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PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI DICEMBRE 2021
Inviato da Alba il 11/12/2021 7:20:00 (292 letture) News dello stesso autore


SECONDA SETTIMANA DI DICEMBRE 2021


L'annuncio profetico di Giovanni Battista trova un'eco in quelli che lo ascoltano. Vanno da lui per domandargli che cosa debbano fare. Giovanni si rifà alla tradizione dei profeti e risponde che la condizione necessaria è il compimento del comandamento dell'amore del proprio prossimo, espressione reale dell'amore di Dio. Giovanni non esige la durezza della vita che egli conduce, non disapprova neanche le attività proprie ai laici che vanno verso di lui. Tuttavia, egli sa indicare a ognuno quello che deve convertire in se stesso, e come realizzare i propri doveri verso il prossimo. Quando gli si domanda se egli sia il Messia, Giovanni Battista risponde di no, e non accetta alcun legame alla sua persona, nessuna adesione personale qualunque essa sia. Con umiltà proclama che il Messia si trova sulla terra, che lui solo possiede il battesimo vero. Questo non si farà con l'acqua, ma con lo Spirito Santo e il fuoco, per tutti coloro che vorranno vivere la conversione completa. Solo il Messia potrà riunire il frumento e bruciare la paglia in un rogo, dettare il giudizio della misericordia. Giovanni non è neanche degno di slegare i suoi sandali; a lui, Giovanni, è stato solo chiesto di preparare il cammino del Signore. Quando l'evangelista Luca scrive il suo Vangelo, la Chiesa amministra il Battesimo dello Spirito Santo, già da decenni. L'umanità deve modificare il suo modo di vivere il presente. Le folle di uomini, descritte nell'odierno vangelo, attenti alle parole del precursore, diventano consapevoli che bisogna cambiare la condotta della propria vita e domandano, con ansia che cosa debbano fare. Noi crediamo in un Dio onnipotente, che nonostante la sua onnipotenza ha un altissimo rispetto della nostra libertà. Se noi vogliamo capire il significato della nostra redenzione dobbiamo guardare il crocifisso, come gli israeliti, che nel deserto guardarono il serpente di bronzo innalzato su di un'asta nel deserto. Questa domenica, chiamata Gaudete a motivo dell'introito, è come una pausa fortificante nel cammino d'avvento, perché vediamo in lontananza l'atteso delle genti e ci diamo da fare per accoglierlo come si deve. In questa domenica della gioia, tutte le letture e la stessa colletta proclamano la gioia del popolo, che attende con fede il Natale del Signore. Sentiamo come comunità, famiglia e singoli la necessità di cambiare la nostra mentalità per adeguarci al pensare e all'agire divino. Attendiamo in quanto cristiani la venuta del Signore. La salvezza è da Dio offerta a tutti.



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