La pace che dà il Signore non è quella che dà il mondo; è fatta di perdono, di giustizia, di amore e di amicizia. La pace non è soltanto assenza di conflitti. La vera pace consiste nello stare con altri davanti a Dio, purificati e liberati dalla verità e dalla misericordia del giudizio divino. Stare in situazioni di conflitto fa parte dell'esperienza di vita di coloro che scelgono di essere fedeli all'incontro orante con la Parola di Dio, unendosi alla schiera degli innumerevoli testimoni di Cristo morto e risuscitato. Ricordando il Vangelo di oggi, sappiamo che Gesù resta fermo nella sua decisione di camminare verso Gerusalemme. Comunica ai suoi discepoli che nella città santa sta per ricevere il battesimo e per questo è angosciato. Oggi Gesù ci dice di essere venuto a gettare il fuoco sulla terra e desidera ardentemente che questo fuoco sia già acceso. Il «fuoco» rappresenta il potere di purificazione dal peccato del mondo, compiuto attraverso la sua morte in croce. Rappresenta anche la potenza della gratuità dell'amore divino, lo Spirito Santo, effuso nel cuore di ogni essere umano, che realizza, qui e ora, la nuova ed eterna alleanza del Padre con tutta l'umanità. Il «fuoco» è dunque il segno simbolico della morte e risurrezione del Figlio amato del Padre.
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