Nel Vangelo di Luca, le beatitudini si rivolgono a coloro che hanno già scelto il Signore, ai discepoli. Seguirlo significa abbandonare tutto, rinunciare agli agi, essere detestati, allontanati dalle cerchie del potere, dai soldi e dall'onore. Il Vangelo di oggi riporta le Beatitudini, che trasformano le vedute normali dell'uomo per mostrare quello che la Parola di Dio suggerisce. Gesù aveva appena scelto i dodici apostoli, per vivere in atteggiamento di preghiera quella scelta importantissima del gruppo che sarebbe diventato, dopo la sua morte e risurrezione e sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, la base solida dell'edificazione della Chiesa, che avrebbe avuto in lui, morto e risuscitato, la sua pietra angolare. Pensando ai ricchi, «che hanno già la loro consolazione», Gesù li mette in guardia su tre atteggiamenti, che danno l'illusione della felicità, ma portano al fallimento e all'inutilità nella loro vita: l'attaccamento avido ai beni materiali a causa dell'idolatria del denaro, la ricerca insaziabile di soddisfare i propri desideri egoistici, rincorrendo tutti i piaceri della carne, sapendo che il denaro permette di fare ciò che si vuole. Mentre i poveri trovano luce e forza nella parola di Dio, i ricchi entrano nei circoli di coloro che progettano i propri interessi, e facilmente deridono e giudicano male le persone più umili. Devo trovare il senso della Parola di Dio, pregandola e meditandola giorno e notte incessantemente. Gesù ha parole di saggezza e un insegnamento di amore per i ricchi. Gesù parla con amore, lamentando, senza condannare e senza voler punire, i ricchi che hanno abbondanza e cercano la lode degli altri. Tutto è vanità, perché tutto passa, di questa esistenza che conduciamo sotto il sole. Che senso ha spendere tutte le energie della tua vita per aumentare la proprietà della terra, accumulare denaro in banca, dare la priorità al lavoro redditizio a dispetto delle relazioni familiari, della giustizia sociale e della cura per tutta l'opera della creazione? Quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. Se esaminiamo i Vangeli, scopriamo che Gesù ha parole forti contro l'attaccamento dei cuori umani all'idolatria del denaro. Gesù chiamò Matteo il pubblicano per diventare uno dei dodici. Matteo, come tutti i pubblicani, era "malato" per il suo attaccamento al denaro, ma lasciò tutto e seguì Gesù. Gesù ha uno sguardo preferenziale verso i poveri. Egli parla con amore, guardando con affetto e preferenza ai poveri che hanno fame e piangono. Essi scopriranno di essere i figli prediletti del Padre, rivolgendo il loro cuore e la loro mente alla lettura orante della Parola di Dio. Comprendono che è importante cercare il Regno di Dio, sapendo che tutto ciò che è necessario alla vita gli sarà dato abbondantemente e il loro pianto si trasformerà in sorriso.
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