Gesù si allontana, seguito da Pietro. Pietro si gira e vede Giovanni che li segue. Interroga il Maestro sul conto di questo discepolo che si è comportato certo meglio di lui. Ora Pietro comprende più a fondo l'amore che Gesù ha verso di lui. Nonostante il tradimento, Gesù lo riammette alla sua sequela: «Tu seguimi!». Questa volta Pietro non oppone resistenze di nessun genere. Solo nutrendoci della Parola di Gesù possiamo crescere nell'amore vero verso i fratelli. Sì, anche a noi, come a Pietro, nonostante le nostre fragilità, Gesù oggi ripete: «Tu, seguimi!». La nostra fede si fonda sulla testimonianza degli apostoli, come la fede degli apostoli si fonda sulla testimonianza di Gesù. Gesù ha dato la vita in segno di fedeltà alla verità che egli stesso testimonia. Così, gli apostoli moriranno martiri, non perché fanatici, ma perché testimoni di fatti e non di idee. Quand'anche li si ucciderà, i fatti resteranno delle realtà, proprio come la morte e la risurrezione di Gesù. È su tale realtà che Giovanni insiste concludendo il suo Vangelo. È questa realtà che noi dobbiamo testimoniare. Ecco perché gli apostoli e, dopo di loro, tutti i fedeli tengono a sottolineare che Gesù è risorto veramente e che è veramente vivo.
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