La domenica 9 gennaio 2022 è l'ultimo giorno del Tempo di Natale e il lunedì 10 gennaio inizia la prima parte del Tempo Ordinario. Lo Spirito Santo giunge ad attestare in modo solenne la divinità di Gesù nel momento in cui ha compiuto, come un uomo qualsiasi, il gesto penitenziale, essendosi sottoposto al battesimo di Giovanni. Cristo, vero Dio e vero uomo, ci insegna la verità del nostro essere. Feriti dal peccato, purificati dal Battesimo, ad ogni passo possiamo scegliere Dio e il suo amore o rifiutarlo. Seguire le orme di Gesù, significa assicurarsi un cammino che, nonostante sia stretto e sassoso, conduce alla vita eterna, alla vera beatitudine. Mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, che aveva 30 anni, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Abbiamo appena celebrato la festa dell'Epifania, che non è la festa dei Re Magi. Epifania significa manifestazione; la festa, dopo il Natale che celebra il fatto della nascita di Gesù, vuole ricordare il perché egli è nato: non per restare nascosto, o per rivelarsi a qualche privilegiato, ma per farsi conoscere da tutti. Gesù non aveva peccati; non aveva dunque bisogno del battesimo che impartiva Giovanni; nondimeno, vincendo le resistenze di quest'ultimo, volle anche lui sottoporsi al rito. Alla luce di quanto è successo poi, si comprende il perché: mettendosi tra i peccatori, Gesù voleva significare che assumeva su di sé le loro colpe, per espiarle col sacrificio della croce. Questo avvenimento rivela la Trinità; la voce è quella del Padre, che si rivolge al Figlio, presente lo Spirito Santo: ecco l'unico Dio in tre Persone. Si manifesta anche la compresenza in Gesù della divinità e della umanità; l'uomo che esce dall'acqua è riconosciuto dal Padre come il suo amato Figlio: Gesù è uomo e Dio.
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