Donandoci, per mezzo del Battesimo, di far parte della Chiesa, Gesù ci assicura di conoscerci uno per uno. La vocazione battesimale è sempre personale, e richiede una risposta di responsabilità in prima persona. Ci sentiamo sicuri, nella Chiesa, perché Gesù è sempre con noi, ci chiama e ci guida con la voce esplicita del Papa e con i suggerimenti interiori che ci aiutano a riconoscerla e a corrispondervi. Se restiamo nella Chiesa, con il Papa, non andremo mai dispersi, perché Gesù ci conosce per nome e ha dato la sua vita per salvarci. Quella vita che si comunica a noi, pegno di eternità, nell'Eucaristia, purché degnamente ricevuta. Non dobbiamo aver paura di nulla. Attraverso Gesù entriamo in comunione con il Padre e partecipiamo alla Vita Trinitaria. I pericoli esterni non ci turbano: dobbiamo temere soltanto il peccato che ci seduce a trovare altre vie, lontane dal percorso del gregge guidato da Gesù. La nostra personale fedeltà alla voce del Pastore contribuisce all'itinerario di salvezza che la Chiesa guida nel mondo, e da essa dipende la nostra felicità. Dobbiamo attingere alla grazia di Dio nei Sacramenti più spesso consapevoli della distruzione che il peccato può portare nella nostra vita. Gesù ha un sogno di amore verso di noi, un sogno di eternità: quello di renderci una cosa sola con il Padre. Oggi ricordiamo un santo, un grande confessore che si è reso, per grazia di Dio, braccia misericordiose del Padre: San Leopoldo Mandic. Egli non si stancava di chiedere ai cristiani di alimentare l'amore di Dio con atti di bene e diceva: «L'amore di Gesù, non si stanca di ripetere, è un fuoco che viene alimentato con il sacrificio e l'amore della croce; se non viene nutrito così, si spegne». Se ci alimentiamo ai pascoli dove ci conduce il pastore, siamo in cammino verso l'Amore vero, verso la salvezza della nostra vita. Nessuna salvezza c'è al di fuori di Cristo.
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