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PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI MARZO 2022
Inviato da Alba il 5/3/2022 6:00:00 (216 letture)


PRIMA SETTIMANA DI MARZO 2022


Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, e rimase senza mangiare. Poi fu tentato dal diavolo, che gli chiese di adorarlo. Poi lo condusse a Gerusalemme sul punto più alto del tempio e gli propose di gettarsi giù, perché gli angeli lo avrebbero custodito. Gesù gli rispose che non si deve mettere alla prova il Signore. Il diavolo poi si allontanò da lui. Nessuno di noi può sentire estranea questa pagina del Vangelo: Gesù non accetta il peccato. Incarnandosi e vivendo le tappe della normale crescita di ogni uomo, vediamo come Gesù sia consegnato alla debolezza di ogni persona, perciò rispecchia la condizione di noi tutti. L'uomo abitato da Dio può riconquistare quella pienezza di libertà compromessa con il primo Adamo. Soltanto in Gesù riesco a superare le tentazioni che mi disturbano. Non è solo, il Signore, neanche nel deserto: lo Spirito Santo e il Padre lo abitano e lo rendono forte. Nei momenti difficili ricorderò anche a me stesso che le mie inclinazioni e la mia istintività non dicono tutto di me; mi ricorderò che anche, soprattutto in quei momenti il Signore è dentro di me e mi parla. Un piccolo atto di donazione a Lui sarà causa di grazie infinite.

PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE FEBBRAIO E INIZIO MARZO 2022
Inviato da Alba il 26/2/2022 1:40:00 (484 letture)


FINE FEBBRAIO E INIZIO MARZO 2022


Chi vuole condurre da solo la propria vita è come un cieco che conduce un altro cieco. Il maestro è Gesù, e noi siamo i suoi discepoli, cioè coloro che si lasciano istruire da lui, che riconoscono la sua autorità sovrana e si fidano delle sue parole. Ogni uomo deve, nel corso di tutta la sua vita, riconoscersi discepolo di Gesù: seguirlo, obbedirgli e quindi ascoltarlo, al fine di mettere in pratica il suo insegnamento che ci conduce alla vita. L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male.  Il Cristo risorto ci avverte: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro». Noi vogliamo essere discepoli ben preparati, che fanno la scelta di essere come Gesù, nostro unico Maestro e Signore, che ci parla con sapienza e ci insegna con amore, liberandoci dalle tentazioni. Vogliamo essere umili discepoli del Maestro. Fatichiamo ad essere misericordiosi, come Dio nostro Padre è stato e continua ad essere: amorevole, paziente e fedele verso di noi. Parliamo facilmente male degli altri, diciamo pettegolezzi, giudichiamo persone ed eventi istintivamente e senza prudenza, diventando segno di tenebra e non segno della luce della carità, che lo Spirito Santo, che abita in noi ci suggerisce. Siamo invitati tutti a diventare umili: «Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Il nostro tesoro sia la Parola di Dio, con l'acqua viva dello Spirito Santo! Chiediamo al Cristo risuscitato che sia lui la nostra guida. Vogliamo che la linfa che scorre nel nostro corpo,  sia il tesoro della Parola di Dio e dell'Eucaristia, perché di essa ci nutriamo ogni volta che ci incontriamo per celebrare il giorno del Signore. Così saremo educati a crescere giorno dopo giorno, perché piantiamo le radici dell'albero della nostra vita «nella casa del Signore». Chiediamo a Cristo risuscitato di insegnarci a pregare la Parola di Dio ogni giorno della nostra vita, per testimoniare a tutti quanto sia bello rendere grazie al Signore. Grazie Gesù, che hai vinto la morte e ci hai resi saldi, progredendo sempre più nell'opera del Regno del Padre, certi che la nostra fatica di essere tuoi discepoli non è vana. Solo tu, Gesù, sei colui che parla con sapienza, Tu sei colui che insegna con amore. La tua vita in totale obbedienza è per noi luce, cammino, vigore.

PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA ETTIMANA DI FEBBRAIO 2022
Inviato da Alba il 16/2/2022 8:50:00 (224 letture)


TERZA SETTIMAna DI FEBBRAIO 2022


Il Vangelo ci propone oggi la rinuncia alla vendetta e alla violenza. Al loro posto, Gesù impone ai suoi discepoli il comandamento dell'amore per i propri nemici. Di Gesù si può dire qualsiasi cosa, tranne che non abbia conosciuto la cattiveria. Egli ha conosciuto bene che cosa voleva dire essere detestato, spogliato, percosso e ucciso. Egli ha amato coloro che lo odiavano, ha dato più di quanto non gli fosse stato tolto e ha benedetto coloro che lo maledicevano. Gesù ha superato il male attraverso la sofferenza. Ed è per questo che la sola giustificazione possibile di questi comandamenti di Gesù è la sua croce. Solo colui che dice "sì" alla croce di Cristo può obbedire a tali precetti e trovare nell'obbedienza il compimento della promessa contenuta in essi: il bene trionfa sul male attraverso l'amore. La Chiesa ci presenta tanti uomini e donne che hanno vissuto amando i propri nemici, perché si sono fidati di Gesù. Il mondo ci offre il suo progetto di vita che è quello di pensare solo a se stessi. Gesù ce ne offre un altro che è davvero il massimo, perché ci porta a non escludere nessuno dall'amore, neppure i nemici e coloro che ci fanno del male. Come credenti in Gesù, dal giorno del nostro Battesimo, abbiamo scelto di percorrere questa strada. Lui l'ha percorsa prima di noi e ci incita ad imitarlo. Il Vangelo è una proposta per persone forti nel bene, nel buono e nel bello. Tutto questo non è l'impegno di un giorno o di un momento,  ma  di ogni attimo della nostra vita, in cui abbiamo l'opportunità di esercitarci nell'amore.



PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI FEBBRAIO 2022
Inviato da Alba il 11/2/2022 13:00:00 (231 letture)


SECONDA SETTIMANA DI FEBBRAIO 2022


 


Nel Vangelo di Luca, le beatitudini si rivolgono a coloro che hanno già scelto il Signore, ai discepoli. Seguirlo significa abbandonare tutto, rinunciare agli agi, essere detestati, allontanati dalle cerchie del potere, dai soldi e dall'onore. Il Vangelo di oggi riporta le Beatitudini, che trasformano le vedute normali dell'uomo per mostrare quello che la Parola di Dio suggerisce. Gesù aveva appena scelto i dodici apostoli, per vivere in atteggiamento di preghiera quella scelta importantissima del gruppo che sarebbe diventato, dopo la sua morte e risurrezione e sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, la base solida dell'edificazione della Chiesa, che avrebbe avuto in lui, morto e risuscitato, la sua pietra angolare. Pensando ai ricchi, «che hanno già la loro consolazione», Gesù li mette in guardia su tre atteggiamenti, che danno l'illusione della felicità, ma portano al fallimento e all'inutilità nella loro vita: l'attaccamento avido ai beni materiali a causa dell'idolatria del denaro, la ricerca insaziabile di soddisfare i propri desideri egoistici, rincorrendo tutti i piaceri della carne, sapendo che il denaro permette di fare ciò che si vuole. Mentre i poveri trovano luce e forza nella parola di Dio, i ricchi entrano nei circoli di coloro che progettano i propri interessi, e facilmente deridono e giudicano male le persone più umili. Devo trovare il senso della Parola di Dio, pregandola e meditandola giorno e notte incessantemente. Gesù ha parole di saggezza e un insegnamento di amore per i ricchi. Gesù parla con amore, lamentando, senza condannare e senza voler punire, i ricchi che hanno abbondanza e cercano la lode degli altri. Tutto è vanità, perché tutto passa, di questa esistenza che conduciamo sotto il sole. Che senso ha spendere tutte le energie della tua vita per aumentare la proprietà della terra, accumulare denaro in banca, dare la priorità al lavoro redditizio a dispetto delle relazioni familiari, della giustizia sociale e della cura per tutta l'opera della creazione? Quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. Se esaminiamo i Vangeli, scopriamo che Gesù ha parole forti contro l'attaccamento dei cuori umani all'idolatria del denaro. Gesù chiamò Matteo il pubblicano per diventare uno dei dodici. Matteo, come tutti i pubblicani, era "malato" per il suo attaccamento al denaro, ma lasciò tutto e seguì Gesù. Gesù ha uno sguardo preferenziale verso i poveri. Egli parla con amore, guardando con affetto e preferenza ai poveri che hanno fame e piangono. Essi scopriranno di essere i figli prediletti del Padre, rivolgendo il loro cuore e la loro mente alla lettura orante della Parola di Dio. Comprendono che è importante cercare il Regno di Dio, sapendo che tutto ciò che è necessario alla vita gli sarà dato abbondantemente e il loro pianto si trasformerà in sorriso.


PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI FEBBRAIO 2022
Inviato da Alba il 5/2/2022 7:40:00 (221 letture)



PRIMA SETTIMANA DI FEBBRAIO 2022



Prima di essere la pietra su cui Cristo avrebbe fondato la sua Chiesa, Simon Pietro è stato colui che ha percorso per intero il cammino pieno di passione impulsiva ed insieme di incertezze verso il suo Signore. Egli è stato in questo modo colui che ha percorso, prima di noi, l'itinerario che a ciascuno di noi è chiesto di percorrere. Simone era un pescatore: ciascuno ha il suo lavoro e a ciascuno può capitare di faticare nel buio di tante notti e di non prendere nulla. Ma interviene quella Presenza che chiede di lavorare sulla sua parola, cioè di vivere la propria esistenza all'interno di quell'avvenimento potente che è Cristo Signore e allora il nostro lavoro e la nostra esistenza trovano una fecondità mai prima conosciuta. In questo stesso momento ciascuno di noi percepisce la propria distanza da quell'abbraccio misericordioso ed insieme la propria estrema vicinanza. Non saremo chiamati a fare altre cose, ma a farle per un altro scopo. Così Pietro continuerà ad essere pescatore, ma da allora in poi sarà pescatore di uomini. «Per grazia di Dio sono quello che sono e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi ho faticato più di tutti loro, non io però ma la grazia di Dio che è in me» Interessante e ardito questo modo in cui il grande Apostolo Paolo parla di sè. La sua è una espressione forte, lontanissima da certe dichiarazioni di falsa umiltà in cui il cristiano di nome asserisce di essere peggio di niente. Signore, rendimi umile nel cuore come Paolo. Se c'è qualcosa di bello, di buono, di utile agli altri, non voglio negarlo; rendimi però verace e trasparente; sì, quel che di positivo c'è in me è tuo continuo dono. Che io non me ne appropri ma lodi e ringrazi il Signore, servendomene per migliorare me e fare del bene al mio prossimo. Essere se stessi secondo il Vangelo è scavare a fondo fino a scoprire il dono insostituibile che esiste in ogni essere. Grazie a quel dono specifico, che non coincide col dono di nessun altro, l'uomo si realizza in Dio.


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