Nell'episodio della trasfigurazione, dopo aver udito la voce del Padre: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in Lui ho posto il mio compiacimento» ed avendo ricevuto il comando: «Ascoltatelo», i tre discepoli sono colti da un grande timore e cadono con la faccia a terra, ma subito Gesù si avvicina e li tocca confidenzialmente invitandoli ad alzarsi e a non temere. Infine Gesù pone il sigillo del silenzio su questa visione: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti». I tre discepoli hanno fatto l'esperienza di stare di fronte a Dio, di stare di fronte a Gesù, il Messia, la Parola di Dio diventata uomo: ora sono chiamati a fidarsi di Gesù ed ad ascoltarlo, a guardare i suoi gesti, ad imitarlo, a seguirlo, a continuare a contemplare questa gloria, nella fede e non più nella visione, fino al giorno in cui la contempleranno definitivamente nel Regno. Cerchiamo, nell'ascolto della Parola di Dio e nella preghiera assidua, di fare esperienza di Dio, di contemplare il volto glorioso del Signore, che un giorno sarà anche il nostro volto, perché saremo simili a lui, per avere la forza di riconoscere ora nelle nostre prove la presenza del Signore che ci ama e che non ci abbandona, e di riconoscere il volto sfigurato di Gesù nei sofferenti, negli oppressi, nel prossimo.
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