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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI APRILE 2022
Inviato da Alba il 9/4/2022 8:50:00 (205 letture)



SECONDA SETTIMANA DI APRILE 2022

Festeggiamo oggi l'entrata messianica di Gesù a Gerusalemme; in ricordo del suo trionfo, benediciamo le palme e leggiamo il racconto della sua passione e della sua morte. La sofferenza fa parte della missione del servo. Essa fa anche parte della nostra missione di cristiani. Non può esistere un servo coerente di Gesù se non con il suo fardello, come ci ricorda il salmo di oggi. Ma nella sofferenza risiede la vittoria. "Egli spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce". L'intera gloria del servo di Iahvè è nello spogliarsi completamente, nell'abbassarsi, nel servire come uno schiavo, fino alla morte. L'elevazione divina di Cristo è nel suo abbassarsi, nel suo servire, nella sua solidarietà con noi, in particolare con i più deboli e i più provati. La divinità è l'amore che si è manifestato con più forza proprio sulla croce, dalla quale è scaturito il grido di fiducia filiale nel Padre. "Dopo queste parole Egli rese lo spirito", e noi ci inginocchiamo - secondo la liturgia della Messa - e ci immergiamo nella preghiera e nella meditazione. Questo istante di silenzio totale è essenziale, indispensabile a ciascuno di noi.

PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI APRILE 2022
Inviato da Alba il 2/4/2022 10:40:00 (423 letture)


 



PRIMA SETTIMANA DI APRILE 2022


 



E' vicino il momento in cui Cristo farà la rivelazione più radicale e più incomprensibile per l'uomo: morire sulla croce. È uno "scandalo per gli Ebrei, follia per i popoli pagani". Già prima Gesù aveva parlato ai suoi discepoli della croce, che li stupì e li confuse. Gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». Gesù mette in evidenza l'ipocrisia dei farisei, invitando chi è senza peccato a scagliare per primo la pietra contro la donna. Mette in evidenza la loro ignoranza colpevole della legge che insegna che Dio, essendo potente sovrano, giudica con moderazione e governa con indulgenza, perché Egli opera tutto ciò che vuole. Infine, e questo è il punto più importante del Vangelo, Gesù insegna alle folle che non esiste più grande manifestazione di potere che il perdono. La morte stessa non ha un così grande potere. In effetti, solo il potere di Cristo, che muore crocifisso per amore, è capace di dare la vita.  

PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE MARZO E INIZIO APRILE 2022
Inviato da Alba il 25/3/2022 12:20:00 (445 letture)


FINE MARZO E INIZIO APRILE 2022


La Chiesa, Madre e Maestra, suggerisce alla nostra meditazione in questo tempo quaresimale la parabola del "fariseo e del pubblicano". Non lasciamoci sfiorare dalla tentazione dell'orgoglio, cioè di sentirci migliori degli altri. Nella preghiera del fariseo egli nomina Dio solo all'inizio, perché poi Dio scompare subito per lasciare spazio esclusivamente al suo io ingombrante che occupa tutta la sua pseudo-preghiera. Il pubblicano tutto al contrario: fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto e fece una preghiera brevissima: «O Dio, abbi pietà di me peccatore». La parabola ci fa conoscere alla fine il giudizio di Dio: il fariseo, che rendeva grazie per la propria giustizia, ritorna a casa non giustificato, mentre il pubblicano, che si era riconosciuto peccatore, torna a casa giustificato. Impariamo a fare con tutto il cuore la preghiera del pubblicano. Abituiamoci anche a pregare Gesù per i nostri fratelli, perché ottengano l'aiuto di Dio per vivere da bravi cristiani e siano protetti dalle malattie e dalle guerre.

PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI MARZO 2022
Inviato da Alba il 20/3/2022 5:30:00 (210 letture)







TERZA SETTIMANA DI MARZO 2022 



Cristo lotterà fino alla morte, per dare una dolce speranza e per concedere dopo i peccati la possibilità di pentirsi. Ma non tentiamo di ingannarci. Ci troviamo nelle ultime ore decisive. Cristo può, in un ultimo momento di pazienza, prolungare il termine, ma non lo prolungherà in eterno! Nessuno di noi può sentirsi al sicuro. Ecco quindi la necessità del cammino di conversione che può portare anche a scelte difficili. Tutto sommato, è sempre valido l'appello alla conversione anche se è un cammino lungo e difficile. La Quaresima è tempo di conversione, rinnovamento, riconciliazione, rinascita. E' un tempo per fermaci un po' a riflettere sulla nostra vita, avendo sullo sfondo la vita del Redentore. E' un tempo di bilancio della nostra vita, per vedere quanto abbiamo perso e quanto abbiamo guadagnato in termini di valori cristiani. Il Signore e i nostri fratelli si aspettano da noi impegno e partecipazione ai problemi della vita. Cerchiamo di non deludere noi stessi e gli altri. Facciamo quello che sta in noi, cominciando dalla preghiera e dalle azioni che possiamo compiere per migliorare la vita di tutti. Aiutaci, Signore Gesù. Se ognuno compie quello che può, certamente potremo migliorare la situazione della vita nostra e quella dei fratelli!

PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI MARZO 2022
Inviato da Alba il 12/3/2022 9:50:00 (217 letture)


 



SECONDA SETTIMANA DI MARZO 2022 


I tre apostoli, vinti dal sonno, sono risvegliati da Gesù,  cioè  dalla  grazia,  e vedono la sua gloria. La nube, simbolo dell'immensità di Dio e della  sua  presenza,  li  copre tutti.  I  tre apostoli  ascoltano  le  parole  del  Padre  che definiscono il Figlio come l'eletto: "Questi è il Figlio mio, l'eletto, ascoltatelo". Mosè ed Elia, scompaiono. Non rimane che Gesù solo. unica via  di  salvezza  nella  trama quotidiana della storia umana.  Il  ricordo  di questa visione li aiuterà a capire, come spiega il Prefazio della Messa  di   ieri, domenica,  che  attraverso  la passione  possiamo  giungere  al trionfo della risurrezione.  Oggi  restare  cristiani richiede uno  sforzo  immane,  che  solo  lo  Spirito  ci permette  di  realizzare.  Durante la giornata, ripeterò spesso: "Signore, illumina su di me il tuo Volto!".  In  quale  secolo,  in  quale luogo troveremo quel volto.  Il  volto  di  Dio non ha luogo e non ha tempo.

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