PAROLA DELLA SETTIMANA
"Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù»." Vogliono capire chi è, contemplarlo, conoscerlo veramente. "Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù". Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato". Glorificato sta per fatto conoscere, e Gesù non lo dice ai greci, ma ai discepoli, a noi. Gesù capisce che per poterlo annunciare, prima devo conoscerlo bene, e senza aver prima contemplato la sua Passione, siamo come Filippo e Andrea, che pur seguendolo da tre anni, ancora non lo conoscono. Dice Gesù: "In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto". "Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà". Gesù capisce il mio disagio e mi viene incontro, come sempre, spiegandomi la convenienza di questa via, che posso seguire rispettando i miei limiti; non è una cosa che devo fare, ma che conviene provare a fare. Seguirlo significa amare e servire. Così divento servo di Dio; che è un grande onore. "Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome". Anche Gesù ha paura della sofferenza e della morte, ma ha chiaro che quella è la via maestra per rivelarci quanto è grande l'amore di Dio per noi. Gesù muore anche per i nemici. Così glorifica il nome del Padre. Contempliamo Gesù in croce e solo allora potremo parlare di un amore sovrumano; un amore capace di accogliere proprio tutti.
|