Il Verbo, la seconda persona della Santissima Trinità, si fa carne nel grembo della Vergine Maria per dare a chi Lo accoglie e a chi crede in Lui il "potere di diventare figli di Dio". Nel Verbo che si è fatto carne, questo Bambino di Betlemme, l'uomo trova l'adozione come figlio. Dio non è più un essere lontano, egli diventa suo Padre. "Come l'uomo potrebbe andare a Dio, se Dio non fosse venuto all'uomo? Come l'uomo si libererebbe della sua nascita mortale, se non fosse ricreato, secondo la fede, da una nuova nascita donata generosamente da Dio, grazie a quella che avvenne nel grembo della Vergine?". A quanti Lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. Dio si fa Uomo; la natura umana viene assunta dalla Persona divina del Verbo; Dio prende forma mortale e diventa uno di noi, anche se non cessa di essere Dio. Dio si fa uomo nel grembo di una giovane donna di paese, si affida alle cure formative di un semplice operaio e assume una dimensione sociale fra le più umili. Anche se in tutto e per tutto Uomo, il Verbo Incarnato Gesù Cristo non cessa di essere Dio e in quanto tale si propone di elevarci per renderci partecipi della stessa vita divina, del suo stesso Amore di Figlio in eterna comunione con il Padre nello Spirito Santo. Attraverso Gesù, nello Spirito siamo condotti fino al Padre e in questo consiste l'opportunità che ci offre il mistero dell'incarnazione. Questo è avvenuto perché noi abbandonassimo tutte le debolezze umane, le miserie morali, i desideri di ricchezza, l'egoismo, la mancanza di amore, il peccato. Le felicità a cui spesso ci leghiamo sono illusorie, mentre dobbiamo comprendere che la vera gioia si raggiuinge più nel dare che nel ricevere, che l'umiltà, la fede e l'amore ci aiutano a portare Dio anche a tutti coloro che incontriamo. Tanti auguri a tutti noi, perché arriviamo a comprendere e a vivere nel modo più giusto la gioia del Natale!
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