Gesù partì con i suoi discepoli e chiese loro che cosa la gente dicesse di lui, ed essi gli risposero che qualcuno diceva che era Giovanni il Battista, altri Elìa e altri uno dei profeti. Gesù chiese ancora che cosa dicessero loro di lui. Pietro gli rispose che Egli era il Cristo. Gesù ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo, ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse che non pensava secondo Dio, ma secondo satana e secondo gli uomini. Convocata la folla insieme ai suoi discepoli disse loro che, se qualcuno voleva andare dietro a lui, doveva rinnegare se stesso, prendere la sua croce e seguirlo. Aggiunse che chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa sua e del Vangelo, la salverà. Gesù, prendendo su di sé la nostra maledizione, ci restituì la benedizione dovuta ai figli di Dio. Infatti distruggendo con la morte di Croce il nostro peccato ci rivestì della sua benedizione, in modo che ora, Dio Padre, guardandoci ci vede rivestiti di Cristo, ci vede come il Figlio prediletto. Il Battesimo e la vita sacramentale operano proprio questo cambiamento in noi: da maledetti ci rendono benedetti. E ci rendono benedetti perché i sacramenti ci ridanno quella grazia che perdiamo se malauguratamente pecchiamo nuovamente. Quindi ora noi siamo posizionati in Cristo, rivestiti della sua giustizia.
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