Il brano del Vangelo di questa domenica ci presenta la fede della donna cananea, che non cede davanti al silenzio di Gesù, né al suo inziale rifiuto e neppure davanti al suo apparente dispregio. Questo incontro con la donna cananea sta a significare che Dio vuole salvi tutti, non solamente alcuni; egli non guarda a steccati di alcun genere e non riconosce i confini che noi siamo soliti stabilire. Nessuno può sentirsi unico destinatario della bontà misericordiosa di Dio. Già i profeti insistevano su questa verità sia con le parole, che con i gesti di accoglienza e di guarigione, come il profeta Eliseo che guarì Naaman il siriano. Questa verità è ancor più sottolineata e realizzata da Gesù che è venuto tra noi per abbattere ogni muro di divisione e di inimicizia. Nessuno può considerare gli altri degli estranei; siamo tutti concittadini, fratelli, tutti amati da Dio, eredi dei beni da lui promessi; pertanto non è lecito al cristiano fare la lista dei «buoni» e dei «cattivi», perché Dio vuole l'unità dei popoli e non la divisione. Impariamo a rendere grazie al Signore, «sempre e in ogni luogo», nei momenti di gioia e in quelli della prova; impariamo ad essere dei veri cristiani perché, come diceva sant'Ignazio di Antiochia: «È meglio essere cristiani senza dirlo, che dirlo senza esserlo».
|