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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021
Inviato da Alba il 20/11/2021 7:30:00 (611 letture)


QUARTA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021


Pilato chiese a Gesù se era lui il re dei Giudei. Gesù chiese se diceva questo da sé oppure altri gli avevano parlato di lui. Pilato rispose che la sua gente e i capi dei sacerdoti lo avevano consegnato a lui. Rispose Gesù che il suo regno non era di questo mondo; se il suo regno fosse di questo mondo, i suoi servitori avrebbero combattuto perché non fosse consegnato ai Giudei; ma il suo regno non era di quaggiù. Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Gesù lo confermò e aggiunse che suo compito era di dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità avrebbe ascoltato la sua voce. Per festeggiare Cristo, re dell'universo, la Chiesa non ci propone il racconto di una teofania splendente. Ma, al contrario, questa scena straziante della passione secondo san Giovanni, in cui Gesù umiliato e in catene compare davanti a Pilato, onnipotente rappresentante di un impero onnipotente. Scena straziante in cui l'accusato senza avvocato è a due giorni dal risuscitare nella gloria, e in cui il potente del momento è a due passi dallo sprofondare nell'oblio. Durante tutta la sua vita Gesù ha servito la verità, ha reso testimonianza alla verità. La verità sul Padre, la verità sulla vita eterna, la verità sulla lotta che l'uomo deve condurre in questo mondo, la verità sulla vita e sulla morte. Ecco cos'è essere re dell'universo: entrare nella verità e renderle testimonianza. Tutti i discepoli di Gesù sono chiamati a condividere la sua regalità, se ascoltano la sua voce. È veramente re colui che la verità ha reso libero.



PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021
Inviato da Alba il 13/11/2021 5:30:00 (573 letture)


SECONDA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021


Gesù disse ai suoi discepoli che dopo la tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Si vedrà il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino. Non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto a quel giorno o a quell'ora solo il Padre li conosce. E' un brano difficile, che non possiamo decifrare se non tenendo conto del suo genere letterario - quello apocalittico - e mettendo al centro della nostra lettura non la fine della storia, ma il finale che è bello. La storia andrà a finire bene. Quando Marco scrive questa pagina, i cristiani vivevano le prime persecuzioni. La situazione era drammatica, il cristianesimo sembrava alla fine ancora prima di iniziare. Nulla andrà perso. Ogni gesto d'amore sarà ritrovato nel cuore di Dio. Gesù non vuole terrorizzare e non annuncia catastrofi ma invita a guardare la vita di adesso con occhi nuovi. Se non viviamo da risorti qui, non risorgeremo nemmeno dopo. Tutta la vita, in fondo, è segnata dall'attesa. L'attesa è apertura all'imprevisto, accetta tutto ciò che le viene incontro. Non siamo noi a decidere cosa Dio deve darci. L'attesa si nutre di fiducia: crede che ogni arrivo abbia un senso, anche se non si comprende. Non preoccupiamoci se tutto cambia e si evolve, Dio resta per sempre! La bella notizia di questa Domenica è che il presente è gravido di una speranza che non rimarrà delusa. La fine del mondo non sarà una caduta nel nulla, ma un ingresso nella gloria. La sola cosa che conta è sapere che questo ritorno di Cristo ci sarà e che bisogna prepararsi ad esso, altrimenti ci si ritroverà irrimediabilmente esclusi dal Regno.

PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021
Inviato da Alba il 6/11/2021 9:10:00 (595 letture)



PRIMA SETTIMANA DI NOVEMBRE 2021

Gesù nel tempio diceva alla folla di guardarsi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Gesù, seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro che quella vedova aveva offerto più di tutti gli altri, perché aveva donato tutto quello che aveva per vivere. Dio si sa rendere vicino ai più deboli. Quella vedova dona pochi soldi, ma molto amore. E' maestra di generosità. Dio non giudica dall'apparenza, ma guarda il cuore. Gesù vuole che guardiamo in noi stessi. La salvezza non è una questione di successo. Il Signore chiede che si abbia un cuore puro, una fede autentica, una fiducia totale. Questa donna non ha nulla. È vedova, e dunque senza appoggio e senza risorse. È povera, senza entrate e senza garanzie. Eppure dà quello che le sarebbe necessario per vivere, affidandosi a Dio per non morire. Quando la fede arriva a tal punto, il cuore di Cristo si commuove, poiché sa che Dio è amato per se stesso. L'avvenire della Chiesa, il nostro avvenire, per i quali le apparenze contano tanto, è nelle mani di questi veri credenti.

PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE OTTOBRE E INIZIO NOVEMBRE 2021
Inviato da Alba il 29/10/2021 12:40:00 (651 letture)


FINE OTTOBRE E INIZIO NOVEMBRE 2021



Uno scriba chiese a Gesù quale fosse il primo di tutti i comandamenti e Gesù rispose che il primo comandamento dice di ascoltare Dio che è l'unico Signore e di amarlo con tutto il cuore e con tutta l'anima, con tutta la mente e con tutta la forza. Il secondo dice di amare il prossimo come sè stessi. Lo scriba ammise che quello valeva più di tutti gli olocausti e i sacrifici. Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse che non era lontano dal regno di Dio.  A Dio importa anzitutto l'amore. Dalla liturgia e dall'Eucaristia ci viene la possibilità dell'amore. Se comprendiamo questo siamo vicini al Regno. L'amore verso Dio e l'amore verso il prossimo, sono due comandamenti che si illuminano a vicenda. Chi ha bisogno della mia carità, del mio amore, chiunque egli sia, costui è il mio prossimo. Allora se uno mi ha offeso, per me costui è più prossimo di chi non mi ha offeso: perché in questo caso il mio amore è veramente un dono senza interesse. Se uno ha bisogno di me e non può contraccambiare in niente il bene che io gli ho fatto o gli farò, costui è il mio prossimo, il prossimo che io posso amare gratuitamente. Per mettere in pratica il comandamento dell'amore abbiamo bisogno di essere sostenuti dal Signore Gesù che intercede per noi presso il Padre. Diceva Sant'Agostino che nell'amare Dio, amo anche l'uomo, e nell'amare l'uomo, amo anche Dio.


PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI OTTOBRE 2021
Inviato da Alba il 23/10/2021 11:10:00 (276 letture)


QUARTA SETTIMANA DI OTTOBRE 2021


Mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco e sedeva lungo la strada a mendicare, sentendo che passava Gesù, cominciò a gridare che avesse pietà di lui. Gesù lo fece chiamare ed egli balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli chiese che cosa volesse ed egli rispose che voleva di nuovo vedere. Gesù gli disse che la sua fede lo aveva salvato. E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. Quanto è bello ed importante parlare a tu per tu con Dio nella preghiera. E qui siamo in un contesto di preghiera di impetrazione e di richiesta di grazia. Con poche parole il cieco, mediante la fede, è guarito dalla sua cecità fisica e dalla cecità spirituale al punto tale che si è messo a seguire Gesù lungo la strada. Diventa discepolo anche lui e lo fa con la gioia del cuore. Ridonaci, Signore, la vera vista, quella della fede. Le necessità di qualsiasi genere, soprattutto spirituali ed interiori, ci dovrebbero spingere nella giusta direzione, che è quella della Chiesa, della preghiera, della celebrazione eucaristica, della confessione e dell'abbandono fiducioso in Dio. Signore abbi pietà di noi, ridonaci la vera vista, quella dell'anima e non solo quella del corpo. Ascolta il grido della nostra preghiera.


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