MERCOLEDI', 6 SETTEMBRE 2023
IL SAPERE IN PILLOLE
All'inizio di questa ventiduesima settimana abbiamo visto come Gesù a Nazaret, abbia resistito alla tendenza possessiva dei suoi compaesani, costringendoli ad accettare di non essere i destinatari privilegiati del suo ministero e dei suoi miracoli. Nel Vangelo di oggi lo stesso orientamento viene confermato, la stessa lezione ci viene data, questa volta a Cafarnao, città dove Gesù si era recato, dopo la sua visita a Nazaret. Lì, dopo aver guarito la suocera di Pietro, si prende cura anche di tutti i malati che gli venivano condotti dinnanzi. Occuparsi personalmente di ogni singola persona è certamente una grande fatica. Gesù l'affrontava generosamente. Si capisce quindi facilmente, che quando, il giorno seguente, Egli andò altrove, "le folle lo cercarono e, raggiuntolo, lo volevano trattenere, perché non se ne andasse via da loro". Gesù aveva suscitato la gratitudine, la stima, l'ammirazione. Dichiara: "Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche nelle altre città". Con questa risposta corre il rischio di deludere la gente; però Egli è consapevole di avere una missione più ampia. Non è venuto per cercare il proprio successo, bensì per fare la volontà del Padre, che l'ha mandato in cerca delle pecore smarrite, dovunque esse si trovino. Con questo atteggiamento dinamico, Gesù rivela al mondo la stupenda generosità di Dio. L'amore divino è sconfinato, non accetta limiti, cerca di salvare tutti, va incontro anche ai propri nemici, per proporre la riconciliazione e l'unione.
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