I discepoli chiesero a Gesù dove dovevano preparare per la Pasqua ed Egli mandò due dei suoi discepoli in città dove avrebbero visto un uomo con una brocca d'acqua; lo dovranno seguire. Là dove entrerà, dovranno chiedere al padrone di casa dove fosse la stanza, in cui Lui potesse mangiare la Pasqua con i suoi discepoli. Egli mostrerà loro al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta. Lì dovranno preparare la cena. I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro Gesù e prepararono la Pasqua. Mentre mangiavano, Gesù prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti». Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Per intervento dello Spirito Santo inviato dal Padre, il Figlio di Dio Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, si rende presente in una forma reale e sostanziale tutte le volte che un sacerdote pronuncia le giuste formule su una forma di pane e su un sorso di vino presenti sull'altare: "Questo è il mio Corpo. Questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna Alleanza". Tutte le volte che un sacerdote le pronuncia dopo aver invocato il Padre perché mandi lo Spirito Santo su questi elementi avviene inesorabilmente che quella piccola forma di pane muta la sua sostanza in quella del Corpo di Cristo; quelle gocce di vino si tramutano sostanzialmente nel Sangue del Signore. Gesù di Nazareth quindi si rende presente in Corpo, Sangue anima e divinità sulla mensa, ogni qual volta che si celebra un'Eucarestia. Nell'Eucarestia, Cristo è presente nel suo vero Corpo e nel sacrificio dell'altare ripresenta la propria immolazione sulla croce.
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