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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI GENAIO 2023
Inviato da Alba il 14/1/2023 13:20:00 (147 letture) News dello stesso autore


TERZA SETTIMANA DI GENNAIO 2023


Nel giro di poche settimane, per la quarta volta, la liturgia ci mette davanti agli occhi Giovanni il battezzatore. Questa sua nuova apparizione, narrata da una delle prime pagine del quarto Vangelo, ci viene presentata all'inizio del "tempo ordinario". Il Dio che viene ad incontrarci nella Bibbia non regna, indifferente alla sofferenza umana, in una lontananza beata. E' un Dio che, al contrario, si prende a cuore tutta questa sofferenza. Lui la conosce. La notizia di Dio che si fa uomo in Gesù non ci lascia di sasso: Dio viene nel cuore della nostra vita, si lascia toccare dalla nostra sofferenza umana, si pone con noi le nostre domande, si compenetra della nostra disperazione: "Mio Dio, perché mi hai abbandonato?". Giovanni Battista dice di Gesù: "Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo". Ecco questo Dio che si lascia ferire dalla cattiveria dell'uomo, che si lascia commuovere dalla sofferenza di questa terra. Egli ha voluto avvicinarsi il più possibile a noi, è nel seno della nostra vita, con i suoi dolori e le sue contraddizioni, le sue falle e i suoi abissi. È in questo che la nostra fede cristiana si distingue da qualsiasi altra religione. Gesù sulla croce, Dio nel mezzo della sofferenza umana: questa notizia è per noi un'incredibile consolazione. È vicino al mio dolore, Egli mi capisce, sa come mi sento. Questa notizia implica allo stesso tempo un'esistenza scomoda: impegnati per coloro che, nel nostro mondo, stanno affondando, che naufragano nell'anonimato, che sono torturati, che vengono assassinati, che muoiono di fame o deperiscono. Sono tutti tuoi fratelli e tue sorelle! È questo il cristianesimo: lo stupore di un Dio che prende l'iniziativa, che annulla le distanze, senza porre condizioni, senza chiedere nulla in cambio. Nel Vangelo di Giovanni, il cui autore era uno dei due discepoli del Battista che ha seguito il Maestro, il profeta non è un precursore ma un testimone. E' stato l'incontro con Gesù che gli ha fatto capire chi era davvero il Messia. Chi ha incontrato Dio non è più stato lo stesso. Chi Lo ha incontrato è stato una persona nuova. E poi chi ha incontrato il Dio di Gesù ama e non giudica; ama e sa perdonare; ama e non possiede. La fede nasce da un incontro, da un'esperienza, dalla vita. Il Signore non chiede più sacrifici all'uomo, ma sacrifica se stesso; non pretende la tua vita, offre la Sua. La bella notizia di questa domenica? Lui sta venendo verso di me, proprio ora. Un Amore che mi abbraccia così come sono, un'occasione per un abbraccio.



 



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