LUNEDI', 14 AGOSTO 2023
IL SAPERE IN PILLOLE
È questo il secondo annuncio della passione di Gesù, dove Egli, però, identifica i suoi carnefici, non come Scribi e Farisei, ma come gli uomini in genere, per sottolineare che della sua morte è responsabile tutto il genere umano, il peccato di ogni persona, vissuto in ogni tempo. I discepoli restano rattristati, perché non capiscono che la Sua morte, precede la gloria futura. Poi il Vangelo prende in considerazione un altro argomento, cioè la tassa religiosa, da pagare per il tempio, dovuta da tutti coloro che non erano sacerdoti. Gli esattori non hanno ben chiaro il ruolo esatto di Gesù, perciò chiedono a Pietro di pagare la tassa. Gesù dice che, essendo figli di Dio, non sarebbero tenuti a versarla, ma per non discutere, fa miracolosamente trovare a Pietro la moneta con cui pagare il tributo. E' la seconda volta che Gesù associa all'annuncio della sua passione, il tema della propria rivelazione come Figlio di Dio, quasi a sottolineare che Egli ha ricevuto proprio il compito di salire sulla croce. Egli sale sulla croce in quanto figlio. Per noi, questo significa che essendo anche noi figli, liberi dal mondo e dalle sue logiche, siamo chiamati, in quanto tali, ad accogliere la volontà di Dio e questo non deve rattristarci, perché se oggi la vita può sembrarci anche dura, la Resurrezione è l'unica parola che descrive pienamente il nostro destino futuro. Ricordiamocelo sempre, quando saremo nella lotta o nello sconforto, se anche ci sembra che Dio sia lontano, che ci abbia abbandonato, questo non è vero, Egli ci aspetta vittorioso, alla fine della battaglia.
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