Siamo all'inizio dell'anno liturgico. Si tratta di abbandonare le abitudini e le usanze, di convertirsi e di ripartire da zero. L'uomo ha nelle sue mani la propria salvezza o la propria perdizione. Ecco perché il brano di Vangelo di questa domenica si conclude con un appello alla vigilanza. Ogni anno la Madre Chiesa ci dà la possibilità di ripartire, rinnovarci, rivivere i misteri della vita di Cristo attraverso l'anno liturgico. Ogni anno abbiamo tra le mani l'occasione di lasciarci trasformare dalla Parola e dalla delicatezza dello Spirito. Gesù ci chiama a vigilare, a vivere attenti. Spesso viviamo la fede come un'abitudine, un rito o una formalità. La nostra fede è stanca, ripetitiva e monotona. In questo tempo di Avvento, il Maestro ci chiama a rinnovarci, a ripartire, a rimettere ordine e passione nel nostro cammino di fede, a ritornare a Lui. Vegliare, dunque, per accorgersi di chi sta male e ha bisogno di un sorriso, di ascolto, di tempo; per riscoprire la bellezza del silenzio e della preghiera; per far crescere il gusto dell'attesa ed essere pronto ad accogliere Gesù che viene. Lui, per fortuna, non si è ancora stancato di noi.
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