"Rendete a Cesare quello che è di Cesare". Gesù non è il capo di un movimento di rivolta: il suo discepolo deve compiere i suoi obblighi civici. Ma ciò che è importante e decisivo, e che non sembra preoccupare i farisei, è il seguito: "E a Dio quello che è di Dio". Soltanto a Dio si devono l'adorazione e il culto e né lo Stato né alcun'altra realtà di questo mondo, possono pretendere ciò che è dovuto esclusivamente a Dio. Ma tutto appartiene a Dio, che è il creatore. A Dio bisogna offrire tutta la propria persona e metterlo al centro della vita degli uomini. Restituire a Dio ciò che gli appartiene, significa rispettare la dignità di ogni essere umano, promuovere la vita piena di tutti, lottare per il rispetto di tutti. Invochiamo allora lo Spirito Santo, perché possiamo restituire a Dio ciò che gli appartiene: la gratuità del suo amore, trasformato in opere di carità verso tutti i nostri fratelli e sorelle.
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