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PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE GENNAIO E INIZIO FEBBRAIO 2022
Inviato da Alba il 28/1/2022 10:20:00 (226 letture)


FINE GENNAIO E INIZIO FEBBRAIO 2022


A Nazaret gli uomini rifiutano Gesù, perché chiede un cambiamento radicale di vita, di abitudini, di mentalità. Allora trovano tanti pretesti per sfuggire ai suoi ammonimenti. Il mondo ha bisogno di profeti del Vangelo, oggi più di ieri. Anch'io sono invitato a testimoniare il Vangelo con la vita e la parola, in tutte le situazioni di ogni giorno: famiglia, lavoro, scuola, conversazioni, impegno di carità e attenzione all'uomo. Debbo chiedermi: chissà se la gente che mi avvicina riceve da me uno stimolo al bene? Ma prima ancora mi pongo questa domanda: come accolgo Gesù, che ogni giorno m'invita alla conversione? I miei criteri di giudizio e di scelta, non entrano in crisi quando leggo il Vangelo? È una verifica che dovrei fare con serietà, nella preghiera. Altrimenti, a cosa serve dirsi cristiano, se poi rifiuto ogni giorno l'invito di Gesù alla conversione? Gesù disse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova di Sarèpta di Sidòne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma Egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.  La storia della salvezza è la storia dell'amore di Dio per l'umanità, che giunge a pienezza in Gesù, venuto a "sposare" l'umanità. Il suo progetto di salvezza si realizza anzitutto attraverso la sua parola che compie le profezie, proclamando l'anno di grazia del Signore, cioè la salvezza preannunciata dai profeti. I concittadini di Gesù sono meravigliati delle "parole di grazia" che escono dalla sua bocca. Solo che a loro interessa non di comprendere il suo messaggio, ma di avere interessi concreti dalla sua fama; pensano ai vantaggi materiali da ottenere dal fatto di avere un concittadino importante. Gesù se ne rende conto e li delude; citando la vicenda del profeta Elia, annuncia la verità della sua missione: lui non è venuto per piccoli interessi locali, ma per una scelta d'amore verso tutta l'umanità, a partire dalle categorie più povere e sofferenti della società, le vedove e i lebbrosi. L'entusiasmo iniziale dei nazaretani si tramuta in odio, al punto di tentare perfino di ucciderlo.




PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI GENNAIO 2022
Inviato da Alba il 22/1/2022 7:00:00 (363 letture)


QUARTA SETTIMANA DI GENNAIO 2022


Gesù opera con la potenza di Dio, difatti lo Spirito è su di Lui. La sua non sarà un'opera umana, meno che mai politica, ma la rivelazione del progetto di Dio. La sua missione è quella di accogliere misericordiosamente tutti gli uomini per liberarli. È il compimento della profezia di Isaia e Gesù se ne appropria. A Nazaret, quel sabato, Gesù annuncia il tempo nuovo che non avrebbe più avuto per protagonista l'uomo, ma "Dio fatto uomo". La gente della sinagoga sente allora con chiarezza dell'inizio di "un anno della grazia del Signore". In sostanza il Vangelo dice: non sono gli ordinamenti umani a salvare l'umanità, ma lo Spirito del Signore. C'è tanta speranza, perché ci assicura che lo Spirito è su Gesù e, perciò, su tutti quelli che fanno comunione con Lui.  Questo riguarda l'oggi: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi ascoltate". L'oggi storico di Gesù diventa, per la forza dello Spirito, l'oggi liturgico della Chiesa, quello di ogni Santa Messa. La predica di Nazaret diventa oggi storia nostra.  Gesù legge, poi in tutta umiltà, riavvolge il rotolo, lo consegna e si siede. Non cerca approvazione alcuna, Lui, l'inviato di Dio; annuncia la buona notizia e poi si mette da parte, si siede e tace. Tuttavia ciò che è stato annunciato ha risvegliato negli ascoltatori una sete e una fame mai soddisfatte. La Parola diventa viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa scruta i sentimenti e i pensieri del cuore.

PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI GENNAIO 2022
Inviato da Alba il 15/1/2022 8:10:00 (195 letture)





TERZA SETTIMANA DI GENNAIO 2022



L'unico e medesimo Spirito distribuisce i doni a ciascuno come vuole. Oggi la Liturgia ci fa un grande regalo, mentre muoviamo i primi passi nel Tempo Ordinario. Ci viene subito incontro Maria, la Madre di Gesù, nel racconto evangelico delle Nozze di Cana. Attraverso questo episodio l'evangelista Giovanni già ci fa intravedere quella missione materna che Gesù affiderà a Maria alla fine del Vangelo, donandola come Madre alla Chiesa nella persona del discepolo amato. Maria non ha dubbi: Gesù interverrà. Ma non da solo. Avrà bisogno dell'obbedienza di quei servitori, della loro fatica nel riempire e portare le anfore, non certo leggere, se piene d'acqua fino all'orlo, avendo da ottanta a centoventi litri di capacità! Gesù ha bisogno di noi per compiere prodigi e miracoli. Bisogna bussare al Cuore di Dio con la fiducia dei figli. Bisogna dire ogni giorno il nostro Sì "a quello che Lui ci dirà", e partecipare senza riserve alla sua Opera di salvezza, ciascuno secondo la manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. Possa Dio nella sua infinita misericordia compiere ancora il suo Miracolo: la nostra fede; affinché anche oggi nel nostro cuore, nelle nostre case, nei nostri ambienti, nelle nostre strade e nelle nostre chiese si possa vedere e testimoniare che Egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui.

PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI GENNAIO 2022
Inviato da Alba il 9/1/2022 3:40:00 (237 letture)


SECONDA SETTIMANA DI GENNAIO 2022


La domenica 9 gennaio 2022 è l'ultimo giorno del Tempo di Natale e il lunedì 10 gennaio inizia la prima parte del Tempo Ordinario. Lo Spirito Santo giunge ad attestare in modo solenne la divinità di Gesù nel momento in cui ha compiuto, come un uomo qualsiasi, il gesto penitenziale, essendosi sottoposto al battesimo di Giovanni. Cristo, vero Dio e vero uomo, ci insegna la verità del nostro essere. Feriti dal peccato, purificati dal Battesimo, ad ogni passo possiamo scegliere Dio e il suo amore o rifiutarlo. Seguire le orme di Gesù, significa assicurarsi un cammino che, nonostante sia stretto e sassoso, conduce alla vita eterna, alla vera beatitudine. Mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, che aveva 30 anni, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Abbiamo appena celebrato la festa dell'Epifania, che non è la festa dei Re Magi. Epifania significa manifestazione; la festa, dopo il Natale che celebra il fatto della nascita di Gesù, vuole ricordare il perché egli è nato: non per restare nascosto, o per rivelarsi a qualche privilegiato, ma per farsi conoscere da tutti. Gesù non aveva peccati; non aveva dunque bisogno del battesimo che impartiva Giovanni; nondimeno, vincendo le resistenze di quest'ultimo, volle anche lui sottoporsi al rito. Alla luce di quanto è successo poi, si comprende il perché: mettendosi tra i peccatori, Gesù voleva significare che assumeva su di sé le loro colpe, per espiarle col sacrificio della croce. Questo avvenimento rivela la Trinità; la voce è quella del Padre, che si rivolge al Figlio, presente lo Spirito Santo: ecco l'unico Dio in tre Persone. Si manifesta anche la compresenza in Gesù della divinità e della umanità; l'uomo che esce dall'acqua è riconosciuto dal Padre come il suo amato Figlio: Gesù è uomo e Dio.


PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI GENNAIO 2022
Inviato da Alba il 1/1/2022 6:50:00 (254 letture)


PRIMA SETTIMANA DI GENNAIO 2022


L'evento dell'incarnazione del Verbo è la rivelazione perfetta del mistero di Dio. Il disegno misterioso di Dio sull'umanità ora è pienamente svelato: a chi accoglie il Verbo fatto carne viene donato il potere di diventare figlio di Dio. È la suprema rivelazione della dignità di ogni persona, della singolare preziosità di ogni uomo. Abbiamo ascoltato il prologo del quarto Vangelo,  ma, se già è stato letto nel giorno di Natale, perché la Chiesa oggi lo ripropone? Lo fa perché ci invita a tornare a Betlemme, a rimetterci dinanzi al presepio e contemplare il grande mistero dell'Incarnazione, della Parola che si è fatta carne: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio». Ma l'umanità accoglie il progetto di Dio? Essere veri credenti è difficile: la fede è una vera lotta con se stessi e con il proprio orgoglio; la fede è consegnarsi a Dio, è lasciarsi condurre da lui. L'evangelista Luca, nel suo Vangelo, riferisce un formidabile interrogativo posto da Gesù: «Il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». A questa domanda il Vangelo non dà risposta perché la risposta la deve dare ciascuno di noi. San Giovanni scrive che «la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta». Dio è la vita: è possibile chiudersi a Dio, è possibile rifiutarlo, ma senza Dio si muore. Scrive san Giovanni: «senza di me non potete far nulla». Noi non possiamo vivere senza Dio, non possiamo vivere senza la luce e, nonostante le nostre fragilità, non dobbiamo mai perdere la fede in Dio, in Colui che tutto può»!  I Padri della Chiesa asseriscono che i semi del Verbo sono in ogni persona, e questo ci riempie di gratitudine e di speranza. Però, se la luce spesso non trova accoglienza dipende anche da noi cristiani, che invece di dare testimonianza alla luce continuiamo a brancolare nelle tenebre in mezzo ad ambiguità e a compromessi. Il Vangelo di oggi ci invita ad incontrare Cristo, che è la luce vera, ad incontrare il «Verbo che si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità». La Parola eterna si è fatta carne, Colui che era fin da principio si è fatto uomo, l'Invisibile si è fatto visibile. Sì, la vita eterna di Dio si è manifestata come vita di quel Gesù che ha potuto essere ascoltato, visto, contemplato. Il prologo si conclude con quell'affermazione straordinaria che contiene in sé tutta la singolarità del cristianesimo: «Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è Lui che lo ha rivelato». Questa verità richiede solo un ascolto obbediente alla parola del Salvatore e a vivere facendo sempre la volontà del Padre nostro che è nei cieli. 

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