PAROLA DELLA SETTIMANA
Il tempo di Avvento vuol ridestare l'attesa dell'incontro con il Signore. Vogliamo viverlo come un periodo intenso di conversione. Iniziamo da una buona confessione e dalla preghiera, attenta, vigile e costante. La parola chiave del brano evangelico è il verbo vegliare, stare svegli, essere vigilanti. Per il credente la meta è il Signore, accogliendolo quando verrà il suo giorno. Il problema non è conoscere il momento della Sua venuta ultima né di sorella morte ma essere vigilanti, pronti, presenti a se stessi e a Dio, valorizzando il tempo e le occasioni che Egli ci dà. Vigilare significa anzitutto ricordare che abbiamo qualcosa di meraviglioso da compiere del quale renderemo conto e che ogni giorno è un'occasione unica e irripetibile per farlo. Il Signore ci invita ad essere come il portiere, che ha il compito di sorvegliare, facendo attenzione a chi entra: significa essere attenti a saper distinguere ciò che è buono per noi da ciò che non lo è. La tradizione spirituale ha associato la vigilanza alla lotta spirituale e alla preghiera, che di tale lotta è l'arma per eccellenza, ed ha fatto della vigilanza l'arte della purificazione dei pensieri, il momento fondamentale della lotta contro il peccato. Pregare è stare sulla soglia, è un passare da questo mondo al Padre. Pregare e vigilare per essere capaci di scegliere bene e amare. Che questo tempo possa davvero aiutarci per riscoprire ciò che più vale!
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