Gesù ci dice: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo! Il sale e la luce sono due elementi che in ogni civiltà sono considerati tra i più utili alla vita. Quelle di Gesù sono parole che ci devono responsabilizzare e farci sentire sempre più impegnati a vivere in quello stile diverso che Gesù ci indica, perché possiamo essere testimoni credibili. Noi cristiani dobbiamo essere sale sparso tra gli uomini e luce che illumina e rallegra quanti avviciniamo. È grande la nostra responsabilità! Non siamo noi la luce: è Gesù la «luce delle nazioni», noi dobbiamo con umiltà e gratitudine ricevere questa luce e rifletterla, espanderla intorno a noi. E' Gesù Cristo il sale della sapienza, il sale che dà senso alla vita umana sulla terra. Dobbiamo compiere le opere buone, perché la luce che viene da Cristo risplenda davanti agli uomini e il Padre sia glorificato. Non basta una religiosità puramente esteriore, dove non c'è un amore vero, autentico, operativo a guidare la nostra vita. I cristiani sono chiamati ad essere un segno di Cristo, vero sale e vera luce, e a non nascondere sotto pesanti schemi questa luce. Essere oggi sale e luce significa, quindi, vivere nella trasparenza, nella limpidezza. O noi siamo capaci di distinguerci cristianamente nella società e siamo sale, nel senso che sappiamo darle sapore, e siamo luce perché accogliamo e riflettiamo tra gli uomini la luce di Cristo, oppure siamo quel sale di cui Gesù ha detto che, avendo perso il sapore, «a null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente». Che Dio Onnipotente, per intercessione della Vergine Maria, ci aiuti, durante il nostro pellegrinaggio terreno, ad essere luce e sale della terra, affinché con le nostre opere buone possiamo rendere gloria al Padre nostro che è nei cieli.
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