e l'esistenza che ne sgorga deve essere un'esistenza donata nel servizio. È questo un punto centrale della vita cristiana. In essa, e dunque nella Chiesa, la logica delle "precedenze" è completamente rovesciata: il primo è colui che si fa il servo di tutti, come Gesù, il cui primato è stato posto dalla sua obbedienza ed immolazione sulla croce. La vera dignità è nella possibilità offerta all'uomo di imitare l'umiltà del Verbo Incarnato. La Scrittura offre una garanzia inequivocabile: proprio i derelitti e gli abbandonati sono i prediletti del Signore, che alla fine darà a ciascuno secondo i suoi meriti, esaltando i piccoli e gli ultimi semplicemente perché accettano il loro stato di umili sottomessi e deferenti, che li mette in condizioni di fedeltà perenne a lui. Solo gli umili e i semplici, e per ciò stesso gli onesti e gli irreprensibili dispongono di tutte quelle caratteristiche per essere graditi a Dio e di meritare la sua ricompensa nella vita presente e nella dimensione futura di eternità. Il giusto è condannato a soffrire le umiliazioni altrui in questa vita, è costretto a soccombere e a tacere di fronte alle difficoltà, ma qualora non perda la speranza, otterrà il premio proporzionato alle pene a cui è costretto.  


 


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