La predicazione di Giovanni Battista è il segnale dell'inizio dell'azione pubblica di Gesù. Con il suo discorso che chiama alla conversione, la presenza vicina diventa il messaggio di Gesù: "Il regno dei cieli è vicino!", e la differenza con questo si fa chiara: i battesimi di Giovanni non permettono di rimettere i peccati. L'avvenire di ognuno dipende dalle proprie azioni: "Fate frutti degni di conversione!". Tuttavia l'avvenire è anche nelle mani di Dio, cioè nelle mani di Gesù, che verrà dopo Giovanni: la mano che separa il buon grano dalla zizzania compirà presto la sua opera. Il giudizio che verrà è anche la ragione per cui Giovanni invita alla conversione. Anche se Giovanni Battista non ha ancora un'idea chiara di Colui che verrà dopo di lui, sa una cosa: Egli è il più forte. Il messaggio evangelico prima di essere un insegnamento è un "annuncio", un grido di gioia: viene il Regno di Dio. Ma cosa è questo "Regno di Dio"? Nella sua semplicissima struttura, questo annuncio risulta composto da un imperativo: convertitevi! e da un indicativo: il regno dei cieli è vicino. L'Avvento, un periodo di conversione che ci avvicina all'evento del 25 dicembre. Dobbiamo fare deserto nel nostro cuore e ascoltare la voce dello Spirito. Dobbiamo impegnarci con fiducia. Dobbiamo mettere in campo anche la coerenza di ogni giorno nell'agire. Accorrevano da Giovanni da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano. Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma Colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile".
|