Uno scriba chiese a Gesù quale fosse il primo di tutti i comandamenti e Gesù rispose che il primo comandamento dice di ascoltare Dio che è l'unico Signore e di amarlo con tutto il cuore e con tutta l'anima, con tutta la mente e con tutta la forza. Il secondo dice di amare il prossimo come sè stessi. Lo scriba ammise che quello valeva più di tutti gli olocausti e i sacrifici. Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse che non era lontano dal regno di Dio. A Dio importa anzitutto l'amore. Dalla liturgia e dall'Eucaristia ci viene la possibilità dell'amore. Se comprendiamo questo siamo vicini al Regno. L'amore verso Dio e l'amore verso il prossimo, sono due comandamenti che si illuminano a vicenda. Chi ha bisogno della mia carità, del mio amore, chiunque egli sia, costui è il mio prossimo. Allora se uno mi ha offeso, per me costui è più prossimo di chi non mi ha offeso: perché in questo caso il mio amore è veramente un dono senza interesse. Se uno ha bisogno di me e non può contraccambiare in niente il bene che io gli ho fatto o gli farò, costui è il mio prossimo, il prossimo che io posso amare gratuitamente. Per mettere in pratica il comandamento dell'amore abbiamo bisogno di essere sostenuti dal Signore Gesù che intercede per noi presso il Padre. Diceva Sant'Agostino che nell'amare Dio, amo anche l'uomo, e nell'amare l'uomo, amo anche Dio.
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