Gli apostoli Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, chiesero a Gesù di sedere, nella sua gloria, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Gesù chiese se potevano bere il calice che lui beveva, o essere battezzati nel battesimo in cui lui era battezzato. Gli risposero di sì. E Gesù disse loro che avrebbero bevuto quel calice e anche loro sarebbero stati battezzati nel suo stesso battesimo, ma non stava a lui concedere di sedere alla sua destra o alla sua sinistra. Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra loro però non era così; ma chi voleva diventare grande sarebbe stato servitore, e chi voleva essere il primo sarebbe stato schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. La lezione di Gesù è molto severa. Egli propone una nuova economia sociale: quella di una comunità senza potere la cui sola regola è servire, fino a offrire la propria vita per i fratelli, bevendo il calice fino all'ultima goccia. E per tutti i suoi membri, perché tutti sono fratelli. All'immagine del capo che comanda si oppone quella del capo che serve. Il suo prototipo è il Messia, diventato il Figlio dell'uomo, schiavo di tutti gli schiavi, per il riscatto dei quali egli offre quello che possiede e quello che è: tutto. Tutti i partecipanti devono aderire a questa regola: di essere servitori di tutti.
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